Mercoledì, 27 Febbraio 2019 22:33

Prisma, il satellite italiano verrà lanciato il 15 marzo: missione parla aquilano

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Prisma (Precursore IperSpettrale della Missione Applicativa), il satellite italiano che osserverà la Terra e i fenomeni che la caratterizzano da una quota di 620 chilometri di altezza, verrà lanciato il 15 marzo 2019, con una settimana di ritardo rispetto alle precedenti intenzioni.

La missione, che promette di innovare profondamente lo studio dell'ambiente gettando uno sguardo globale sul pianeta con il suo 'occhio' ad alta tecnologia, comincerà quando in Italia saranno le ore 2.50 del mattino: la partenza avverrà dalla base spaziale europea di Kourou, nella Guyana Francese, con il razzo Vega dell'Agenzia Spaziale Europea (Esa) costruito nel nostro paese dalla Avio.

Una spedizione che parlerà aquilano: sono coinvolti, infatti, il centro spaziale del Fucino di Telespazio, il centro d'eccellenza per i trattamenti ottici speciali di Leonardo a Carsoli e Thales Alenia Space dell'Aquila. 

In questi giorni, Prisma è stato posizionato e bloccato sull'adattatore del quarto stadio del lanciatore Vega, mentre nei prossimi giorni verrà chiuso nell'involucro (chiamato 'fairing') che avrà il compito di proteggerlo nei primi minuti di volo. Il satellite, di proprietà dell'Agenzia Spaziale Italiana (Asi), è stato realizzato da un raggruppamento temporaneo di imprese guidato dalla OHB Italia - responsabile della missione e della gestione dei tre segmenti (di terra, volo e lancio) - e da Leonardo, che ha implementato la strumentazione elettro-ottica e iperspettrale, oltre a diversi equipaggiamenti di bordo, come i sensori d'assetto e il pannello solare.

I dati saranno acquisiti ed elaborati nel centro spaziale di Matera. 

L’iperspettrale di Prisma, il più avanzato al mondo per l’osservazione della terra dallo spazio, riprenderà da satellite il pianeta per ottenere informazioni estremamente accurate sulla vegetazione, sulla salute dei mari, sull’inquinamento ambientale; in sostanza la tecnologia, in grado di raccogliere preziose informazioni riguardo non solo l’aspetto degli elementi osservati dal satellite ma anche la loro composizione chimico-fisica, permetterà di studiare nel dettaglio le interazioni tra l’atmosfera, la biosfera e l’idrosfera e i cambiamenti climatici e ambientali della Terra.

Una parte della strumentazione è stata realizzata, appunto, da Thales Alenia Space dell'Aquila. I trattamenti ottici speciali, invece, sono stati costruiti nello stabilimento Leonardo di Carsoli, laddove le lenti, gli specchi, i prismi dello strumento iperspettrale sono diventati indistruttibili all'ambiente spaziale, resistenti alle radiazioni e all'ambiente ostile

La missione sarà 'guidata' dal centro di controllo implementato da Telespazio nel Fucino: qui, gli scienziati si prenderanno cura del satellite dal momento in cui sarà rilasciato dal lanciatore, gestendo la fase di test che seguirà al lancio; i primi tre mesi serviranno per realizzare test sulle funzionalità del satellite, poi i dati di Prisma verranno messi a disposizione della comunità scientifica.

Ultima modifica il Mercoledì, 27 Febbraio 2019 23:10

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