Domenica, 13 Marzo 2016 06:28

L'Aquila: dopo sette anni le voragini della terra sono ancora aperte, di fronte a case ricostruite

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Le foto e i video del cedimento della terra, nell'area di via XX Settembre, fecero il giro del mondo nei giorni successivi al terremoto aquilano. Quell'automobile sprofondata nell'asfalto, insieme ai palazzi sbriciolati nelle vicinanze, divennero da subito feticcio mediatico e al tempo stesso simboli indicatori dei danni procurati dal sisma.

Oggi, a quasi sette anni dal terremoto, la ricostruzione è partita, procede lenta e, in molti quartieri - soprattutto storici - a macchia di leopardo, compresa la zona di via xx Settembre. Ma alcuni residenti, negli isolati intorno a Campo di Fossa, sono addirittura rientrati nelle proprie case. E in certi casi, sono tornati ad abitare proprio di fronte a quelle buche, quasi come ad essere marchiati "terremotati a vita".

Dopo anni, una di quelle buche ipogee - ossia cavità artificiali nella terra - è ancora incredibilmente aperta, alla mercé di tutti, pericolo per l'incolumità dei vicinissimi residenti e di chi lavora alla ricostruzione del quartiere.

E' il caso ad esempio, di via Vincenzo de Bartholomaeis, parallela di via XX settembre che incrocia anche la più (tristemente) nota via Campo di Fossa. Come è possibile vedere dalle foto, la voragine si trova di fronte a un'abitazione demolita, ricostruita e oggi abitata.

Un vero e proprio scandalo, almeno per tre motivi. Innanzitutto, nonostante la via sia ufficialmente inibita al passaggio di pedoni e automobili, è comunque attraversata quotidianamente da lavoratori e lavoratrici della ricostruzione: dopo tutto questo tempo, non è ancora stata protetta, se non per una timida e poco incisiva transenna. In secondo luogo, la gigantesca buca è diventata deposito di materiale di vario tipo, come una sorta di piccola ma significativa discarica. Infine, elemento ancora più importante, quella cavità sta lì a testimoniare il mancato consolidamento del terreno, neanche due metri dal muro di cinta di un'abitazione ricostruita.

Tutto questo succede in un'area che sarebbe addirittura giudicata "strategica" dalle iniziative di "pianificazione urbanistica" del Comune dell'Aquila, e a pochi metri da piazzale Paoli, dove sarebbe previsto un "parco della memoria", del terremoto e delle sue vittime.

Un'area dove è evidente più che in altre la vittoria del discusso paradigma del com'era, dov'era: nel quartiere che va da via XX Settembre fino alle mura urbiche che ammiccano alla collina di Roio, infatti, si sta ricostruendo tale e quale a prima, su un terreno per lo più di risulta, ossia instabile, perché area di deposito dei materiali provenienti dalle demolizioni seguenti al terremoto del 1703.

Senza azzardarsi in voli pindarici tra memorie del passato e pianificazione del futuro, guardare quel piccolo grande cratere in via de Bartholomaeis può purtroppo dare l'idea di come si stia procedendo, oggi, all'Aquila.

Le foto

Buche via de Ba...
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Buche via de Ba...
Buche via de Ba...
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Ultima modifica il Domenica, 13 Marzo 2016 11:29

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