500 mila euro, raccolti per dare sostegno alle imprese distrutte dal terremoto del 6 aprile 2009, scomparsi nel nulla e mai rendicontati.
E' l'accusa lanciata a Confindustria L'Aquila da Maria Paola Iannella, ex direttrice responsabile dell'Industriale (il giornale della territoriale dell'associazione) ed ex affiliata all'organizzazione (nella categoria delle piccole e medie imprese).
Della vicenda si è occupato ieri sera Report, la popolare trasmissione di Rai 3 condotta da Milena Gabanelli.
Il servizio sull'Aquila è andato in onda all'interno di un'inchiesta di Bernardo Iovene su Confindustria.
Secondo quanto affermato dall'imprenditrice, subito dopo il terremoto Confindustria nazionale raccolse circa 500 mila euro, cifra che sarebbe dovuta servire a dare sostegno alle migliaia di attività protuttive che il sisma aveva danneggiato.
Quei soldi, sempre secondo Iannella, vennero fatti confluire in un conto corrente ad hoc, separato e dedicato, chiamato conto Rivisondoli. Il denaro, però, afferma Iannella, venne girocontato direttamente sul conto corrente di Confindustria L'Aquila e da lì se ne sarebbe persa ogni traccia.
"Non mi quadravano alcune cose per cui chiesi pubblicamente la rendicontazione separata dei fondi sisma, perché era obbligatoria per legge". Iannella sostiene che quel rendiconto non è stato mai prodotto.
Per aver chiesto che fine avesse fatto il denaro, invece, l'imprenditrice è stata espulsa da Confindustria, con la motivazione di aver "arrecato pregiudizio morale e economico all'associazione".
E' bene chiarire che i fondi di cui ha parlato Report non sono quelli gestiti dal Comitato Abruzzo (promossa, oltre che da Confindustria, anche da Cgil, Cisl e Uil), il cui impiego è stato regolarmente rendicontato.
Né il direttore di Confindustria L'Aquila, Carlo Imperatore, né la vice presidente nazionale dell'associazione, Antonella Mansi, hanno saputo rispondere al giornalista di Report che aveva chiesto loro di spiegare come fossero stati spesi i 500 mila euro.
"E' una cosa nazionale, il bando non è stato gestito da noi. Non ne so nulla" ha commentato Imperatore.