Non è stato nominato neanche ieri, giorno di riunione della giunta regionale, il nuovo numero uno della Asl L'Aquila-Avezzano-Sulmona.
L'ufficializzazione del nuovo direttore generale, che succederà a Giancarlo Silveri, sembra aver aperto una breccia profonda nella politica aquilana e abruzzese. Come noto, le correnti di pensiero sono essenzialmente due: il sindaco dell'Aquila Massimo Cialente avrebbe indicato per la direzione Rinaldo Tordera. L'avvocato lombardo, per dodici anni direttore generale della Carispaq, e attuale presidente di Sviluppo Italia Abruzzo, della municipalizzata dei rifiuti aquilana Asm, del conservatorio musicale "Alfredo Casella" e consigliere della Camera di commercio aquilana, sembra attualmente essere ancora il favorito.
L'altra visione vede diversi sindaci del territorio - guidati dal consigliere regionale ed ex capo di gabinetto dello stesso Cialente, Pierpaolo Pietrucci - chiedere che il nuovo manager sia pescato dalla lista degli idonei (dalla quale Tordera è assente) da settembre sui tavoli della giunta, pretendendo anche che sia espressione del territorio e del mondo medico. Su tutti, rispondono all'idenkit la direttrice del dipartimento di medicina legale del San Salvatore Patrizia Masciovecchio, moglie dell'assessore di Cialente Pierluigi Mancini e non in ottimi rapporti con il primo cittadino del capoluogo, e il capo dipartimento medico Sabrina Cicogna, già candidata con La Destra di Storace nelle provinciali del 2010. Un gradino più giù, nel borsino, i medici Alessandro Grimaldi (direttore del reparto malattie infettive) e Vittorio Sconci (dipartimento salute mentale).
Al di là dei nomi, lo scontro sembra essere tutto politico. Malumori infatti sarebbero stati espressi da diversi sindaci della provincia nei confronti di Cialente, reo di non aver mai interpellato i 108 comuni che compongono una delle province più estese d'Italia, ma di aver solo coinvolto il comitato ristretto dei sindaci. Quest'ultimo è composto dai quattro amministratori dei territori sui quali ci sono i maggiori ospedali: oltre al primo cittadino di Castel di Sangro, Angelo Caruso, ci sono Cialente che, come noto, è un medico dipendente della stessa Asl; c'è (c'era) il sindaco di Sulmona Giuseppe Ranalli, sfiduciato di recente sullo scranno di un Comune attualmente commissariato, e c'è il primo cittadino di Avezzano, Giovanni Di Pangrazio, presente addirittura nella lista di idonei a ricoprire l'incarico di manager. Insomma, sorge più d'un dubbio sulla attuale condizione dei componenti del comitato ristretto.
La delicata e sofferta nomina si incrocia intensamente con l'attuazione del cosiddetto Decreto Lorenzin del governo Renzi, che rischia di tagliare reparti al San Salvatore dell'Aquila e, secondo l'allarme lanciato ieri durante il consiglio comunale da parte dello stesso Cialente, anche di compromettere la facoltà di medicina dell'Ateneo aquilano. Le parole del sindaco di ieri lasciano pensare a una sorta di avvertimento al governatore D'Alfonso, e al suo assessore alla Sanità Silvio Paolucci, sulla riorganizzazione della rete ospedaliera in regione.
All'inizio della prossima settimana sapremo chi avrà vinto questo lungo braccio di ferro.