Martedì, 30 Agosto 2016 12:25

Ha fatto bene o ha fatto male Zuckerberg a donare 500mila euro in Ads per il terremoto?

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A caval donato...non si guarda in bocca. Eppure ha fatto, legittimamente, discutere la scelta del fondatore e CEO di Facebook, Mark Zuckerberg - ieri in visita a Roma - di donare 500mila euro alla Croce Rossa in Ads, cioè pubblicità, che potranno essere utilizzate sulla sua piattaforma Facebook.

Il senso della donazione in annunci, sta nel poter promuovere le attività di cui c'è maggiore bisogno, ora, nelle zone colpite dal terremoto nel Centro Italia: "ricerca di volontari, richiesta di donazione di sangue, mettersi in contatto per le persone che hanno bisogno di un posto in cui stare" come ha spiegato lo stesso Zuckerberg.

Insomma, il suo è un regalo, almeno in parte, autoreferenziale, che - guarda caso - si trova all'interno di quel recinto di sua proprietà in cui siamo semi-chiusi in molti. Eppur vero però che FB, proprio perché così popolato in Italia ed in Europa, ha delle enormi potenzialità in termini di connessione tra le persone e comunicazione. Le 500mila euro alla Croce Rossa, in tal senso, possono essere comunque molto utili. Forse la cifra è sproporzionata relativamente alle possibilità di reale necessità e di certo il CEO amerciano avrebbe potuto cacciare per solidarietà anche soldi veri dal taschino, visto che non gli mancano.

Da qualche tempo Facebook ha messo in atto il safety check, conosciuto - almeno in Europa - con gli attentati di Parigi al Bataclan e rimesso a disposizione per il terremoto nel Centro Italia. Una funzione che permette di comunicare a familiari, conoscenti ed amici che si sta bene, e che non era ancora entrata in funzione nè per il terremoto in Emilia (2012) nè per quelo dell'Aquila (2009).

Uno degli sviluppi del social network più utilizzato al mondo, sembra proprio andare in questa direzione. Durante un'incontro tenuto con 14 imprenditori italiani del digitale, Zuckerberg ha dichiarato che "negli Stati Uniti e in Canada abbiamo un servizio per i bambini scomparsi. E poi stiamo cercando di prevenire i suicidi. Per noi servizi del genere sono centrali".

Insomma dove c'è una "cattiva notizia", una scomparsa come una catastrofe, facebook è pronto ad intervenire e ovviamente, come qualsiasi realtà imprenditoriale, lo fa in primis per i propri interessi. Ma allo stesso tempo il servizio, anche nel campo degli aiuti, può risultare utile ed efficace come mai fino ad ora, essendo il social network la quint'esenza dell'interconnessione complessa e globale, cifra di questo tempo.

Zuckemberg, nel corso della sua visita in Italia, ha incontrato - trattato come una  potenza globale a cui inchinarsi -  anche il Primo Ministro Matteo Renzi ed il Papa.

A Renzi ha regalato un pezzo del server originale di facebook (e anche qui l'auto referenzialità...), mentre il Premier italiano gli ha consegnato un'antica edizione del De amicitia di Cicerone ("È un libro che parla di amicizia e in italiano request friendship su Facebook si dice 'chiedere l'amicizia'" ha detto Renzi).

Ma Zuckerberg ha anche donato un server da 50mila dollari all'Università di Modena Reggio-Emilia, coinvolta in un progetto da 1,3 milioni che coinvolge altri 26 altri istituti. Il server servirà nello sviluppo dell'intelligenza artificiale e, nello specifico, nelle tecniche del riconoscimento semantico dei contenuti video. Dalle persone alle cose, ad esempio sia in quelli televisivi sia in quelli dalle telecamere di un'automobile.

Ultima modifica il Martedì, 30 Agosto 2016 17:37

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