Giovedì, 16 Giugno 2016 14:13

Piazza d'Armi, i comitati: "Intervenga l'Anac, appalto da annullare"

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L'appalto per la riqualificazione di Piazza d'Armi va annullato per eccesso di ribasso e anche perché l'intera area, essendo stata utilizzata, in passato, come discarica di rifiuti speciali e deposito di carburanti, andrebbe prima sottoposta a bonifica.

A sostenerlo sono il Meet Up di Beppe Grillo dell'Aquila e l'associazione Comitatus Aquilanus – Periferie Unite, che hanno presentato un esposto indirizzato non solo alla Procura, ma anche al prefetto, alla Corte dei Conti, all'Arta (Agenzia regionale per la tutela dell'ambiente) e all'Anac (Autorità nazionale anti corruzione) di Raffaele Cantone.

L'impresa che si è aggiudicata l'appalto, la Rialto Costruzioni di Caserta, ha vinto con un ribasso del 60,53%. “Un'offerta anomala” affermano Cinque Stelle e Comitatus Aquilanus “Le nuove norme sugli appalti già entrate in vigore non consentono più tali esasperati ribassi. Infatti nel caso in oggetto la soglia di anomalia massima tollerabile sarebbe stata intorni al 40%”.

A tal proposito bisogna aggiungere, tuttavia, che il nuovo codice degli appalti non ha - come, del resto, tutte le leggi approvate dal parlamento - valore retroattivo; dunque non si può applicare ai progetti già arrivati a bando e già appaltati ma solo a quelli per i quali non è ancora stata indetta alcuna gara.

Il progetto di riqualificazione di Piazza d'Armi, lo ricordiamo, prevede la realizzazione di un parco urbano con un auditorium di 900 posti a più livelli con parcheggio interrato, un'area giochi, un'area sportiva (con sentieri e percorsi per footing e running) e una piazza.

Ma, sempre secondo M5S e Comitatus Aquilanus, c'è un'altra anomalia che vizia l'appalto: quell'area andrebbe prima bonificata poiché in passato è stata utilizzata sia come luogo di smaltimento di rifiuti pericolosi sia come deposito di carburanti.

“I manufatti edilizi” si legge dell'esposto “soprattutto il parcheggio con annesse strutture commerciali insistono su un’area presumibilmente interessata da discarica di rifiuti speciali e/o da vecchi depositi di carburanti, per la quale, sarebbe stata necessaria una preventiva caratterizzazione con conseguente bonifica”. Quest'ultima, scrivono le due associazioni, avrebbe dovuto essere conclusa prima dell'aggiudicazione, tant'è che esiste perfino una determina (la 1197 del 12 agosto 2015) che ha assegnato i lavori alla Ditta Tecno-Bios s.r.l.”.

Infine, viene osservato, il bando è “promiscuo” perché prevede sia opere edili che giardini. Meglio sarebbe stato “per la eterogeneità e diversità delle opere da eseguire, dividere gli appalti; tale divisione avrebbe,infatti, messo al sicuro da contenziosi l’esecuzione di tutte le opere (scavi, reinterri, semina prati e piantumazione di alberature), relative alla creazione del Parco Urbano”.

 

Di seguito il testo completo dell'esposto

 

Considerato che :

-nell’aggiudicazione conseguente ad un Bando “promiscuo” tra opere edili e arte dei giardini si è registrato un preoccupante ribasso del 61 %;
l’offerta è palesemente anomala e che non sarà possibile completare le opere con il 39% (che coprirebbe la sola copertura del costo del materiale);
-Il progetto non è sbagliato ;
-Le nuove norme sugli appalti  del D.L. 18.4.2016 n. 50, (già entrate in vigore !), non consentono più tali esasperati ed anomali ribassi  (infatti nel caso in oggetto la soglia di anomalia massima tollerabile sarebbe stata intorni al 40 %;
-I manufatti edilizi (soprattutto il parcheggio con annesse strutture commerciali) insistono su un’area presumibilmente interessata da discarica di rifiuti speciali e/o da vecchi depositi di carburanti, per la quale, sarebbe stata necessaria una preventiva caratterizzazione con conseguente bonifica;
-Che in tal senso con Determina n. 1197 del 12.8.2015 sono stati affidati i lavori alla Ditta Tecno-Bios s.r.l.;
-Tale caratterizzazione delle aree  sarebbe dovuta essere conclusa prima dell’aggiudicazione;
-Per la eterogeneità/diversità di opere da eseguire sarebbe stato opportuno dividere gli appalti;
-tale divisione avrebbe,infatti, messo al sicuro da contenziosi l’esecuzione di tutte le opere (scavi, reinterri, semina prati e piantumazione di alberature), relative alla creazione del Parco Urbano.

Ritenuto perciò che tale “impavida” aggiudicazione viene ad esporre l’Amministrazione comunale. a quasi certi blocchi dei lavori (magari per  procedere al risanamento delle aree interessate !!??) e a conseguenti revisioni prezzi con sicuri danni per l’erario e inevitabili ritardi nella realizzazione del “sospirato” Parco;

Veniamo a chiedere un pronto intervento interdittivo da parte dell’Autorità di vigilanza sulla corruzione, teso ad annullare l’aggiudicazione e a riavviare l’appalto.

Invitiamo la stessa Arta a verificare e/o a procedere ad un’immediata caratterizzazione delle aree finalizzata ad una messa a fuoco di tutti gli eventuali problemi di inquinamento con relativi conseguenti tempi e costi di bonifica (pregiudiziali alla stessa aggiudicazione).

Vogliano, le Autorità in indirizzo, procedere in parallelo ad una serrata e puntuale verifica sulla qualità delle Ditte, che in concorso tra di loro, hanno portato ad un simile impraticabile ribasso, vigilando nel contempo su tutte le eventuali omissioni perpetrate da Dirigenti e pubblici dipendenti.

 

 

Ultima modifica il Giovedì, 16 Giugno 2016 15:28

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