Venerdì, 04 Novembre 2016 16:42

Classifica 2016 delle città più 'intelligenti', al primo posto c'è Milano. In Abruzzo, L'Aquila è ultima: balzo indietro di 11 posizioni

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E' da poco uscito "I City Rate 2016 - la classifica delle città intelligenti italiane". Un lavoro di Forum PA realizzato in collaborazione con Istat, Anci, Unioncamere e Openpolis, che "nasce per offrire supporto a tutti coloro che, ai diversi livelli, lavorano per rendere le nostre città più intelligenti. "

Il tema è quello delle città, con al centro il ruolo dell'informazione e della conoscenza nella gestione e nella crescita dei territori. Il paradigma della "smart city" però cambia rispetto al passato, con l'accento che si sposta dall'innovazione tecnologica "all'innovazione sociale, al co-design, alla gestione dei beni comuni". Di conseguenza nella classifica sono state introdotte, rispetto al passato, nuove  variabili come "saper gestire i flussi migratori, attrarre cervelli e talenti, generare imprese innovative, mettere a sistema luoghi di condivisione di strumenti per la produzione di oggetti e di saperi e supportarli, attrarre finanziamenti europei per la ricerca e l'innovazione, rendere disponibili i dati pubblici, agevolare le pratiche d'uso sociale degli spazi pubblici" e altro ancora.

Sotto, nello schema riassuntivo, tutte le dimensioni, gli indicatori e le variabili prese in considerazione nell'edizione 2016 dell'I-city rate:

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Vince, nella classifica generale, ancora una volta Milano, con Bologna che si conferma seconda. Terzo posto per Venezia, quarto per Firenze, sesto per Torino che guadagna posizioni. Roma solo al 21esimo posto.
La prima città del Sud ad entrare in classifica è Cagliari in 54esima posizione.

E l'Abruzzo? Bene Pescara che passa dal 62esimo posto del 2015 al 57esimo del 2016 attestandosi al secondo posto della classifica di crescita delle città del meridione.
Male, malissimo L'Aquila, ultima città abruzzese nel rating, unica in regione che anziché crescere retrocede, passando dalla 66esima alla 77esima posizione. Un balzo all'indietro di undici posizioni, il più spaventoso in Italia dopo quello di Catanzaro (da 84esima a 104esima). Nel mezzo dopo Pescara c'è Chieti che passa dalla posizione 68 alla 72, Teramo dalla 72 alla 75.

Una regione, che - dicono i dati - nell'epoca del governatore Luciano D'Alfonso, nonostante la legge su L'Aquila capoluogo e gli slogan su un "abruzzo falice e veloce", resta bicefala e separata tra mari e monti. La parte costiera infatti, in particolare Pescara, sorpassa quasi sempre quella interna, principalmente L'Aquila (perché Teramo ha risultato ambivalenti), assimilabile quasi del tutto alla fascia meridionale che a quella relativa al Centro italia. Divario che si riscontra in particolare su ricerca e sviluppo, servizi di base, opportunità di lavoro, offerta culturale, mobilità urbana e accessibilità, partecipazione e capacità di utilizzo dei nuovi strumenti della comunicazione.

L'Aquila risale la china solo in quanto a governance della smart city, segno di una Pubblicazione Amministrazione che inizia a saper utilizzare gli strumenti della nuova comunicazione prendendo le misure al cambiamento continuo della città, ma lasciando la media della sua popolazione (people) ancora indietro nonostante la presenza dell'Università e la sedicente vocazione da città della conoscenza.

Il Capoluogo di regione va bene anche in sicurezza sociale mentre sulla sostenibilità ambientale, pur restando al 30esimo posto, registra un forte calo dal 5°.

Come si vede dal grafico sopra, la prima delle dimensioni a essere presa in considerazione e che contribuisce a comporre il rating generale, è quella detta "Economy" che "misura le performance economico-produttive dei territori attraverso degli indicatori che vanno a "valutare la capacità dei territori italiani di attrarre finanziamenti europei per la ricerca e sviluppo e di generare startup, imprese innovative ad alta conoscenza".
In questa specifica classifica Roma è seconda (poi Trieste, Bologna, Firenze), distaccata da Milano, mentre il Sud è compatto al di sotto della media nazionale.

L'Abruzzo, come nel complesso il Centro Italia, tende ad attestarsi sulla media, ad eccezione della città di L'Aquila, pecora nera regionale che con il suo 83esimo posto si attesta sui valori medi del meridione (era 58esima nel 2015).
Vince la dimensione "economy" regionale, Chieti, al 64esimo posto. Seguono Pescara al 73esimo e Teramo al 75esimo.

A livello nazionale Roma conquista il secondo posto sopratutto grazie alla capacità di attrarre finanziamenti europei legati alla ricerca e all'innovazione e quella di generare imprese ad alto contenuto di conoscenza. Sorpresa Trieste al terzo posto, città in cui il sistema della ricerca è capace di generare imprese e start up.

Ecco la scheda con gli indicatori settoriali della dimensione Economy

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Passiamo allora alla dimensione Living che misura la vivibilità delle città "tanto in termini di servizi di base e sicurezza personale che di coesione sociale, offerta culturale e opportunità di lavoro".
Una dimensione dunque importante perché comprende tra gli indicatori servizi come l'assistenza sanitaria, la dispersione scolastica, la cura dell'infanzia, l'assistenza degli anziani, le opportunità di lavoro e la sofferenza economica solo per citarne alcuni.
Sul podio sempre Milano seguita ancora da Bologna. Poi Parma, Bolzano, Firenze.
Ma la vera sorpresa è Pescara (53°), al primo posto della dimensione Living per il mezzogiorno in cui spiccano, tra gli indicatori, i servizi di connessione.
A Pescara, in Abruzzo, segue Chieti al 73esimo posto, poi nella fascia più bassa L'Aquila all'87esimo (70esima nel 2105) e Teramo al 90esimo.
Questa la scheda con tutti gl indicatori della categoria Living:

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La terza dimensione è quella "environment", ossia della sostenibilità ambientale, un punto di forza delle città medie che vede la costa adriatica davanti a quella tirrenica. Tra gli indicatori la qualità dell'aria, la raccolta differenziata, la depurazione dell'acqua, il consumo di energia, le imprese green.
Sul podio Sondrio e non va male l'Abruzzo, con Teramo che comanda la classifica abruzzese al 23esimo posto , Chieti seconda al 26esimo e L'Aquila terza al 30esimo (quinta nel 2015). Chiude Pescara al 45esimo.
Ecco la scheda completa per gli indicatori Environment

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Si giunge così alla dimensione "mobility" che misura la capacità delle città di promuovere modelli di mobilità urbana e di accessibilità territoriale, alternativi e sostenibili. Vince Milano, 2° Venezia, 3° Firenze, 4° Brescia e 5° Bologna.
Tra gli indicatori principali l'accessibilità dell'area, la fluidità dell'assetto territoriale, l'interscambio, la limitazione al traffico, la propensione alla mobilità collettiva, il bike sharing.
In Abruzzo primeggiano Pescara (51°) e Teramo (54°), seguono in fascia bassa Chieti (60°) e L'Aquila che chiude col suo risultato peggiore in assoluto al 90esimo posto (69esima nel 2015). D'altronde nel capoluogo abruzzese la situazione negativa della mobilità è riscontrabile a vista d'occhio, a fronte di una periferia che si è estesa a dismisura su "an 11-mile axis"("un asse di 11miglia") come ha scritto il New York Times nell'articolo pubblicato lo scorso 3 novembre.
Questa la scheda completa per gli indicatori di mobilità:

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Altra dimensione è "people" atta a misurare i livelli d'istruzione e socializzazione e capacità di utilizzare i nuovi strumenti di comunicazione. Più le città sono intelligenti più è possibile che ci sia un "buon capitale umano", recita il lavoro di Forum PA. "Stiamo parlando di una città multiculturale, connessa, con un mercato del lavoro dinamico e privo di fattori di discriminazione" continua il dossier che pone tra i maggiori indicatori della dimensione la partecipazione sociale, quella agli spettacoli, la fluidità del mercato del lavoro, l'attrattività, l'informatizzazione della scuola, l'accoglienza.
Guida questa specifica classifica Firenze, seguita da Milano, Trieste, Roma e Siena.
Per l'Abruzzo davanti in fascia medio alto Pescara al 49esimo posto. Seguono in fascia media Chieti al 62esimo posto e Teramo al 78esimo. Guida la fascia bassa L'Aquila, in una deludente 80esima posizione (68esima nel 2015).
Questi gli indicatori e la scheda della dimensione people:

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Sesta e penultima dimensione di "I city Rate, 2016 - la classifica delle città intelligenti italiane", quella relativa alla governance cioè al governo della smart city, ai processi di gestione del cambiamento della città agganciato ai processi gestionali interni alla Pubblica Amministrazione locale, ai servizi avanzati all'utenza nonché alle nuove forme di comunicazione e interazione tra enti locali, amministratori e cittadini.
I maggiori indicatori quindi, sono la partecipazione elettorale, i livelli di fiducia, stabilità economica, la governance della smart intesa come presenza di delega assessoriale, di associazioni e processi partecipativi inerenti.
In questa classifica la città a vincere è Bologna, seguita da Milano, Torino, venezia e Padova.
In Abruzzo sorpresa L'Aquila che ricava qui il suo miglior risultato piazzandosi al 51esimo posto (81°nel 2015), prima città in Abruzzo. Seguono Teramo (64°), Pescara (66°) e Chieti (82°).
Questa la scheda completa degli indicatori relativi alla dimensione governance:

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Ottava e ultima dimensione, la Legality che descrive la sicurezza sociale delle città e l'efficenza dell'amministrazione. Più precisamente gli indicatori comprendono "la presenza o meno di microcriminalità in città, negli appalti e lavoro nero; la presenza o di organizzazioni criminali e relazioni con tessuto imprenditoriale e PA locale (amministratori minac- ciati, giornalisti minacciati, rating aziende e comuni commissa- riati) il lavoro della giustizia (efficienza tribunali e beni confiscati ricollocati) il tema dell'illegalità ambientale (eco reati, ciclo del cemento e gestione rifiuti). Nel 2016 si aggiungono, oltre all'indice di omicidi volontari, tre nuovi indicatori elaborati dall'Istituto Tagliacarne relativi ai reati di riciclaggio, alla criminalità organizzata e mafiosa e all'illegalità commerciale".
Vince Aosta, prima per la tranquillità del contesto sociale, seguita da Ferrara, Mantova e Cuneo.
In Abruzzo ancora prima L'Aquila al 33° posto (9°nel 2015), seguita da Pescara al 50esimo, Chieti al 51esimo. Chiude più in basso Teramo al 71esimo.
Questa la scheda completa degli indicatori della dimensione Legality

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Ultima modifica il Domenica, 06 Novembre 2016 00:09

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