Venerdì, 30 Settembre 2016 00:20

Grandi Rischi bis: Bertolaso assolto per non aver commesso il fatto. Vittorini: "C'è un sovvertimento della realtà". Parti civili: "Allucinante"

di  Nello Avellani e Roberto Ciuffini

Guido Bertolaso è stato assolto dall'accusa di omicidio colposo e lesioni plurime per non aver commesso il fatto, nell'ambito del processo 'Grandi rischi bis'.

Il giudice Giuseppe Grieco ha pronunciato l'atteso verdetto intorno alle ore 15:45. L'accusa aveva chiesto 3 anni per l'ex capo della Protezione civile. "Si tratta di un atto di giustizia", il commento a caldo di Filippo Dinacci, legale di Bertolaso. "La situazione di fatto conclamava la sua innocenza: credo che il processo si potesse evitare. D'altro canto, bene che si sia celebrato perché abbiamo avuto modo, così, di approfondire la situazione e siamo pervenuti, dunque, all'assoluzione".

"E' veramente allucinante", ha sospirato - visibilmente commosso - l'avvocato di parte civile Angelo Colagrande. "Le abbiamo 'cantate' in tutti i modi, abbiamo provato tutti i fatti: la giustizia sta a zero, in questa maniera" ha aggiunto, dando poi del 'Gesuita' a Grieco tra i corridoi del Tribunale dell'Aquila.

"Se non avessi avuto la certezza delle nostre ragioni, che sono documentate in faldoni di migliaia di pagine depositate presso questo Tribunale, non avrei mai avviato alcuna iniziativa penale", ha aggiunto Vincenzo Vittorini. "Dietro all'azione penale, infatti, c'è la negazione della libertà per qualcuno che è come togliergli la vita. Se avessi avuto il minimo dubbio, non l'avrei mai fatto: il minimo dubbio, però, non l'ho mai avuto. Ci hanno dato il contentino con la condanna di Bernardo De Bernardinis che porta dentro di sé la verità. Ma la verità la conosce Bertolaso, la conoscono Barberi, Dolce e Calvi, la sanno in molti. Qui, sono venuti a raccontare un'altra storia, una storia che non emerge dalle carte: lì, è scritto tutto il contrario. C'è un sovvertimento della realtà: la Commissione Grandi Rischi non può essere condannata per difetto di convocazione, Bertolaso viene assolto perché non ha commesso il fatto, qualcuno dovrà spiegarmi, allora, perché quella notte siamo rimasti dentro casa".

Si è detta vicina alle famiglie la senatrice Stefania Pezzopane, che ha partecipato all'ultima udienza del processo. "Sono vicina a chi prova oggi un gran dolore, e lo provo io stessa: insufficienza di prove perché, probabilmente, non ha partecipato alla famosa riunione, dove hanno partecipato altri che, tuttavia, eseguivano ordini precisi, con un committente preciso: Guido Bertolaso. Le sentenze vanno rispettate - ha aggiunto Pezzopane - ma il dolore è profondo".

"Non possiamo che prendere atto della sentenza di assoluzione di Guido Bertolaso ed esprimere grande vicinanza ai familiari delle vittime" afferma il segretario del Pd dell'Aquila Stefano Albano "Come tutte le sentenze, anche questa va rispettata. Certo che da aquilani è difficile da accettare: guardiamo avanti, come abbiamo fatto in questi anni, ma da oggi sarà più difficile farlo".

Bertolaso: "Mi inchino davanti alle vittime"

Arriva attraverso una nota scritta sul proprio profilo Facebook il commento di Guido Bertolaso alla sentenza di assoluzione che lo ha prosciolto dall'accusa di omicidio colposo.

"Mi inchino davanti alle oltre 600 vittime provocate dagli ultimi 3 terremoti di questi anni" scrive Bertolaso "che dimostrano che bisognerebbe occuparsi di prevenzione in questo Paese e non perdere tempo dietro inutili polemiche. Mi inchino davanti ad un magistrato che è riuscito a mantenersi imparziale nonostante le pressioni. Ringrazio l'avvocato Filippo Dinacci per il lavoro svolto. Ringrazio il mio staff, e ringrazio tutti quelli che non hanno mai smesso di credere in me".

Federico Vittorini: "Non credo più in questo Stato"

"Guido Bertolaso è stato assolto per insufficienza di prove, in un processo dove invece le prove erano così schiaccianti, che in un paese civile, Bertolaso sarebbe stato condannato senza se e senza ma".

Federico Vittorini, figlio di Vincenzo, commenta così, a caldo, sul proprio profilo Facebook, l'assoluzione di Guido Bertolaso.

"Io in questo Stato non ci voglio credere più, perché non sono solo i nostri processi, ma qualunque processo che ha visto forti contro deboli, è finito con l'assoluzione per i forti e tanta amarezza per i deboli. Io nella giustizia italiana non voglio crederci più, perché la giustizia oggi fa ribrezzo".

"È necessario cambiare qualcosa in questo sistema" afferma ancora il giovane "perché è un sistema marcio, che puzza di muffa, che non va più bene. Oggi si è conclusa l'ennesima farsa architettata dal nostro stato, da giudici incapaci e da poteri forti".

"Io andrò sempre in giro a testa alta, sempre!" conclude Vittorini "I mandanti e gli assassini della nostra strage saranno anche usciti assolti dai processi, ma non credo abbiano più nemmeno un rimasuglio di dignità".

Il processo

Il processo Grandi Rischi bis è un procedimento parallelo a quello che ha visto i 7 esperti dell'organo scientifico consultivo della presidenza del Consiglio condannati in primo grado a 6 anni di carcere ciascuno per aver rassicurato gli aquilani alla vigilia del terremoto del 2009 e poi assolti in sei, con un'unica condanna alleviata, quella di Bernardo De Bernardinis, in Cassazione.

Questo filone satellite è nato nel corso del processo principale, dopo la diffusione in tv di una telefonata intercettata con l'allora assessore regionale alla Protezione civile Daniela Stati in cui Bertolaso parlava di "operazione mediatica perché vogliamo rassicurare la gente".

A conclusione delle indagini, il pubblico ministero Fabio Picuti aveva chiesto due volte l'archiviazione, che per due volte venne negata. Fino a quando, a seguito di un'istanza delle parti civili, con una procedura abbastanza inusuale, la procura generale presso la Corte d'Appello avocò a sé l'indagine, dividendola in due tronconi dopo aver svolto ulteriori accertamenti.

Da un lato, per l'ex capo dipartimento il pg ha chiese l'archiviazione dall'accusa di aver contribuito a causare la morte di alcune vittime del sisma del 6 aprile 2009; dall'altro, il rinvio a giudizio, e quindi il processo, per aver determinato altri decessi. Il 26 maggio 2015 il giudice per le indagini preliminari Giuseppe Romano Gargarella dispose l'archiviazione con riferimento al primo gruppo di vittime, bocciando l'ennesima opposizione presentata da alcuni avvocati di parte civile delle famiglie delle vittime.

Per il secondo gruppo di vittime del sisma, invece, per il quale il pg Como aveva chiesto il processo, nell'ottobre 2015, il gup Buccella ritenne esserci gli elementi per rinviare a giudizio Bertolaso.

Perché l'accusa ha chiesto la condanna di Bertolaso

Perché il procuratore generale Como ha chiesto la condanna di Bertolaso? Perché, come detto, secondo l'accusa, Bertolaso fu l'ispiratore, o, se si vuole usare il gergo processuale, il "mandante" di una riunione della Commissione Grandi Rischi, quella che si tenne all'Aquila il 31 marzo 2009, finta. Finta in quanto non convocata per informare correttamente, dopo una valutazione analitica del rischio, la popolazione, ma, al contrario, per dare un messaggio rassicurante sulla base di assunti - lo sciame sismico come lento rilascio di energia, dunque come situazione favorevole - scientificamente prive di ogni fondamento.

Che quella riunione fu una pantomima o comunque piena di anomalie lo ha ammesso, nel corso del dibattimento, anche l'ex presidente dell'Ingv Enzo Boschi, uno dei sette scienziati della Commissione andati a processo e poi assolti.

Che Bertolaso vada condannato, inoltre, dicono l'accusa e le parti civili, lo dice anche la sentenza di Cassazione del processo principale Grandi Rischi, che ha condannato a due anni quello che all'epoca del terremoto era il braccio destro di Bertolaso, ovvero Bernardo De Bernardinis. La sentenza della suprema corte ha infatti riconosciuto la condotta "imprudente", "negligente" e "scorretta" De Bernardinis. Ma, come hanno detto pm e parti cvili, se De Bernardinis è stato condannato allora non si può non condannare anche Beetolaso, sulla base del principio, esemplificato proprio da uno degli avvocati di parti civile, che "Sse De Bernardinis è il soldato, Bertolaso è il generale". "Per noi Bertolaso è già condannato" ha affermato il 27 settembre nell'arringa conclusiva l'avvocato di parte civile Attilio Cecchini.

Il rischio prescrizione

Qualunque cosa accada oggi, il 6 ottobre per questo processo scatterà la prescrizione.

La sentenza di oggi arriverà al termine di un dibattimento in cui non sono mancate le polemiche.

A provocarle è stato soprattutto la condotta processuale di Guido Bertolaso. Dopo settimane passate a ripetere che non si sarebbe avvalso della prescrizione, spada di Damocle che, fin da subito, ha condizionato lo svolgimento del processo, la scorsa settimana l'ex sottosegretario (che in tutti questi mesi non si è mai presentato in aula), per bocca del suo legale, l'avvocato Filippo Dinacci, ha dichiarato che non avrebbe rinunciato alla prescrizione ma solo alla convocazione dei testi di parte.  

I familiari delle vittime, che considerano questo processo molto più importante anche di quello principale, avevano chiesto ripetutamente a Bertolaso di mantenere la parola data facendosi processare fino in fondo.

Il colpo a sorpresa della scorsa settimana, ovvero la rinuncia all'audizione dei testimoni, ha spiazzato un po' tutti. La decisione di Bertolaso è stata letta come un modo per dare un colpo al cerchio (far arrivare comunque il processo a sentenza grazie al taglio degli interrogatori in aula dei testi di parte) e uno alla botte (mettersi in salvo in caso di sentenza di condanna sapendo che, comunque vadano le cose, il 6 ottobre i reati contestati saranno prescritto).

I parenti delle vittime, nei mesi scorsi, non avevano risparmiato alcune critiche anche al gip Giuseppe Grieco per aver calendarizzato le udienze di questo secondo filone facendo passare tra un'udienza e l'altra troppo tempo, quando invece nel processo principale si andò avanti, per volontà del giudice Marco Billi, a tappe forzate con un'udienza a settimana.

Ultima modifica il Sabato, 01 Ottobre 2016 10:24

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