Venerdì, 18 Marzo 2016 12:00

Caccia illegale nel parco Sirente-Velino, condannati due bracconieri

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Sono stati condannati dal Tribunale dell'Aquila (giudice Giuseppe Romano Gargarella) i due bracconieri bloccati e denunciati dal personale del Corpo Forestale dello Stato il 12 ottobre del 2013 mentre erano intenti ad attività di caccia illegale all'interno del territorio protetto del Parco Naturale Regionale Sirente-Velino.

I due, di 32 e 35 anni, entrambi residenti nel Lazio, sono stati condannati a tre mesi di reclusione e 600 euro di ammenda ciascuno, con confisca definitiva delle armi utilizzate, per aver effettuato attività di caccia vietata in aree protette, con l'ausilio di fucili calibro 12 e di due cani setter da caccia. Il giudice non ha ritenuto di applicare le norme recentemente introdotte nel Codice penale che prevedono la non punibilità di fatti di particolare tenuità, in quanto il reato è stato commesso in una delle aree più remote del Parco Naturale Regionale Sirente-Velino (protetta anche a livello internazionale in quanto parte della Rete europea Natura 2000), caratterizzata da intatti habitat di alta quota che ospitano le popolazioni più importanti della coturnice, specie ornitica fortemente minacciata e protetta a livello europeo dalla Direttiva Habitat 92/43/CEE.

Il personale dell'Ufficio Territoriale per la biodiversità dell'Aquila del Corpo Forestale dello Stato, che gestisce la Foresta Demaniale Regionale "Acquazzese" per conto della Regione Abruzzo, aveva già sorpreso altri bracconieri proprio nella stessa area e nello stesso periodo, che coincide con quello di apertura della caccia alla coturnice, della quale è consentito l'abbattimento in limitatissime aree e con severissime prescrizioni.

La principale minaccia alla conservazione della coturnice è considerata proprio la pressione venatoria. In base al Calendario Venatorio 2013-2014 della Regione Abruzzo ed a quello dell'Amministrazione provinciale dell'Aquila, la caccia a tale specie è consentita soltanto con modalità particolari e in limitatissime aree, la più prossima delle quali si trova a circa 3 chilometri a Sud-Ovest del punto di commissione del reato.

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