"Sono qui a dare seguito e a condividere l’appello del sottosegretario della Giunta regionale abruzzese Mario Mazzocca, che ha giustamente e pubblicamente denunciato il paradossale caso umano e giudiziario di cui è vittima Giulio Petrilli".
Parole del consigliere regionale Pierpaolo Pietrucci che ha inteso inviare una lettera al ministro della Giustizia, Andrea Orlando, per chiedere vengano esplorate "tutte le possibilità per fare giustizia".
Condannato per partecipazione a banda armata nel 1980, Petrilli ha scontato sei anni di detenzione salvo poi essere stato assolto in Corte d’appello. La conferma della sentenza si è avuta in terzo grado di giudizio. "Dalle pieghe del codice di procedura penale è tuttavia scaturito un effetto che gli impedisce di accedere al risarcimento per ingiusta detenzione (articolo 314)", spiega Pietrucci. "Nella fattispecie, a Giulio è negato il risarcimento perché frequentava estremisti di sinistra".
Auspicando che abbia esito positivo l’iniziativa di Sel che punta ad abrogare questa norma che impedisce il godimento di un diritto come quello di vedersi riconosciuto un equo risarcimento nel caso in cui si è vittime di un errore dell’autorità giudiziaria, Pietrucci, nell’immediatezza, ha inteso chiedere al Ministro "di esaminare personalmente la vicenda di Giulio, affinché possano essere esplorate tutte le strade per garantire ad un innocente il sacrosanto, ancorché parziale e insufficiente, ristoro a un danno così ingente come la privazione prolungata della libertà personale. Credo che sia un tentativo da intraprendere, per i valori universali affermati dalla Carta costituzionale da cui discende direttamente la nostra Repubblica e su cui è plasmata la storia e l’identità del nostro partito".