Mercoledì, 02 Marzo 2016 12:56

Abruzzo, la riorganizzazione della rete ospedaliera: ecco l'ultima bozza

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Sanità regionale, si intrecciano i fili rossi che sottendono alla riorganizzazione della rete ospedaliera, dettata dal decreto Lorenzin.

Soltanto ieri, dopo due mesi di impasse politica, il governatore Luciano D'Alfonso ha nominato il nuovo manager della Asl1 L'Aquila-Avezzano-Sulmona. Intanto, a Pescara si erano tenuti numerosi incontri per discutere le bozze di riorganizzazione delle unità operative complesse, i reparti degli ospedali regionali a farla semplice e, senza dubbio, la Asl1 si è trovata in una posizione di estrema debolezza, al tavolo del confronto. Non è un caso che Rinaldo Tordera, appena nominato, abbia sottolineato come intenda confrontarsi subito con i sindaci e le esigenze del territorio rispetto alla riforma Lorenzin. D'altra parte, giusto ieri la Giunta regionale ha esaminato e validato il project-financing per realizzare il mega ospedale da 450 milioni di euro nella così detta 'Striscia di Gaza' individuata tra Chieti e Pescara.

La delibera - propedeutica al riconoscimento di 'pubblico interesse' dell'opera - dovrebbe essere approvata già nella prossima seduta di Giunta, quando ci sarà il plenum. Ieri, infatti, due assessori erano assenti per motivi di salute. "E' stato segnato un passo in avanti fondamentale per la prosecuzione del progetto - ha spiegato l'assessore alla programmazione sanitaria Silvio Paolucci - perché sono stati dettati tempi certi per la procedura, ma allo stesso tempo, prima della puntuale deliberazione di pubblico interesse, è stata chiesta un'istruttoria attenta sul piano economico-finanziario, allo stato troppo oneroso, e sui contenuti dell'offerta che debbono essere coerenti con il Decreto Lorenzin. Entro giugno la Regione farà pervenire alla Asl eventuali osservazioni alla proposta generale, che dovranno essere recepite. E a quel punto, dopo la dichiarazione formale di 'pubblico interesse' del progetto e altri adempimenti tecnici (come l'inclusione dell'opera nello strumento di programmazione dell'azienda sanitaria), potrà essere indetta la gara d'appalto per la costruzione del nuovo ospedale".

Per il presidente della Giunta regionale e commissario ad acta per la sanità D'Alfonso, "il project financing del nuovo policlinico di Chieti va nella direzione di quanto disposto sia del Decreto Lorenzin, sia dal Patto per la salute 2014-2016, che prevede l'avvio del riassetto strutturale e di riqualificazione della rete assistenziale ospedaliera, garantendo ai cittadini-utenti di poter fruire di prestazioni sanitarie di qualità e in totale sicurezza, oltre a comportare una significativa riduzione dei costi di gestione di strutture non più adeguate agli attuali standard dell'assistenza".

E' proprio questo, il punto: a leggere il decreto Lorenzin, in Abruzzo ci sarebbe spazio per un solo un ospedale di secondo livello. E considerato che si stanno investendo 450 milioni per il mega nosocomio tra Chieti e Pescara, la scelta sembrerebbe già assunta. Servono a poco le raccomandazioni di Alfonso Mascitelli, direttore dell'Agenzia sanitaria regionale, che ha auspicato la nascita di due hub di secondo livello, l'uno con la fusione dei nosocomi di Chieti e Pescara, l'altro con la fusione tra L'Aquila e Teramo. 

A leggere l'ultima bozza, fornita stamane alla stampa dal consigliere comunale Giorgio De Matteis, infatti, la riorganizzazione penalizzerebbe fortemente l'Abruzzo interno.

L'ospedale San Salvatore dell'Aquila, in effetti, dovrebbe mantenere 28 unità operative complesse: rispetto alle prime bozze diffuse dalla stampa, scomparirebbero le UOC di Oculistica, Otorinolaringoiatria, Chirurgia vascolare e Radioterapia oncologia, con il recupero, invece, dell'unita operativa di Pneumologia, reparto dove dovrebbe tornare a lavorare il sindaco Massimo Cialente, alla fine del mandato. "Se viene a mancare la Chirurgia vascolare a L'Aquila - ha sottolineato De Matteis - diventa difficile immaginare di poter realizzare un hub di secondo livello. Chi ha avuto la prima bozza saprà che Otorinolaringoiatria e Chirurgia vascolare, al San Salvatore, c'erano: ora, sono magicamente scomparse. E a fare una associazione delle varie strutture si comprende perfettamente quale sarà l'ospedale di secondo livello in Abruzzo: Pescara".

Pur con la fusione, in effetti, agli ospedali di L'Aquila e Teramo mancherebbero almeno la Chirurgia plastica, la Medicina nucleare e la Gastroenterologia, per configuarsi come hub di alta specializzazione.

Ma quali reparti manterrebbe il San Salvatore? Le unità operative complesse, come detto, sarebbero 28: Immunologia e Centro trapianti, Laboratorio analisi, Servizio trasfusionale, Farmacia ospedaliera, Direzione sanitaria di presidio, Neuroradiologia, Radiologia, Anatomia e istologia patologica, Lungodegenza, Psichiatrica, Medicina e chirurgia d’accettazione e d’urgenza, Neonatologia e Tin, Terapia intensiva/Anestesia, Pediatria, Urologia, Ostetricia e ginecologia, Ortopedia e traumatologia, Neurochirurgia, Chirurgia generale, Chirurgia maxillo-facciale, Pneumologia, Reumatologia, Oncologia, Nefrologia (abilitato al trapianto rene), Neurologia, Medicina generale, Malattie infettive e tropicali, Cardiologia e Utic.

Sarebbero 28 le Unità operative complesse anche all'Ospedale di Teramo: Cardiochirurgia, Cardiologia e Utic, Medicina generale, Neurologia, Oncologia, Pneumologia, Emodialisi, Radioterapia oncologica, Chirurgia generale, Chirurgia toracica, Chirurgia vascolare, Oculistica, Ortopedia e traumatologia, Otorinolaringoiatria, Urologia, Ostetricia e ginecologia, Pediatria, Terapia intensiva/Anestesia, Medicina e chirurgia d’accettazione e d’urgenza, Psichiatria, Anatomia e istologia patologica, Radiologia, Direzione sanitaria di presidio, Farmacia ospedaliera, Fisica sanitaria, Laboratorio analisi, Servizio trasfusionale.

Insomma, tra L'Aquila e Teramo resterebbero 56 unità operative complesse, con alcuni 'doppioni'. Tra gli ospedali di Pescara e Chieti, invece, le UOC sarebbero 63. In totale, i 'reparti' ospedalieri - considerati i 3 di Ortona, i 15 di Avezzano, le 11 UOC di Lanciano, le 12 di Vasto, i 4 reparti a Sant'Omero e ad Atri, i 5 reparti di Sulmona, i 3 di Giulianova, e le sole Unità complesse a Castel di Sangro e Penne - verrebbero ridotti a 178 dai 245 attuali.

"Il manager nominato da Cialente, e di fatto subito commissariato dal presidente della Regione Abruzzo con la scelta di affiancargli un consulente - ha inteso sottolineare De Matteis - dovrà spiegarci con estrema urgenza quali saranno le determinazioni che intende assumere sulla riorganizzazione della rete ospedaliera. Ci aspettiamo di conoscere anche altri aspetti, di assoluta importanza, come, per esempio. l'utilizzo dell'area di Collemaggio che, a leggere il Masterplan, dovrebbe beneficiare di un finanziamento di 10 milioni di euro: mi faccio una domanda, a cosa servono? E soprattutto, con chi è stato concordato l'investimento? In un recente passato, c'erano forti attenzioni sull'area: i 10 milioni sono casuali, sono voluti, sono stati richiesti dalla Asl, dal Comune dell'Aquila, oppure si tratta di una decisione di D'Alfonso? Aspettiamo risposte adeguate, autonome e conseguenti alle necessità dell'Azienda".

 

Ultima modifica il Giovedì, 03 Marzo 2016 15:58

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