"Il problema posto dal presidente del Consiglio comunale Carlo Benedetti, in merito ai sottoservizi, apre una finestra su una questione oggettiva che, come tale, va affrontata".
A dirlo, il capogruppo di Sel in Consiglio comunale, Giustino Masciocco, ed il capogruppo di Rifondazione comunista, Enrico Perilli.
Una presa di posizione importante, nel merito della vicenda - "riteniamo che sia stato un grosso errore estromettere il Comune dell'Aquila dalla fase di controllo del rispetto del cronoprogramma" - e anche a volerla leggere come un messaggio politico.
"Bisogna aggiustare il tiro e coinvolgere direttamente l'ente - sottolineano Masciocco e Perilli - attraverso i suoi organismi di rappresentanza, nella verifica del raggiungimento degli obiettivi e del rispetto della tempistica. Un atto dovuto, in ragione del fatto che il Comune è il proprietario del sedime e della sua funzione di tutela dei diritti e degli interessi dei cittadini".
Bisogna dare certezze ai residenti e ai commercianti, aggiungono. "Occorre dunque istituire un meccanismo e un organismo di controllo interno all'ente, nell'ambito del quale la società Gran Sasso Acqua sia chiamata a chiarire i motivi dei ritardi nella realizzazione dell'opera, che sono evidenti, oggettivi e gravi, e a illustrare il cronoprogramma, rispetto a cui il Comune dovrà verificare il rispetto rigoroso dei tempi".
"Come mai la Gran Sasso Acqua non pubblica sul sito internet il cronoprogramma dei lavori?", si domandavano stamane alcuni consiglieri tra i banchi del Consiglio comunale. "Come possono disconoscersi i ritardi oggettivi?", e ancora: "Come mai l'amministrazione ha abdicato al suo ruolo di controllo?".
Domande che assumono un significato anche politico, appunto. L'iniziativa di Benedetti, infatti, sta aprendo una questione interna al Partito democratico locale, con il capogruppo in Consiglio e il segretario cittadino che hanno tentato di "minimizzare", incapaci di nascondere, però, una certo imbarazzo in seno al partito.
Di Benedetto, stando ai beni informati, potrebbe essere il candidato giusto per il Pd alle prossime elezioni amministrative, a maggior ragione se Giovanni Lolli dovesse 'sfuggire' alle pressioni del suo partito, e non solo. E sui sottoservizi, senza dubbio, il presidente della Gsa si sta giocando una importante partita politica, talmente importante che potrebbe aprirgli, tra poco più di un anno, le porte di Palazzo Fibbioni, con il benestare di Luciano D'Alfonso.
Benedetti teme di restare 'stretto' tra gli interessi del governatore, che potrebbe trovare una sintesi con Cialente, Pezzopane e Lolli, e le velleità di rinnovamento dei giovani del Pd e del loro, per ora solo accennato, 'Progetto L'Aquila'.
Infatti, se dovesse accettare la candidatura, pur passando dalle primarie, Giovanni Lolli potrebbe tenere insieme la maggioranza di stampo 'ulivista' che ha sostenuto in questi anni la Giunta Cialente. Al contrario, dovesse declinare, i giovani del Pd potrebbero decidere di sostenere Di Benedetto, una candidatura, la sua, poco gradita agli esponenti più a sinistra del Pd e alle altre forze di coalizione.
Ecco, dunque, il senso più politico del comunicato stampa diffuso, stamane, da Perilli e Masciocco. La sinistra di stampo ulivista teme la deriva centrista del Pd, quel partito della Nazione capace di dialogare con i moderati di destra e sinistra, spesso evocato a livello nazionale e che il governatore D'Alfonso ha costruito, in Regione, ancor prima che Matteo Renzi iniziasse a lavorarci a livello nazionale. E Di Benedetto, renziano della prima ora, sarebbe il nome giusto per dar forma, anche a L'Aquila, all'idea di partito del premier segretario, e del governatore D'Alfonso come detto.
La replica di 'Asse Centrale Scarl'.
Frattale: "Posizione di Benedetti dal sapore elettorale. Non comprendo il dibattito che ne è nato"
"Comprendo la posizione dal sapore vagamente elettorale del Presidente del Consiglio Benedetti sui sottoservizi. Quello che non comprendo è come, un’ipotesi senza alcuna fattibilità pratica possa generare persino un dibattito cittadino, segno questo solo di una condivisibile esasperazione che ha preso purtroppo il posto del buon senso".
Al montare delle polemiche sulla realizzazione dei sottoservizi, la 'Asse Centrale Scarl', consortile che si è aggiudicata il primo lotto dei lavori per 38 milioni di euro, costituita dalle imprese Acmar, Taddei e Edilfrair. E lo fa con la voce del responsabile Gianni Frattale. L’esasperazione - sottolinea Frattale - "è stata alimentata in questi anni proprio dai fabbricanti di veleni e nebbie come il Presidente del Consiglio comunale Carlo Benedetti che offende la serietà della nostra associazione di impresa, quando insinua ritardi e maestranze insufficienti e auspica controlli e pressioni. Non sono da meno gli accoliti come la Confartigianato che si accoda ad una proposta assurda con leggerezza sorprendente. Una cosa deve essere chiara ai fantasiosi e tardivi strateghi cittadini: se i tunnel non verranno realizzati, sarà impossibile rientrare in case e negozi del centro in quanto le reti attualmente esistenti non sono in grado di garantire i servizi a causa dei danni riportati dal sisma e dal disuso di questi anni".
Critici disinformati dell'ora postuma: così Frattale definisce chi, in queste ore, sta sollevando dubbi sulla realizzazione dell'opera, parlando tra l'altro di mancanza di coordinamento dei lavori. "Finora sono stati messi in posa già due chilometri e trecento metri - chiarisce - ed esiste un tavolo di coordinamento tra commercianti, imprese, residenti e GSA in cui potrebbero portare il loro contributo ma al quale si astengono dal partecipare preferendo la maggiore visibilità data dalla stampa; al contrario invece della Confcommercio di Celso Cioni che ringrazio per l’impegno faticoso prestato al tavolo e la Gran Sasso Acqua. Ed ancora desidero informare questi ispiratori di malanimo che ad aprile verranno riconsegnate, complete di sottoservizi e asfaltate, le seguenti vie del centro: via Marrelli, via Cavour, via degli Scardassieri, via Camponeschi, via dell’Annunziata, piazza Palazzo e la retrostante piazza S. Margherita, via delle Aquile, via Sallustio, via Roio, via del Seminario, via S. Marciano e via dell’Arcivescovado".
Il progetto dei sottoservizi è stato coordinato con la posa in opera anche della rete gas, che non potendo essere ricompresa all’interno del tunnel è stata sistemata parallelamente e questo eviterà di dover scavare due volte. "L’ultimo intervento sarà solo quello della pavimentazione definitiva a ricostruzione ultimata. Mi chiedo perché tanta vis polemica non venga riservata ai ritardi degli enti gestori che non procedendo al riallaccio delle utenze precludono il rientro a casa a centinaia di cittadini e decine di condomini terminati da mesi. Questo sì che è un intralcio evitabile con un’azione di pressione inter-istituzionale forte, se i nostri critici avessero voglia di fare veramente qualcosa per la città. Rispetto invece ad un’opera necessaria e non rinviabile l’unica strategia percorribile è il buon senso. Per questo ci stiamo coordinando con tutti i portatori di interesse per ridurre il più possibile il disagio di chi vivrà il centro nei prossimi mesi. Chiuderemo solo tratti di strade e realizzeremo passaggi pedonali per l’accesso a negozi e abitazioni; ascolteremo tutte le esigenze al tavolo che si riunirà una volta al mese; pubblicheremo tempi e procedure in un sito internet dedicato e raccoglieremo costantemente le istanze della città".
Tecnicamente - continua Frattale - sono sufficienti sessanta giorni per attraversare con i lavori l’asse viario che va dalla Villa comunale alla Fontana Luminosa, lungo all’incirca seicento metri, procedendo per cinque frazioni di scavo di circa centoventi metri l’una; quindi dodici giorni di lavoro per ciascuna tratta. "I lavori sull’opera complessiva sono ad oggi perfettamente nei tempi. Gli unici ritardi accumulati sono stati quelli su via Sallustio motivati dalle analisi della Sovrintendenza che ha il dovere indiscusso di tutelare i ritrovamenti storici. Ma anche su questo le istituzioni potrebbero fare molto, proponendo al Ministro Franceschini procedure speciali che accorcino i tempi burocratici vista la necessità e l’urgenza del caso particolare. Abbiamo invece avuto in diverse occasioni il Ministro a L’Aquila ma nessuno si è preoccupato di sensibilizzarlo facendogli visitare, oltre al nuovo museo, anche il cantiere del tunnel intelligente con i ritrovamenti ritenuti di pregio e sottoporgli con l’occasione un quesito nodale per il futuro della città, nel nome della quale tutti si attribuiscono la patente di difensori".
Dunque, l'affondo: "In quei mesi di sospensione ho sofferto come aquilano, non come imprenditore che comunque vedrà riconosciuti dalla legge le eventuali riserve per maggiori costi, nel caso di una assurda cancellazione totale dell’opera. Ipotesi non peregrina vista la capacità autodistruttiva di alcuni rappresentanti politici. Ottanta milioni in fondo farebbero comodo per altri impieghi e altrove ed i ritardi e le incompiute sono una fisiologica patologia di amministrazioni e democrazie alienate in chiacchiere da bar".
Carlo Benedetti: "Non entro in polemica con Frattale"
"Non entro in polemica con Gianni Frattale che è persona che stimo in maniera incondizionata".
A scriverlo è Carlo Benedetti, sulla bacheca Facebook, a seguito del comunicato firmato dal presidente di Ance. "Cerco di svolgere al meglio la funzione e l'ufficio che la gente mi ha assegnato", aggiunge però il presidente del Consiglio comunale. "Può essere che non sempre ci riesca! Vogliamo dire che va tutto bene? Non si può perché non sarebbe vero e non sarebbe giusto. Penso che la migliore risposta, come noto a tutti, siano i fatti", conclude quindi Benedetti.