Una buona notizia per le aree interne italiane e, in particolare, per i piccoli borghi, quelli con meno di 5mila abitanti, che rappresentano la spina dorsale del Paese e che, tra l'altro, raccontano la specificità delle montagne abruzzesi. Una possibile ricchezza, per la nostra economia regionale, eppure a forte rischio spopolamento.
La Camera dei Deputati ha approvato, all'unanimità, un provvedimento che stanzia 100 milioni di euro fino al 2023 per i piccoli comuni, con l'obiettivo - dichiarato - di salvarli dall'estinzione attraverso la valorizzazione architettonica e, soprattutto, economica e sociale, restituendo ai loro abitanti i servizi essenziali. Non basteranno, evidentemente: rappresentano, tuttavia, una prima spinta per compensare le mancanze a cui il Patto di stabilità costringe i piccoli centri italiani.
Parliamo di 5.585 paesi, pari al 70% del totale dei borghi italiani, per un totale di poco più di 10 milioni di italiani. Stando all'Abruzzo, i Comuni sotto i 5mila abitanti sono 249 su 305 (l' 81.64%), e vi abitano poco meno di 346mila persone (il 26% dei residenti in Regione).
Il disegno di legge passerà ora all'esame del Senato e la speranza è che possa diventare legge definitiva dello Stato entro la fine dell'anno. Considerato pure che il ministero dei Beni culturali ha sancito che il 2017 sarà l'Anno nazionale dei Borghi, altra possibilità che Regione Abruzzo dovrebbe cogliere. "Si tratta di una bella notizia per chi vuole bene all'Italia - ha sottolineato il deputato Pd Ermete Realacci, primo firmatario del ddl - E' una legge bipartisan, nata a partire da una mia proposta cui si è collegata quella analoga della collega cinquestelle Patrizia Terzoni che aiuterà l'Italia ad essere più forte e coesa, ad affrontare il futuro. È un'opportunità per tutto il Paese, per un'idea di sviluppo che punta sui territori e sulle comunità, che coniuga storia, cultura e saperi tradizionali con l'innovazione, le nuove tecnologie e la green economy. Mi auguro che ci sia un’ampia maggioranza per favorire il dibattito in Senato".
Tra l'altro, la Camera dei Deputati ha approvato anche un importante emendamento del Movimento Cinque Stelle sul recupero dei cammini storici, che hanno un'enorme valenza culturale oltre che turistica e sui cui molto si sta investendo anche in Regione Abruzzo. Il provvedimento prevede lo stanziamento di tre milioni di euro.
"Se la legge approvata all’unanimità alla Camera arriverà ad approvazione definitiva - ha spiegato la presidente di Legambiente, Rossella Muroni - sarà finalmente possibile frenare il disagio demografico ed economico che colpisce oltre 2mila piccoli centri sotto i 5mila abitanti, dove i giovani tendono ad andare via e le case abbandonate o vuote sono addirittura una ogni tre".
Soddisfatta anche Coldiretti che ha ribadito come i piccoli comuni detengano la gran parte del patrimonio di biodiversità agroalimentare: "Vi si coltiva oltre la metà della produzione agroalimentare nazionale che ha reso celebre il Made in Italy nel mondo grazie alla presenza di oltre 300mila le imprese agricole. Tre piccoli comuni su quattro - ha aggiunto il presidente Roberto Moncalvo - sono il territorio di riferimento per gli allevamenti destinati alla produzione di formaggi o salumi italiani a denominazione di origine (Dop), mentre nel 60 per cento dei borghi si trovano gli uliveti dai quali si ottengono i pregiati oli italiani a denominazione di origine. Ma moltissimi - continua la Coldiretti - sono i piccoli comuni che legano le proprie fortune a specialità note e meno note del territorio". Stando ancora in Abruzzo, le lenticchie a Santo Stefano di Sessanio, lo zafferano a Navelli, il canestrato a Castel del Monte.
Ma si proverà ad incentivare anche la diffusione della barga larga, a promuovere e rilanciare, finalmente, il turismo, attraverso - per esempio - l'acquisto da parte dei Comuni di case cantoniere e stazioni ferroviare abbandonate per realizzare circuiti turistici alternativi, inseriti in un altro progetto cui il Parlamento deve ancora trovare copertura finanziaria, quello della mobilità dolce.