"Al di là dei giudizi di merito sul nuovo impianto, su cui ci siamo già espressi in passato, respingiamo le accuse del sindaco Massimo Cialente nei confronti di un’intera categoria, quella dei riciclatori di RAEE (rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche) che operano all’interno del sistema certificato dal Centro di Coordinamento, che reputiamo totalmente estranei alle infiltrazioni malavitose per le quali, a detta del sindaco, l'Italia sarebbe oggetto di indagine da parte della Commissione europea".
E’ questa la risposta di ASSORAEE – l'associazione che si occupa di Recupero dei Rifiuti da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche di FISE UNIRE, "alle nuove accuse avanzate dal sindaco dell'Aquila nell’ambito della vicenda 'Accord Phoenix' per la realizzazione di un nuovo stabilimento di trattamento di questi rifiuti nell’ex polo elettronico della città".
Un impianto che l'Associazione, già un anno fa [leggi qui], aveva definito "sproporzionato" per capacità operativa "rispetto alle correnti esigenze di mercato, peraltro già ampiamente soddisfatte dall'attuale impiantistica di trattamento RAEE. Un investimento miope", in altre parole. Parole che avevano scatenato la rabbia del primo cittadino che, nei giorni scorsi, è tornato ad attaccare la categoria dei recuperatori di rifiuti elettrici ed elettronici, definiti "monopolisti della gestione dei rifiuti elettronici, settore sul quale l’Unione europea ha già denunciato, con particolare riferimento all’Italia, la presenza di aspetti gravi di illegalità e infiltrazioni malavitose".
"Nella consapevolezza che il mercato, oltre ai canali ufficiali che noi rappresentiamo, può anche essere caratterizzato dalla presenza di un circuito parallelo che non esclude anche derive di illegalità", hanno inteso ribadire i rappresentanti di ASSORAEE, "invitiamo il Sindaco dell’Aquila a non inserire la nostra categoria in modo strumentale all’interno di polemiche politiche che poco hanno a che vedere con le dinamiche del nostro settore".
Intanto, è previsto per il pomeriggio un incontro in Regione, "istituzionale" stavolta ha spiegato Giovanni Lolli, con la società che dovrebbe finalmente illustrare il Piano industriale come da tempo chiedono i sindacati.