L'innovazione come fattore di competitività in un settore, l'aerospaziale, che vanta in Abruzzo, e in particolare in provincia dell'Aquila, una tradizione all'insegna dell'eccellenza tecnologica basata sull'alta specializzazione nel comparto delle comunicazioni, dell'avionica, della cyber security e dello spazio. Delle progettualità messe a punto sul territorio e delle possibilità di sviluppo futuro, in relazione al ruolo strategico della Space economy, si è parlato nell'incontro organizzato ieri pomeriggio da Confindustria L'Aquila Abruzzo Interno.
Thales Alenia Space, Leonardo e Telespazio i partner dell'iniziativa, che hanno fornito dati e indicazioni relativi agli investimenti e alle possibili sinergie per un incremento della competitività sui mercati.
L'evento si è aperto con i saluti istituzionali del sindaco dell'Aquila, Pierluigi Biondi, e del presidente di Confindustria L'Aquila, Marco Fracassi. "L'iniziativa ha voluto mettere a confronto istituzioni, industrie e mondo della ricerca sui successi e sulle sfide del settore spaziale, in costante evoluzione, che vede nell'Abruzzo un territorio di eccellenza", ha spiegato Fracassi; "la Space Economy è una delle più promettenti traiettorie di sviluppo dell'economia mondiale e l'Italia, con la sua tradizione nelle attività spaziali, è chiamata a recitare un ruolo da protagonista. Dal canto suo, la provincia dell'Aquila - grazie alla presenza di player internazionali del settore - costituisce un centro nevralgico per lo sviluppo del comparto e dell'intera economia regionale grazie, soprattutto, alle positive ricadute sul territorio in termini di programmi di sviluppo, economia, occupazione ed investimenti".
Un concetto ribadito da Giovanni Del Maestro, chief technical officer Italia, divisione sistemi avionici e spaziali di Leonardo: "Vantiamo in Abruzzo una solida tradizione all'insegna dell'eccellenza tecnologica, basata sull'alta specializzazione delle persone, su prodotti innovativi e di successo e su una presenza industriale in diversi settori che vanno dalle comunicazioni all'avionica, dalla cyber security allo spazio", ha spiegato Del Maestro.
Significativa e strategica è anche la presenza nella regione della joint venture Telespazio (Leonardo 67%, Thales 33%) e di Thales Alenia Space (Thales 67%, Leonardo 33%): "in tutti gli ambiti in cui opera, il Gruppo Leonardo collabora in Abruzzo con Università, centri di ricerca, piccole e medie imprese, start up, alimentando l'innovazione e contribuendo allo sviluppo tecnologico, economico e sociale del territorio", ha aggiunto Del Maestro. "La gamma di attività spaziali di Leonardo in Abruzzo è ampia e diversificata, con centri unici al mondo e ben visibili, come il teleporto del Fucino, ma anche basata su tecnologie che, lavorando sulla scala atomica, risultano abilitanti per missioni spaziali in ambienti estremi, come le nostre attività di Carsoli. Forti di queste eccellenze - ha concluso Del Maestro - siamo pronti a cogliere le nuove sfide della Space economy, basandoci su un capitale umano di valore, su impianti all'avanguardia ai quali dedichiamo investimenti costanti e su una continua collaborazione con le Università, i centri di ricerca e con l'ecosistema produttivo e istituzionale della Regione che ci ospita".
Accanto a Giovanni Del Maestro, il direttore del centro spaziale Fucino di Telespazio Gianni Riccobono e Fabio Occhioni, direttore di produzione e integrazione dello stabilimento Thales Alenia Space dell'Aquila. "Siamo presenti nel capoluogo da oltre trent'anni come centro specializzato nella produzione di componentistica elettronica che vanta livelli d'eccellenza sia per le tecnologie utilizzate sia per la qualità della produzione", ha sottolineato Occhioni.
Innovativo e all'avanguardia, il sito dell'Aquila rappresenta oggi una grande realtà industriale, "perfettamente inserita nel tessuto produttivo, economico e sociale del territorio", ha voluto aggiungere Occhioni. "A cinque anni dalla sua ricostruzione, lo stabilimento è il simbolo di una rinascita industriale in una ottica di industria 4.0, con nuovi orizzonti e nuove opportunità, fortemente impegnato in tutti quei programmi, come Exomars, Cosmo seconda generazione e Copernicus, che rappresentano il futuro del settore spaziale".
Anche il centro spaziale del Fucino è un centro d'eccellenza mondiale, nel campo delle comunicazioni e del controllo in orbita dei satelliti. "Il Fucino è il più importante teleporto al mondo per usi civili e ospita il centro di controllo della costellazione Cosmo Sky Med e uno dei centri di controllo di Galileo", ha tenuto a sottolineare Riccobono.
Il settore della Space economy, evidentemente, rientra nella gran parte delle progettualità messe in campo dall'Università degli studi dell'Aquila; "penso al dominio automotive, col progetto Emerge di FCA: la tecnologia che viene usata è satellitare ed evidentemente coinvolge gli attori del settore", ha chiarito la rettrice Paola Inverardi. Inoltre, "vantiamo collaborazioni con Thales Alenia Space che attengono, invece, l'impiego più o meno commerciale dei satelliti e dei mini satelliti. Siamo impegnati affinché le industrie di punta che insistono sul territorio possano anche diversificare il loro mercato di riferimento, andando nella direzione di un mercato più diffuso e meno di nicchia. Di satelliti non se ne producono milioni, è chiaro: la prospettiva di un utilizzo più civile di flotte di satelliti, al contrario, sono all'ordine del giorno dell'agenda europea e mondiale. Avendo la fortuna di avere sul territorio realtà industriali d'eccellenza, siamo interessati a sostenerle in tutti i modi possibile perché stiano nella competizione".
D'altra parte, Regione Abruzzo ha puntato sullo spazio per la strategia di specializzazione intelligente, considerato pure che lo Stato l'ha inserito come il primo dei settori della sua strategia di specializzazione: dunque, stiamo parlando di un campo sul quale gli investimenti pubblici, in questi anni, stanno già avvenendo, e si prevede avverranno in termini massicci", le parole del presidente vicario Giovanni Lolli.
In sostanza, la Regione ha aderito alla strategia della Space economy - che si traduce in diversi bandi e il primo è attualmente in corso - partecipando con una quota di cofinanziamento cui corrisponde la parte d'investimento dello Stato: "abbiamo interamente versato 10 milioni di euro - ha rivendicato Lolli - e siamo una delle regioni italiane che ha corrisposto in maniera più importante; l'abbiamo fatto perché ospitiamo una struttura decisiva, Telespazio, con uno dei centri di controllo che gestiscono il sistema europeo di navigazione e localizzazione satellitare 'Galileo', recentemente rifinanziato col bando vinto, di nuovo, da Telespazio e che rappresenta uno degli investimenti europei più significativi. Tra l'altro, la nuova previsione del bando prevede ci siano applicazioni e sviluppi: questo ingaggia il sistema spazio che abbiamo in Abruzzo, sostanzialmente nell'aquilano, oltre ad una serie di imprese più piccole di una filiera che finalmente si sta formando e su cui scommetterei con decisione".
Una sfida decisiva per il futuro: "parliamo di una delle tecnologie abilitanti, capace, sui territori in cui si insedia, di determinare irradiamenti molto ampi verso il sistema dei fornitori, non solo di apparati o pezzi d'apparato, ma di prodotti. E così si può sviluppare molta occupazione".
Appendice: il gruppo Leonardo in Abruzzo
Leonardo vanta in Abruzzo una solida tradizione all’insegna dell’eccellenza tecnologica, basata sull’alta specializzazione delle persone, su prodotti innovativi e di successo e su una presenza industriale in diversi settori, che vanno dalle comunicazioni all’avionica, dalla cyber security allo spazio. In tutti questi ambiti, Leonardo, che nel 2017 ha investito oltre 1.5 miliardi di euro in Ricerca e Sviluppo, posizionandosi al primo posto tra le aziende manifatturiere italiane, collabora nella regione con Università, centri di ricerca, PMI e start-up, alimentando l’innovazione e contribuendo allo sviluppo tecnologico, economico e sociale del territorio.
In totale, il Gruppo impiega in Abruzzo circa 880 persone, compresi i dipendenti delle Joint Venture Telespazio (Leonardo 67%, Thales 33%) e Thales Alenia Space (Thales 67%, Leonardo 33%).
Sono presenti in particolare nella Regione alcuni centri di eccellenza internazionale. Il nuovo stabilimento di Leonardo a L’Aquila, inaugurato a luglio 2017, costruito secondo alti standard antisismici e ambientali, è dedicato alle attività avioniche del Gruppo. Le attività qui sviluppate riguardano la progettazione e la certificazione di sistemi di identificazione (Identification Friend or Foe - IFF) installati a bordo di aerei, sia militari sia civili, e di apparati per le comunicazioni avioniche. Le tecnologie sviluppate nel sito abruzzese sono particolarmente cruciali nell’ambito di operazioni militari complesse, perché consentono ai piloti di riconoscere automaticamente i velivoli “amici”, ossia appartenenti a forze alleate, e di scambiare informazioni e dati con questi.
Lo stabilimento è adiacente al sito aquilano di Thales Alenia Space, presente nel territorio da oltre 30 anni con un centro specializzato nella produzione di componentistica elettroniche. Grazie alle sofisticate strumentazioni impiegate e all’alta professionalità raggiunta dagli ingegneri e tecnici specializzati che vi lavorano, lo stabilimento vanta livelli d’eccellenza sia per le tecnologie sia per la qualità della produzione, caratterizzandosi per attività di sviluppo tecnologico, di industrializzazione dei prodotti, nonché per la produzione di equipaggiamenti elettronici, ibridi, antenne e strutture in materiale composito per una vasta tipologia di applicazioni per lo spazio. Nel capoluogo abruzzese, Thales Alenia Space conta circa 300 dipendenti; numerosi sono i programmi a cui L’Aquila ha dato un apporto decisivo: Cassini-Huygens, Mars Express, Rosetta, Venus Express, Sharad, Koreasat, COSMO-SkyMed, SICRAL, Galileo, Globalstar2, Sentinel1 e altri programmi commerciali tra i quali CD Radio, SPAINSAT, Intelsat IX, NIMIQ 2 e Yamal 200. Attraverso questi contributi lo stabilimento di L’Aquila collabora attivamente alla ricerca scientifica, all’esplorazione dello spazio profondo e di numerosi corpi celesti, oltre che alla evoluzione di sistemi di telecomunicazione e di quelli per l’osservazione della Terra.
Insieme i due stabilimenti costituiscono un polo produttivo che si estende su una superficie di oltre 22.000 metri quadrati, distribuiti fra aree produttive, camere bianche, uffici e altri edifici accessori.
Il CREO, Centro Ricerche Elettro-Ottiche, dal 1990 è impegnato, in stretto collegamento con l’Università, nella ricerca nel campo dei nuovi materiali e dei sensori elettro-ottici per applicazioni che vanno dalla sicurezza alle energie rinnovabili, dal monitoraggio ambientale allo spazio. In particolare, vengono qui sviluppate soluzioni innovative per il controllo della temperatura dei satelliti, aspetto fondamentale per garantire il successo di missioni spaziali che operano in ambienti proibitivi. Sono state realizzate da CREO, ad esempio, le protezioni termiche per le antenne di Bepi-Colombo - la missione ESA per l’esplorazione di Mercurio lanciata a ottobre - capaci di resistere fino a 400°C nel vuoto assoluto, o per i trasmettitori radar di COSMO-SkyMed, uno dei più innovativi programmi di osservazione della Terra ed estremamente efficace nella gestione di emergenze.
Sempre in provincia dell’Aquila, a Carsoli, in un’area di 2.000 metri quadri, Leonardo ha un centro di eccellenza di livello europeo per i trattamenti ottici speciali. Sono state trattate a Carsoli, ad esempio, tutte le componenti ottiche dello strumento iperspettrale realizzato da Leonardo per la missione PRISMA dell’Agenzia Spaziale Italiana. Con lancio previsto a inizio 2019, l’iperspettrale di PRISMA, il più avanzato al mondo per l’osservazione della terra dallo spazio, riprenderà da satellite il pianeta per ottenere informazioni estremamente accurate sulla vegetazione, sulla salute dei mari, sull’inquinamento ambientale. A Carsoli sono stati trattati anche lenti e specchi dello spettrometro miniaturizzato integrato nella speciale trivella di Leonardo che, nell’ambito della missione ExoMars 2020, cercherà tracce di vita nel sottosuolo di Marte.
Con le sue 170 antenne su 370mila metri quadrati di superficie, il Centro Spaziale del Fucino (AQ) di Telespazio è il primo e più importante teleporto al mondo per usi civili. Attivo 24 ore su 24 ogni giorno dell’anno, supporta le attività di lancio e controlla i satelliti di numerose missioni spaziali italiane e internazionali in orbita intorno alla Terra. Inoltre, garantisce servizi di telecomunicazione, televisivi e multimediali su scala globale. All’interno del Fucino ha sede uno dei centri che controllano e gestiscono il programma di navigazione e localizzazione satellitare Galileo (Galileo Control Centre), il sistema europeo di posizionamento che rappresenta uno dei pilastri della strategia spaziale europea. Il Centro Spaziale del Fucino ospita anche il centro di controllo del sistema satellitare italiano per l’osservazione della Terra COSMO-SkyMed.
Nel centro per la cyber security di Chieti, infine, vengono progettati e realizzati i servizi e le soluzioni che consentono di implementare i sistemi di gestione della sicurezza informatica per primarie organizzazioni in Italia e all’estero. Nel sito abruzzese di Leonardo sono infatti presenti il Security Operation Centre, in azione 24 ore su 24 sette giorni su sette per proteggere le infrastrutture nevralgiche italiane e internazionali e l’Open Source Intelligence Centre, con un Supercalcolatore (High Performance Computer) dedicato all’analisi delle minacce su Internet. In particolare, il Security Operation Center identifica attività malevole di tipo cyber, analizzandole in tempo reale e in maniera dinamica, correlandole con altri eventi e valutando il rischio associato. Oltre a questo il SOC garantisce il ripristino dell’integrità e della disponibilità delle informazioni e dei sistemi attaccati.