DIBATTITO! – Se un merito hanno queste uscite settembrine in sala, è quello di aver riacceso un dibattito sui film in programmazione, complice una stampa che ha dato ampio spazio ai titoli di punta.
Per esempio Titane di Julia Ducournau e Tre piani di Nanni Moretti, entrambi hanno animato un cineforum diffuso su stampa e social network, tra amatori o detrattori dei due film. Per il primo titolo gli estimatori puntano sulla capacità di sorprendere e i detrattori sul furbesco già visto; per il secondo si fronteggiano ammiratori di un rinnovato Moretti e i malinconici orfani del tocco del regista. Ma anche sull’ultimo 007 abbiamo avuto un bel da fare, amato per questioni fideistiche o detestato per il surplus di politicamente corretto, appiccicato a un personaggio nato troppo tempo fa. Anche le firme più autorevoli hanno espresso pareri discordanti, così come il pubblico.
Il cinema non è una scienza esatta, lo sapevamo e molto spesso il valore di un film si vede alla distanza. E poi sui tanti modi di interpretare il senso del cinema, di un film, ci viene in aiuto un’intervista di questi giorni al direttore della fotografia Dante Spinotti, quarant’anni di carriera, tra Italia e Stati Uniti, racconta che con il regista Michael Mann: «In una notte di confidenza mentre su un motoscafo attraversavamo il Golfo del Messico in Florida mi disse che per lui il cinema era una narrazione trascendentale. Io non lo penso. Il cinema è una cosa molto complessa, fortunata e collettiva. Il riempire un grande schermo di luci, colori, esseri umani, illuminati, interpretati, paesaggi, non può essere altro che un enorme divertimento». L’intervista è di Cristina Battocletti su Il Sole 24ore.
SPOETIZZANTE - E poi ci pensa David Cronenberg a spegnere gli entusiasmi e non è la prima volta che interviene sul tema (qui nel 2018 https://old.news-town.it/blog/playtime/21735-mostra-del-cinema-di-venezia-le-puntate-precedenti.html): «Il cinema così come lo abbiamo conosciuto sarà un'esperienza destinata a una nicchia di spettatori, mentre la maggior parte delle persone guarderà i film in streaming sulle piattaforme, un cambiamento radicale accelerato dal lockdown. I film non smetteranno di esistere perché il bisogno di cinema non si è certo esaurito, ma li si guarderà a casa, su schermi che vantano una qualità sempre maggiore. Io stesso non vado in sala da anni per non dover subire la pubblicità, la gente che mangia rumorosamente durante la proiezione o tiene i cellulari accesi, per non parlare del freddo invernale e della faticosa ricerca di un parcheggio. E non sono affatto d'accordo con Spielberg che rimpiange i bei vecchi tempi della pellicola, perché sono stati un vero inferno», riporta Alessandra De Luca su Avvenire.
IL MONDO REALE – E chi li fa i film? Tanti lavoratori che, negli Stati Uniti, sono rappresentati dall’Association of Theatrical Stage Employees e si stanno mobilitando per uno sciopero - il primo in 128 anni di storia dell'organizzazione - che chiuderebbe set cinematografici e televisivi in tutti gli Stati Uniti. «Vogliono poter godere di una pausa pranzo, sonno adeguato, e il fine settimana da passare con le famiglie. E per chi è al fondo della scala retributiva, un salario in linea col minimo garantito…C'è tanta richiesta che le produzioni hanno difficoltà a trovare operatori, montatori, costumisti, tecnici del suono, truccatori: tutto il personale tecnico, insomma, necessario a mandare avanti la lavorazione di nuovi film e serie televisive. Questa è una delle cause dei lunghi orari di lavoro, ma anche un motivo di forza per i lavoratori del settore», scrive Alessandra Baldini su Ansa.
Intanto in Calabria è stato approvato lo studio di fattibilità tecnico-economica degli studio's di Lamezia Terme; la Calabria film commission si sta dotando così di due teatri di posa per 800mq e alti 12 metri, locali di attrezzeria, costumeria e camerini, un edificio di due piani dedicato alla postproduzione, un edificio dedicato agli uffici della Fondazione e alle attività di formazione e servizi e realizzazione di una vasca d'acqua (da 50x25 m per circa 1.250 mq) per riprese in acqua.
E QUELLO SPAZIALE - Lo spazio, la propaganda e il cinema. Il regista Kim Shipenko e l’attrice Yulia Peresild sono partiti a bordo del Soyuz, diretti verso la Stazione spaziale internazionale, l’obiettivo è girare il film The Challenge. Il ritorno sulla Terra è fissato per il prossimo 17 ottobre. La Russia ha dunque battuto gli Stati Uniti in questa variazione sul tema della corsa allo spazio; Elon Musk e Tom Cruise avevano già dichiarato di essere pronti a girare in orbita, vedremo se ci stupiranno.
IN SALA AL COMPLETO - Al 100% le capienze degli spazi culturali, come cinema e teatri, lo ha stabilito il Consiglio dei ministri, con un ulteriore allentamento delle misure anti Covid.
Questa settimana in sala arrivano: A Chiara, di Jonas Carpignano, la vita, le scelte in Calabria, film premiato alla Quinzaine des realizaterus di Cannes, La scuola cattolica di Stefano Mordini, tratto dal romanzo di Edoardo Albinati, vietato ai minori di 18 anni, con seguito di polemiche, Il materiale emotivo di Sergio Castellitto sulla difficoltà del sentire le proprie emozioni, Con tutto il cuore, commedia di Vincenzo Salemme, L’uomo che vendette la sua pelle di Kaouther Ben Hania, amore e frontiere, The Italian Banker di Alessandro Rossetto, in bianco e nero su potere e finanza nel Nord-Est italiano, Bentornato papà di Domenico Fortunato, famiglie e traumi.