Lunedì, 08 Febbraio 2016 14:42

Sottoservizi, proposta 'choc' di Benedetti: "No al cantiere su asse centrale"

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"Il prossimo anno, nel 2017, termineranno i lavori di ricostruzione degli edifici posti lungo l'asse centrale e le vie limitrofe. Il cuore della città potrà dunque tornare a battere. Non è possibile, non è logico e non è pensabile, per queste ragioni, far partire il cantiere per i sottoservizi".

Si legge in una nota firmata dal presidente del Consiglio comunale, Carlo Benedetti. Una presa di posizione - quella di Benedetti - destinata a fare molto discutere. "La città non può essere trasformata in una laguna cambogiana impedendo ai cittadini di rientrare nelle loro case e di riaprire le loro attività commerciali, per consentire l'avvio di lavori che andavano fatti cinque anni fa", ha sottolineato. "Soprattutto alla luce del fatto che, dopo l'avvio del primo lotto, è stata smembrata via Sallustio e, dopo un anno, siamo ancora lì o poco oltre, malgrado l'impegno del presidente della società Gran Sasso Acqua. Nella primavera del 2017 dobbiamo riconsegnare i lavori dell'asse centrale, non inaugurare un nuovo cantiere".

Eppure, il progetto di realizzazione dei sottoservizi - il più grande appalto pubblico del post-terremoto (80 milioni di euro totali) - suddiviso in due stralci, il primo che interessa appunto il centro storico e l'asse centrale, con i lavori in corso e assegnati già nel febbraio 2014 per 38 milioni di euro all'Asse Centrale Scarl, e il secondo che - suddiviso in cinque lotti per 42 milioni totali - dovrebbe essere appaltato nelle prossime settimane, è passato al vaglio delle commissioni consiliari, ha avuto il via libera della Giunta e, dunque, il voto favorevole del Consiglio comunale. Non solo. Come noto, i lavori sono stati affidati all'impresa aggiudicataria e sono iniziati da tempo, i contratti dunque firmati, il cronoprogramma stilato. Come si può tornare indietro, arrivati a questo punto?

"Il ritorno alla vita della città, in alternativa del quale c'è solo lo spopolamento, ha più valore del tunnel intelligente", spiega Carlo Benedetti. "Non può essere questo il problema, non in questo momento. I sottoservizi si rifaranno quando sarà possibile, ora abbiamo altre priorità, almeno sull'asse centrale. I commercianti devono poter riaprire serenamente le loro attività e i cittadini devono poter tornare nelle loro case. Non abbiamo un'altra vita a disposizione per rivedere la città ricostruita e popolata e non possiamo aspettare, perché ciò avvenga, un'opera pubblica partita con sei anni di ritardo e che, in un anno, è progredita ben poco. Questa città, lo ripeto, deve tornare a vivere. Altrimenti avremo un patrimonio edilizio rimesso a lucido e tunnel intelligenti, ma senza più abitanti".

Un affondo duro, inatteso di certo. E' vero che i lavori stanno procedendo più faticosamente del previsto, ostacolati da quelle che il presidente della società, Americo Di Benedetto, ha definito nel corso dell'ultimo incontro pubblico “pastoie burocratiche”, ossia rallentamenti e intoppi dovuti a vari fattori: i frequenti stop imposti dai ritrovamenti di reperti archeologici nel sottosuolo (dopo quelli che, per mesi, avevano bloccato gli scavi a via Sallustio, ne sono venuti alla luce altri in via XX settembre e in via dei Giardini) e i conseguenti interventi delle varie Soprintendenze, che però richiedono tempi lunghi; la difficoltà di raccordare e “sincronizzare” il lavoro delle varie società impegnate nella posa dei cavi e dei tubi (Enel Gas, Enel Energia, Telecom, la stessa Gsa); gli intralci geo-tecnici non prevedibili e altre variabili dovute alla complessità del progetto - il più grande appalto pubblico del post terremoto (80 milioni di euro totali) - e al fatto che mai prima d'ora, in nessuna città d'Italia, era stata realizzata un'opera del genere.

I tempi di realizzazione del primo stralcio dell'opera, però, seppure rimodulati rispetto al cronoprogramma annunciato, non dovrebbero allungarsi poi molto: da maggio 2017 alla fine dell'anno prossimo, al massimo all'inizio del 2018 dovessero presentarsi altri problemi. 

Infatti, a marzo dovrebbero chiudersi i lavori dell'Area 1 (via Sallustio, piazza Palazzo e zone adiacenti) e, subito dopo, essere avviati quelli dell'Area 2 (piazza Duomo, Villa Comunale) e dell'Area 3 (via S. Giusta, via dei Giardini), dove, però, gli scavi sono già partiti. Tra giugno e settembre dovrebbero essere cantierizzate l'Area 4 (S. Maria di Farfa) e l'Area 5 (Fontana Luminosa), mentre a fine anno sarà la volta dell'Area 6 (via Garibaldi, zona S. Pietro e S. Silvestro). Ultima a partire sarà l'Area 7, compresa, grosso modo, tra piazza Nove Martiri da un lato e via Crispomonti dall'altro.

Insomma, l'opera è imponente, i disagi erano stati messi in conto, i tempi - si spera - non dovrebbero allungarsi poi molto, almeno rispetto a quelli previsti e approvati dalla Giunta e dal Consiglio comunale: e quindi, come si può pensare adesso di rimodulare la realizzazione dei sottoservizi, cancellando di fatto l'asse centrale?

"Comprendo perfettamente l'ansia e la preoccupazione di Carlo, è anche la mia", risponde a NewsTown il sindaco dell'Aquila, Massimo Cialente. "Ma piuttosto che chiedere la sospensione dei lavori sui sottoservizi, dobbiamo continuare a fare ciò che stiamo facendo: premere sulle aziende e sulla Gsa affinché si proceda con gli allacci e, soprattutto, spingere perché i lavori corrano".

I tempi dei lavori si stanno dilungando per gli interventi della soprintendenza, ha inteso ribadire il primo cittadino, "chiamata a giudicare ogni volta che si trovano dei reperti di mura. Dobbiamo rinnovare gli incontri, sino a trovare il modo di correre con maggiore rapidità". 

Dunque, Cialente "ricorda" a Benedetti "il vero problema: attualmente, in molte zone almeno, i sottoservizi sono distrutti, sia gli impianti del gas sia gli impianti idrici e fognari. E se per l'acqua abbiamo risolto con 'allacci volanti', per le fogne sarebbe impossibile. Quindi, bisogna realizzare i sottoservizi, e farlo rapidamente, di modo che sull'asse centrale siano completati per la fine del 2017. Non c'è alternativa".

 

Confartigianato L'Aquila: "Piena condivisione sulle esternazioni di Benedetti"

"Esprimo massima soddisfazione e piena condivisione sulle esternazioni del Presidente del Consiglio Comunale Benedetti in merito alla necessità di far in modo che il centro della nostra città, possa finalmente ritornare fruibile per le attività produttive e per i cittadini aquilani".

Questo è il pensiero di Christian Corrado, presidente di Confartigianato Imprese L'Aquila, sulla necessità che gli interventi finora effettuati sul cardine centrale del centro storico, non vengano vanificati dall'apertura di ulteriori cantieri per il 'Tunnel intelligente'. "I pochi, e comunque scoordinati rispetto alla ricostruzione, casi di strade smembrate, sono solo un pallido esempio di quello che potrebbe diventare nei prossimi anni il centro storico dell'Aquila", aggiunge Corrado. "Attività di questo genere vanno ampiamente e accuratamente pianificate, per evitare squilibri nei tempi di rientro a pieno regime sia delle attività produttive che ancora oggi sono polverizzate sul territorio, sia per tutti coloro che attendono da anni di poter rientrare nelle loro abitazioni".

Ultima modifica il Martedì, 09 Febbraio 2016 14:29

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