Mercoledì, 24 Febbraio 2016 14:44

Una cattedrale del VII secolo riscrive la storia del sito archeologico di Amiternum

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Il sito archeologico di Amiternum continua a restituire sensazionali scoperte.

Uno scavo durato tre anni, condotto sotto la direzione del professore ordinario di Archeologia medievale dell’Università degli studi dell’Aquila, Fabio Redi, ha riportato alla luce una cattedrale attigua al noto anfiteatro romano. La struttura rinvenuta, risalente al VII secolo, costituisce un tassello fondamentale nella definizione della cronologia di vita dell’area. Attesta, infatti, la sopravvivenza della città di Amiternum fino alla fondazione dell’Aquila e, quindi, ben oltre l’alto Medioevo, smentendo la circostanza che attribuiva alle invasioni dei barbari la definitiva decadenza della città romana.

La scoperta sembra aver finalmente assegnato un posto nell'agenda politica dell'amministrazione alla valorizzazione dell’area archeologica. Stamane, nella conferenza stampa di presentazione dell’ultimo rinvenimento, il sindaco Massimo Cialente, illustrando quanto fatto dall’amministrazione a sostegno della rivalutazione del sito, ha parlato infatti di un "nuovo modo di concepire lo sviluppo e il futuro della città".

"Il Comune dell’Aquila – ha spiegato il Sindaco- finanzierà una parte degli scavi, con un contributo di 25.000 euro. E’ un segnale dell’attenzione che l’amministrazione intende riservare al riconoscimento del sito archeologico quale risorsa per la città dell’Aquila”. Cialente ha poi svelato il proposito di impegnarsi in una vera e propria convenzione con l’Università, istituendo “una voce stabile nel bilancio comunale che assegni risorse alle attività di scavo per il pieno recupero della zona".

Nel marcare l’inversione di tendenza, Cialente è quindi intervenuto sul contestatissimo progetto riguardante la realizzazione di due strade all'interno del sito archeologico, con un importante annuncio: "La strada che sarebbe passata a 40 metri dal teatro non si farà", ha assicurato il primo cittadino. "L’amministrazione ha optato per la realizzazione solo della seconda, quella che prevede il collegamento tra la zona dell’aeroporto e alcune frazioni di Preturo. La strada potrà facilmente essere poi convertita a pista ciclabile e ad uso pedonale". Il progetto, tuttavia, per le associazioni Italia Nostra e Archeoclub che da tempo hanno lanciato un appello alle istituzioni, avrebbe dovuto essere abbandonato in toto. Entrambe le strade, infatti, insistono su un’area classificata nel Piano Regionale paesistico come Zona A1, cioè a conservazione integrale.

Sull’importanza della scoperta e sulla valorizzazione dell’area quale chiave di volta della crescita economica dell’intera città, si è infine lungamente soffermato il professor Fabio Redi, direttore scientifico di questa campagna.

Nell’illustrare nel dettaglio l’importanza archeologica dell’ultimo rinvenimento, Redi ha spiegato come il contributo del Comune rappresenti una boccata d’ossigeno essenziale alla prosecuzione dei lavori, tuttavia insufficiente alla risoluzione definitiva delle problematiche connesse alle carenze di fondi.

"Abbiamo portato aventi i lavori con pochissimi soldi - ha ricordato- anche con contrbuti, pochi, arrivati da mecenati privati, come l’Ance che ha messo a disposizione 3000 euro. Sono costretto a pagare personalmente l’indennizzo del terreno ai proprietari visto che il sito archeologico insiste su una proprietà privata. Nonostante le difficoltà, però, le ultime scoperte – ha concluso Redi - attestano l’importanza dell’area di Amiternum, che è un’indiscutibile risorsa per questa città. Il turismo archeologico è un bene da sviluppare e sostenere".

 

Ultima modifica il Mercoledì, 24 Febbraio 2016 22:54

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