Domenica, 16 Ottobre 2022 19:12

I lavori riguardanti i sottoservizi verranno completati?

di  Giustino Masciocco

Oggi, lunedì 17, nel pomeriggio, dovrebbe essere stata convocata, una riunione dei capigruppi di maggioranza al Consiglio Comunale, per sottoporre loro, da parte della stazione appaltante dei sottoservizi,  Gran Sasso Acqua, una bozza di accordo, che va a modificare i contratti assegnati e firmati nel 2016, riguardanti il secondo lotto, del valore di 42 milioni e 460 mila euro.

Esattamente un anno fa, in commissione di garanzia e controllo, approdò la discussione su come proseguire l’opera pubblica più importante del post-terremoto per la città dell’Aquila, i sottoservizi, che avrebbero dovuto interessare tutti i quartieri, costo, 80 milioni di euro.

Le riunioni furono tre, 4 ottobre, 18 ottobre e 21 dicembre. In tre puntate racconteremo cosa successe e sorveglieremo se, le posizioni dei vari attori, dopo le elezioni comunali, sono cambiate, oppure no.

Il 4 ottobre 2021 (verbale n. 22) nella riunione, appositamente convocata, il presidente della Gran Sasso Acqua, avv. Alessandro Piccinini, portò a conoscenza dei commissari, la necessità di rivedere la tipologia di costruzione del secondo lotto, del valore di 42 milioni e 460 mila euro.

Tale decisione, era già stata comunicata all’amministrazione comunale, in data 12 agosto 2021, con una lettera ufficiale, a firma del Presidente Piccinini, del direttore tecnico arch. Armando Balducci e del coordinatore dell’area tecnica ing. Mario Di Gregorio, in cui si auspicava che “….. con una eventuale rivisitazione del progetto si riuscirebbero comunque a valorizzare le risorse pubbliche stanziate, raggiungendo l’obbiettivo di garantire una realizzazione dei sotto-servizi con interventi che, senza sprechi ed aggravi di costi, garantirebbero comunque il miglioramento delle condizioni sociali ed economiche del territorio”

Nel corso del suo intervento, il presidente Piccinini, oltre a lamentare una serie di inadempienze da parte del comune dell’Aquila, per esempio, i ritardi riguardanti le autorizzazioni relative alla chiusura delle strade, oppure alla lentezza con cui venivano rilasciati i pareri, comunicò ai commissari che, già in quella data, erano state presentate riserve per oltre 3,5 milioni di euro, da parte di una impresa che aveva stipulato il contratto nel 2016.

L’intervento del dott. Raffaele Giannone, direttore amministrativo della Gran Sasso Acqua, fu utile a capire che, nel caso si fossero annullati tutti gli incarichi assegnati dalla stazione appaltante GSA nel 2016 e 2017, si sarebbe dovuto calcolare il mancato guadagno delle imprese, infatti nel suo intervento, in risposta ad un consigliere che aveva ipotizzato tale eventualità, disse “in quel caso è chiaro che bisognerebbe calcolare i quattro quinti del 10% del valore delle opere. Siccome non è una operazione molto difficile ho calcolato sono 2 milioni e 434 mila euro”

Avete capito bene, per annullare tutti gli appalti del secondo lotto, la stazione appaltante Gran Sasso Acqua, dovrebbe sborsare, di tasca propria, circa 2,5 milioni di euro, con gravi ripercussioni nella gestione ordinaria della società che, peraltro, si occupa di tutt’altro (il ciclo idrico di svariati comuni, L’Aquila compresa).

A questo punto, vi starete chiedendo quale fosse la posizione ufficiale del sindaco o dell’assessore competente, nessuna. Dell’amministrazione, come succede spesso, era presente soltanto il vice sindaco avv. Raffaele Daniele, che intervenne a titolo personale, non avendo ricevuto alcuna direttiva dal sindaco oppure dalla Giunta. Pose delle domande, non alla Giunta Comunale di cui faceva e fa parte, ma le lasciò lì, in mezzo alla discussione, come se la sua posizione, fosse terza rispetto alla problematica all’ordine del giorno.

Però, a nostro giudizio, visto che sono valide ancora oggi, vale la pena ricordarle, eccole “…. valutare l’impatto sulla città, cioè, ad oggi la città può offrire una situazione di sottoservizi anche senza quest’opera? Una situazione accettabile per i cittadini? Si, no. Se si decide di portare avanti quest’opera quali saranno i costi massimi che dovrà sostenere il comune dell’Aquila in aggiunta alle risorse stanziate? Bisognerà richiedere nuove risorse? Si potrà attingere al PNRR per completare questa opera per i maggiori costi?”

Quelle domande, un anno dopo, sono ancora attuali, speriamo che, il vice sindaco, le abbia poste anche nelle sedi competenti. Per quanto ci riguarda, questa è la prima parte del racconto, non perdetevi le altre due puntate. Potrebbero essere utili ai consiglieri che saranno chiamati, in Consiglio Comunale, a ratificate le proposte che saranno loro presentate.

Cambiare una tipologia di opera in corso di validità, una volta approvata la gare e firmato i relativi contratti, potrebbe essere devastante, sotto il punto di vista economico, per la stazione appaltante e per la proprietà che l'ha autorizzata.

Ultima modifica il Lunedì, 17 Ottobre 2022 15:33

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