Giovedì, 26 Maggio 2016 22:04

Il sottosegretario De Vincenti a Officina L'Aquila: "Ricostruzione entrata in nuova fase"

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"Nell'ultimo anno e mezzo ci sono stati passi avanti importanti: grazie ai 6 miliardi stanziati dalla legge di Stabilità 2015, che sono stati ben utilizzati, si ricomincia a vedere rinascere L'Aquila e i Comuni del Cratere".

A dirlo è stato il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Claudio De Vincenti nell'ultima giornata di Officina L'Aquila, la tre giorni di convegni e incontri internazionali dedicati ai temi del restauro e della riqualificazione urbana. De Vincenti ha chiuso la manifestazione partecipando a un dibattito che lo ha visto dialogare e confrontarsi con il vice presidente della Regione Abruzzo Giovanni Lolli.

"Si vede a colpo d'occhio" ha detto De Vincenti ai giornalisti "dal numero di gru e cantieri, che è iniziata una fase nuova, di rinascita e riqualificazione urbana. Oltre ai soldi, sono state messe in campo competenze importanti: giovani tecnici, ingegneri e architetti stanno dando un contributo fondamentale per far rinascere il Cratere ma anche per garantire la massima trasparenza in maniera tale che tutti i cittadini italiani possano sapere come sono utilizzati i fondi pubblici e quali sono i risultati raggiunti".

De Vincenti, che prima di recarsi all'Auditorium del Parco, sede del convegno, ha voluto visitare gli uffici dell'Usrc (Ufficio speciale della ricostruzione dei Comuni del Cratere) a Fossa, ha ricordato anche gli interventi economici programmati dal Governo, soprattutto quelli inseriti nel Patto per l'Abruzzo, presentato all'Aquila il 17 maggio alla presenza di Matteo Renzi: "Abbiamo previsto risorse importanti per alcuni progetti di ricerca e sviluppo applicati all'innovazione industriale facendo affidamento alle eccellenze già presenti suil territorio, come l'Università dell'Aquila, l'Istituto nazionale di fisica nucleare e il Gran Sasso Science Institute. Si tratta di progetti dove la ricerca e lo sviluppo vengono messi al servizio non solo del progresso scientifico ma anche della ripresa delle attività industriali".

Infine, De Vincenti ha negato che tra Governo e Comune dell'Aquila (i cui rappresentanti, dal sindaco agli assessori, non hanno partecipato a nessuna delle tre giornate di Officina L'Aquila), ci siano state tensioni nella negoziazione che ha portato allo stanziamento di 16 milioni di euro per il bilancio di previsione: "C'è stata una discussione molto tecnica sui numeri alla fine della quale abbiamo definito la somma di 16 milioni. Mi sembra che il Comune abbia accolto la cosa in modo positivo  così come mi sembra ottima l'idea di Cialente di definire in anticipo, la prossima volta, il fabbisogno necessario per accompagnare il cammino del Comune verso la normalizzazione man mano che la ricostruzione andrà avanti".

La giornata

La giornata conclusiva di "Officina L'Aquila è stata la più densa dell'intera tre giorni e anche quella che ha registrato il più alto numero di partecipanti, grazie soprattutto alla presenza di cento studenti della facoltà di Architettura dell'Università D'Annunzio di Pescara, che dal mattino hanno ascoltato gli interventi degli esperti di restauro, docenti e ricercatori universitari italiani e internazionali che si sono alternati sul palco.

Il tema affrontato è stato quello del restauro e del consolidamento. In particolare, il modello aquilano è stato messo a confronto con esperienze, tecniche e case history di altre parti del mondo.

La relazione introduttiva è stata affidata alla Soprintendente unica per L'Aquila e il Cratere Alessandra Vittorini, che ha concentrato l'attenzione non tanto sui dati quanto sul fatto che "il recupero del patrimonio artistico e architettonico necessita di tempi lenti per approfondire la ricerca storica e archeologica: un lavoro che, quasi sempre, avviene sul campo. Recupero che a volte non coincide con i tempi della pubblica amministrazione e della burocrazia".

La Vittorini ha ricordato i numeri riguardanti il recupero e la distribuzione del patrimonio culturale aggiornati a maggio 2016: 738 edifici e complessi monumentali dichiarati di interesse culturale (in prevalenza privati), 502 nel Comune dell'Aquila (di cui 318 nel centro storico e 184 nelle frazioni), 235 nei Comuni del cratere sismico. Numeri a cui va aggiunto il patrimonio culturale pubblico.

Tra le esperienze messe a confronto con L'Aquila e del Cratere c'è stata quella della Basilica della Natività di Betlemme, restaurata da un'impresa italiana, la Piacenti.

Valentina Cristini, dello studio Mileto&Vegas Arquitectos, professore associato alla facoltà di Architettura dell'Università di Valencia, ha descritto invece un lavoro di mappatura dei dettagli architettonici dei palazzi residenziali effettuato nella città spagnola, da cui emerge la storia architettonica di una città. Un lavoro che può essere replicato anche all'Aquila.

L'incontro con professori universitari è proseguito con gli architetti Gonzàlez Longo e Theodossopoulos, dell'Università di Edimburgo, che hanno illustrato progetti realizzati in Scozia, soffermandosi in particolare sul recupero del Parlamento della capitale scozzese.

Per quanto riguarda il Cratere, invece, sono state raccontate tre esperienze di restauro e consolidamento: l'Abbazia di San Clemente a Casauria, in provincia di Pescara; Palazzo Cappa Cappelli e San Marco, entrambi situati nel centro storico dell'Aquila.

Sul palco dell'auditorium sono saliti anche Claudio Varagnoli, dell'Università di Chieti e Pescara; il professore Mario Centofanti e, proveniente da Tunisi, il professor Fakher Kharrat. E' stata poi la volta della delegazione della Romania rappresentata da Irina Iamandescu dell'Istituto nazionale del Patrimonio e Mircea Crisan dell'università "Ion Mincu" di Bucarest e del deputato brasiliano Josè Aldemir Meirelles De Almeida. 

Ultima modifica il Sabato, 28 Maggio 2016 20:23

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