Sabato, 31 Agosto 2013 14:14

L'Auditorium resterà chiuso venti giorni per collaudi agli isolatori sismici

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L’Auditorium del Parco, firmato da Renzo Piano e suggerito dal maestro Claudio Abbado, regalo alla città della provincia autonoma di Trento come simbolo della rinascita culturale e sociale, resterà chiuso per almeno venti giorni. La notizia è arrivata nelle ore in cui i papà del “Modulo ad uso concertistico provvisorio” venivano nominati Senatori a vita dal Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano.

“La prossima settimana”, ha spiegato ai nostri microfoni l’assessore alle Opere pubbliche, Alfredo Moroni, “la ditta incaricata dalla provincia di Trento dovrà smontare gli isolatori sismici dell’auditorium ed inviarli ad un centro specializzato per la verifica. Non è una sorpresa. Il collaudo era previsto per il mese di luglio. La ditta, però, non è riuscita ad assicurarlo per tempo. Ad agosto, ovviamente, con le celebrazioni della Perdonanza, non potevamo permetterci di tenere chiuso l’auditorium e, dunque, i tempi si sono un pochino allungati. Finalmente, la settimana prossima inizieranno i lavori. Non dovrebbero esserci problemi: ai fini dell’ottenimento dell’agibilità definitiva, però, il collaudo degli isolatori è assolutamente necessario”.

Quanto tempo ci vorrà? “I tecnici della ditta hanno stimato, prudenzialmente, una ventina di giorni per smontare gli isolatori, inviarli al collaudo e rimontarli”.

Sin dall’inaugurazione, il 7 ottobre 2012, festeggiata con un concerto di Claudio Abbado alla presenza del capo dello Stato, l’agibilità è stata concessa di volta in volta, ad uso specifico dell’evento previsto in auditorium. Ora, si spera che i collaudi procedano senza ulteriori intoppi, così che si possa ottenere finalmente l’agibilità definitiva.

L’auditorium del Castello, realizzato grazie ad un finanziamento di più di 6milioni e mezzo di euro della provincia di Trento e completato con foyer e camerini dall’amministrazione comunale con un investimento di 208mila euro, è formato da tre distinti volumi in legno a forma di cubo tra loro collegati: il primo cubo - cuore del progetto - ha un lato di 18 metri ed ospita l'auditorium (per una capienza di 238 spettatori e 40 orchestrali). Il modulo è caratterizzato dall'essere inclinato di 30 gradi: al suo interno, la gradinata che ospita il pubblico è collocata sulla faccia inclinata, permettendo così una visibilità ottimale. Ai lati del cubo principale, gli altri due cubi, più piccoli, che ospitano il foyer e i camerini di musicisti e artisti. Una scelta che rimanda ad una "non architettura" che non confligga esteticamente con la marcata architettura del vicino Forte Spagnolo.

I tre cubi di Renzo Piano appaiono come tre dadi gettati "casualmente" all'interno dell'area, creando uno spazio-piazza capace di ospitare eventi anche esterni.

L’intera struttura è costruita in legno - scelta legata alle proprietà acustiche e antisismiche, alla naturalità del rapporto materico con la pietra del Castello, e alla ecosostenibilità del materiale - ed è appoggiata su di una soletta in cemento armato sorretta da 16 pilastri in cemento muniti di isolatori elastomerici in grado di assorbire le sollecitazioni sismiche orizzontali. Sono proprio questi isolatori che devono ancora essere collaudati. A quasi un anno dall’inaugurazione e dopo numerosi eventi, assai partecipati, ospitati nell’Auditorium.

Speriamo davvero non ci saranno altre sorprese. Anche perché non si sono ancora placate le polemiche per l’improvvisa chiusura al pubblico della Basilica di Collemaggio, decisa a pochi giorni dalla 719esima edizione della Perdonanza Celestiniana.”Concreto ed attuale pericolo per la pubblica e privata incolumità, in quanto lo stato attuale comporta il pericolo di collasso”, si legge nell’ordinanza firmata il 12 agosto dal sindaco, Massimo Cialente. Pericolo di collasso che non ha impedito, comunque, di celebrare nella Basilica dei matrimoni già fissati da tempo. E che non ha precluso ai fedeli di lucrare l’indulgenza plenaria celestiniana, attraversando la Porta Santa. Seppur tra un dedalo di tubi metallici, allestiti in tutta fretta dall’amministrazione.

La notizia ha fatto molto discutere. Dopo il terremoto del 2009, che aveva fatto crollare la volta della parte terminale della navata centrale e aveva danneggiato anche il mausoleo di Celestino V, la Basilica era stata riaperta al pubblico e al culto la notte di Natale di 4 anni fa. E, da allora, ha ospitato messe, cerimonie, matrimoni, concerti, visite turistiche e, soprattutto, le edizioni del giubileo celestiniano, evento al quale partecipano, come noto, migliaia di persone. Così come migliaia erano i fedeli che, qualche settimana prima dell’ordinanza di chiusura, avevano presenziato alla cerimonia di insediamento del nuovo arcivescovo dell’Aquila Giuseppe Petrocchi.

Sono stati in molti a chiedersi come mai la presa di coscienza della scarsa sicurezza dell’edificio sia stata così tardiva. E potrebbe risultare ancor più complicato spiegare come sia possibile che anche l’auditorium della scuola sottufficiali della Guardia di Finanza risulti, ad oggi, inagibile: le informazioni sono ancora confuse, eppure la notizia potrebbe fare ancor più rumore. E non solo in città.

Nei giorni della Perdonanza, il comandante della scuola delle fiamme gialle ha informato l’amministrazione comunale della sopravvenuta inagibilità dell’auditorium. L’assessore Alfredo Moroni si è detto sorpreso e ha promesso di inviare il personale del Comune, nei prossimi giorni, per una verifica. Disponibile a collaborare con la Guardia di Finanza per il ripristino dell’agibilità.

Bisognerà, però, andare fino in fondo: a cosa è dovuta l’inagibilità della struttura? Da quando l’auditorium, che ha ospitato in questi anni concerti, eventi ed esibizioni molto partecipate, non è agibile? E se si scoprisse che la struttura non era consona ad ospitare il summit del G8, nel luglio del 2009, come potremmo spiegarlo alle autorità politiche e istituzionali arrivate a L’Aquila da ogni angolo del mondo?

Ultima modifica il Domenica, 01 Settembre 2013 12:53

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