L'Università degli Studi dell'Aquila ha perso 6000 studenti in due anni. Quello che emerge dal dossier sui dati relativi agli immatricolati e agli iscritti del sistema universitario italiano redatto dall'Unione degli Universitari (Udu) è un quadro desolante per l'Ateneo aquilano. Nell'ultimo biennio, infatti, gli iscritti sarebbero crollati del 25%: dai 24.524 studenti attestati dall'Anagrafe nazionale degli Studenti del Ministero dell'Istruzione (Miur) nell'anno accademico 2013/2014, attualmente l'Ateneo registrerebbe circa 18.000 iscritti, secondo il dossier dell'Udu, che ha rielaborato i dati pubblicati dalla stessa Anagrafe nazionale.
Se si guardano, poi, le percentuali relative alle immatricolazioni, la situazione che affiora è quella di una vera e propria emergenza. Gli immatricolati aquilani, infatti, passano da 4.653 dell'anno accademico 2005-06 a 3.669 del 2013-14 fino ad arrivare ai 1.813 del 2015-16. A fronte di una, seppur piccola, crescita a livello nazionale di nuovi iscritti alle lauree triennali e a ciclo unico, l'Università dell'Aquila, con una flessione del 18% nell'ultimo anno, si attesta quale Ateneo con la più forte decrescita di immatricolati. Se poi il periodo di riferimento si allarga al biennio 2014-2016, la flessione delle immatricolazioni risulta del 50%. Un tracollo che non ha interessato gli Atenei limitrofi con "bacino d'utenza potenziale coincidente con quello aquilano", dove, invece, gli iscritti sono aumentati. Una controtendenza chiaramente e fortemente favorita anche dalla reintroduzione del pagamento delle tasse universitarie, sospese negli anni successivi al terremoto del 2009.
Per l'Udu, però, non ci sono dubbi: la progressiva perdita dell'attrattività dell'Ateneo - se nel 2013/2014 l'Università dell'Aquila richiamava l'1,37% degli immatricolati complessivi del sistema universitario italiano, questa quota si è ridotta, nel 2015/2016, allo 0,66% del dato nazionale - è da addebitare alle sbagliate scelte politiche della governance di Paola Inverardi, contro la quale l'associazione si schierò in occasione delle ultime elezioni al Rettorato, nel 2013.
In particolare, il dossier Udu sottolinea come settori che erano in crescita - Biologia, Psicologia, Motorie - abbiano subìto flessioni significative proprio nel periodo di attuazione delle politiche della Rettrice. Non sarebbero immuni al crollo delle iscrizioni nemmeno alcune aree storiche come Lettere ed Informatica.
La tendenza negativa interessa anche la facoltà di Ingegneria, fiore all’occhiello dell'Ateneo aquilano: con quasi -40% di iscritti in 8 anni, il corso di studi registra una perdita di 2000 studenti. Un crollo che, per l'Udu, è "totalmente ascrivibile a fattori intrinseci dell'area ingegneristica, essendo costante e lineare nel tempo, senza alcun impatto in positivo né dell'esenzione delle tasse, né della sua reintroduzione".
Stando al dossier, inoltre, considerata la perdita del 25% degli iscritti in soli due anni, il numero complessivo degli studenti potrebbe ulteriormente scendere in futuro. Una situazione di vera e propria emergenza a fronte della quale "appare risibile – si legge nel dossier - la scelta dell'Ateneo di caratterizzare questo luglio con proposte volte a 'depotenziare' la scontistica sulle tasse per le fasce economicamente deboli e di promuovere una revisione dello statuto che elimini i pochi poteri della rappresentanza studentesca".