Venerdì, 05 Febbraio 2016 15:14

Ombrina Mare, stop definitivo del Mise all'istanza di coltivazione

di 

Questa mattina al presidente della Regione Abruzzo Luciano D'Alfonso è arrivata la mail spedita dal capo di Gabinetto del ministro allo Sviluppo economico, Vito Cozzoli, con la quale si dà notizia della chiusura definitiva del procedimento dell'istanza di concessione di Ombrina mare, il progetto che avrebbe portato all'installazione di piattaforme petrolifere in Adriatico.

La mail, arrivata alle 6.46, sulla posta elettronica del presidente della Giunta regionale dell'Abruzzo, Luciano D'Alfonso (con la pubblicazione numero 8 sul Bollettino ufficiale degli idrocarburi e delle georisorse. Buig) chiude una vicenda molto combattuta e per il cui esito finale sono stati decisivi gli apporti dei movimenti ambientalisti e della Regione Abruzzo.

La comunicazione arriva proprio dal presidente D'Alfonso, che qualche giorno fa aveva ricevuto l'anticipazione del ministro Federica Guidi. Nella mail, Cozzoli dà riscontro dell'attesa decisione pubblicata sul Buig anno LX numero 1 del 31 gennaio 2016. Si legge testualmente nel registro un estratto: "Comunicazione 29 gennaio 2016, n. 2457. Chiusura del procedimento e rigetto dell'istanza di concessione di coltivazione "d 30 B.C.-MD" presentata dalla società RockHopper Italia Spa.

Il direttore generale per la sicurezza dell'approvvigionamento e le infrastrutture energetiche, con comunicazione in data 26 gennaio 2016, numero 2457, ha disposto il rigetto dell'istanza di concessione di coltivazione "d.30 B.C. MD" presentata dalla società RockHopper Italia spa e pubblicata nel Buig anno LIII numero 1, in quanto interamente interferente con i divieti previsti dalla vigente normativa ambientale".

E non si è fatto attendere il commento del presidente D'Alfonso sulla chiusura della vicenda: "Con il respingimento dell'istanza di coltivazione pubblicata sul bollettino ufficiale degli idrocarburi e delle georisorse "si decreta la morte di ombrina di ferro".

Il comunicato del ministero

"In attuazione delle recenti norme della Legge di Stabilità le comunicazioni dell'avvenuto rigetto delle istanze di permesso di ricerca e concessione di coltivazione di idrocarburi - tra cui Ombrina mare - rientranti nel perimetro di attuazione della legge di Stabilità sono da oggi disponibili sul sito del ministero dello Sviluppo economico. Nel dettaglio, sull'ultimo Bollettino ufficiale degli idrocarburi e delle georisorse sono stati pubblicati in estratto 27 provvedimenti di rigetto, parziale o totale, di istanze di permesso di prospezione, di permesso di ricerca e di concessione di coltivazione di idrocarburi liquidi e gassosi ricadenti nelle aree precluse a nuove attività ai sensi del comma 239, articolo 1, della Legge di stabilità 2016. Le 9 istanze interamente ricadenti entro le 12 miglia sono state rigettate. Le 18 istanze parzialmente ricadenti entro le 12 miglia sono state rigettate per la parte interferente. Con i 27 provvedimenti è stata data piena attuazione al disposto di legge: all'interno delle aree interdette non insistono più istanze di permesso di prospezione, di permesso di ricerca e di concessione di coltivazione di idrocarburi".

Pezzopane: "Bene stop, obiettivo raggiunto"

"Con la pubblicazione sul Bollettino ufficiale degli idrocarburi delle comunicazioni ufficiali del Ministero per lo sviluppo economico, si chiude la vicenda delle trivellazioni off shore ad Ombrina mare, insieme a quella di altre 9 richieste. Viene dunque data attuazione alla norma, contenuta nella legge di stabilità 2016, di vietare le prospezioni entro le 12 miglia dalla costa, limite nel quale ricade appunto il progetto abruzzese. Per noi abruzzesi è un obiettivo raggiunto, grazie all'impegno in Parlamento, in Regione, delle amministrazioni locali, delle associazioni sul territorio. Oggi è un giorno di soddisfazione, perché tutelare le nostre preziose coste significa garantire ambiente, turismo, futuro all'Abruzzo".

Lo dice la senatrice del Pd Stefania Pezzopane.

Wwf: "Ma il problema resta aperto su altri fronti, Governo abbandoni la via del petrolio"

Il no a Ombrina annunciato oggi dal Ministero dello Sviluppo Economico è una vittoria della mobilitazione, che ha interessato in questi ultimi anni l'Abruzzo e altri territori che vivono la minaccia delle trivelle. Una mobilitazione che ha coinvolto cittadini, istituzioni, comitati, sindacati, agricoltori e persino la Conferenza episcopale. Come è stata una vittoria della mobilitazione, guidata dalle Associazioni ambientaliste, la questione referendum, che ha portato il Governo a introdurre il divieto di trivellazione entro le 12 miglia dalla costa. E, probabilmente, a maturare la decisione annunciata oggi.

"Non possiamo che accogliere positivamente la notizia – ha detto la Presidente WWF Donatella Bianchi – Ombrina mare sarebbe stato uno scempio proprio mentre si fanno finalmente i passi necessari per la costituzione del Parco Nazionale della Costa Teatina. Ora non dimentichiamo gli altri fronti aperti, dal canale di Sicilia alle Isole Tremiti: come WWF chiediamo il rigetto immediato e definitivo di tutti i procedimenti ancora pendenti nell'area di interdizione delle 12 miglia dalla costa e una moratoria delle attività di trivellazione a mare e a terra, sino a quando non sarà definito

Un Piano energetico nazionale volto all'abbandono delle fonti fossili, alla protezione del clima e rispettoso dei territori e dei mari italiani".

Secondo il recente report Medtrends appena realizzato dal Wwf (Mediterranean Marine Initiative ), oltre il 20% del Mediterraneo è dato in concessione per l'industria petrolifera e del gas e la produzione entro il 2030 di gas offshore verrà quintuplicata, soprattutto nell'area orientale del bacino. Per l'Italia sono previste 40 istanze di permesso di Ricerca e 9 istanze di Coltivazione e le zone più interessate sono il medio e basso Adriatico, il Canale di Sicilia e la Sardegna occidentale.

 

Ultima modifica il Venerdì, 05 Febbraio 2016 17:43

Articoli correlati (da tag)

Chiudi