E' stato il trentaduenne fotografo italiano Fabio Bucciarelli ad aggiudicarsi il Robert Capa Gold Medal Award, il premio assegnato dall'Overseas Press Club e dedicato al fotoreporter ucciso da una mina durante la prima guerra di Indocina, mentre cercava di scattare una foto. Il reportage di Bucciarelli, realizzato in Siria per l'Agenzia France-Presse, è incentrato sulla guerra civile che sta dilaniando il paese e si intitola “Battle to Death". Il teatro di guerra è Aleppo con gli scontri tra l'esercito governativo e la coalizione nazionale siriana.
L'Overseas Press Club nella motivazione del premio pone l'accento sulla capacità delle immagini del reportage di "collocarci 'nel momento' e di avere un chiaro senso dell'urgenza. C'è una consistenza nelle immagini che aiuta lo spettatore ad identificarsi con i soggetti e con i pericoli da essi incontrati".
Osservando le foto ciò che si nota è davvero un realismo e una volontà di non fare sconti allo spettatore, nella speranza che testimoniare la barbarie possa servire a qualcosa. Quando infatti Bucciarelli, con lo stesso lavoro e sempre quest'anno, ha ottenuto il secondo posto nella categoria Spot News del World Press Photo ha dichiarato "la forza di questo premio è nella possibilità di far vedere in tutto il mondo queste immagini".
Quando si documenta il dolore con le immagini infatti non si è mai sereni, pagine e pagine sono state scritte su questo per spiegare perché, argomentare, dare istruzioni su come osservare e riprodurre ciò che è difficile anche solo guardare. Ogni volta però vedere il dolore degli altri dai propri "luoghi sicuri" ci lascia turbati e impotenti. "La macchina fotografica è un filtro tra te e la realtà e quando torni a casa, rivedere queste immagini ti fa risentire tutto il dolore", aveva spiegato lo stesso Bucciarelli a "La Stampa" lo scorso febbraio.
A noi spettatori non resta che sentire il dolore e ai Siriani di viverlo, augurandoci ancora una volta che la denuncia visiva di ciò che sta accadendo sia una goccia nel mare del dialogo internazionale per cessare le ostilità.