Lunedì, 21 Novembre 2016 13:22

'Decreti terremoto': Pezzopane su emendamenti e dipendenti uffici speciali

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In Commissione Bilancio, è nel vivo - in queste ore - l'esame del decreto terremoto del 24 agosto scorso che conterrà, sotto forma di maxi-emendamento 'inserito' dal Governo, anche il decreto seguito al sisma del 30 ottobre.

Già all'indomani del tragico evento che ha colpito Amatrice, Accumoli, Arquata e le aree dell'Appennino Piceno-Laziale - ha spiegato stamane, in conferenza stampa, la senatrice Stefania Pezzopane - "il Governo aveva prodotto un decreto molto avanzato che determinava il cratere e le iniziative idonee alla ricostruzione e che, tra l'altro, prendeva atto del lungo lavoro svolto per dare risposte ai territori abruzzesi e emiliani colpiti dai precedenti terremoti, Con l'evento del 30 ottobre - ha aggiunto la senatrice democrat - che per fortuna non ha causato vittime ma danni materiali e criticità ben più rilevanti, l'esecutivo è stato costretto a istruire un secondo decreto che, tuttavia, è stato calato in forma di maxi-emendamento dentro il primo provvedimento".

Ne è scaturito uno strumento "molto potente, importante" ha voluto sottolineare Pezzopane che potrebbe fare da schema per un "disegno di legge organico sulla gestione delle emergenze da calamità naturale" che ancora manca nel nostro ordinamento.

"Si è fatto tesoro degli errori compiuti in passato, a L'Aquila come in Emilia, così come delle buone pratiche. Ad esempio, il potere degli Enti locali non viene meno e, anzi, i quattro Presidenti delle Regioni coinvolte sono vice-commissari con poteri commissariali pieni. Anche i Comuni colpiti mantengono le proprie prerogative, financo nella scelta delle zone dove allocare eventuali aree d'emergenza". Si è fatta anche la scelta di "ricostruire l'intero patrimonio edilizio - ha ribadito la senatrice Pd - e non lasciare appese ad un filo le seconde case: si fosse fatta la stessa scelta anche qui, a seguito del terremoto del 2009, avremmo accelerato la ricostruzione di almeno 3 anni". Rispetto al sisma che ha colpito L'Aquila e i Comuni del cratere, inoltre, "nei decreti è previsto un intervento forte sulla ricostruzione del tessuto economico, su cui abbiamo dovuto forzare spesso la mano, in questi anni".

Come detto, i provvedimenti sono in discussione alla Commissione bilancio del Senato: domattina verranno vagliate le proposte emendative 'salvate' dalla forbice della Ragioneria dello Stato e, subito dopo, già mercoledì, inizierà il dibattito in Aula. Soltanto in seguito verranno approfondite le questioni d'allineamento tra i decreti in discussione e quelli istruiti a seguito dei terremoti in Abruzzo ed Emilia Romagna, poste dalla Pezzopane così come dai colleghi parlamentari emiliani. E sì, perché "è arrivata l'indicazione di non inserire, nei decreti attuali, questioni che attengano ad altri territori e precedenti calamità".

Andranno affrontate però, "in prossimi strumenti" ha assicurato Pezzopane, se è vero che il mancato allineamento tra decreti potrebbe causare problemi di non poco conto. Per dire: i decreti ultimi prevedono la ricostruzione materiale ovunque sia dimostrato il nesso causa-effetto tra i terremoti del 24 agosto e 30 ottobre e i danni denunciati, e così potrebbe succedere che, a L'Aquila come altrove, un edificio danneggiato dagli ultimi accadimenti venga risarcito con l'attuale normativa e quello accanto, lesionato a seguito del terremoto del 2009, con i vecchi strumenti. "Stesso discorso per gli immobili che presentano una sovrapposizione del danno, lesionati nel 2009 e nel 2016: in questi casi, la mia proposta è di fare riferimento alla normativa attuale", ha spiegato Pezzopane.

C'è anche il tema dei Comuni che erano nel cratere delineato 7 anni e mezzo fa, e che sono di nuovo nei recenti crateri, "e ve ne sono alcuni tra i 17 abruzzesi - 3 della provincia dell'Aquila e 14 nel teramano - e tra l'altro ho proposto di inserire nelle recenti delimitazioni anche Colledara e Isola del Gran Sasso", ha tenuto a sottolineare Pezzopane.

Sono vicende - quelle d'allineamento -  soltanto rinviate. Parliamo anche della differenza di trattamento economico tra i dipendenti degli uffici speciali dell'Aquila e del cratere e quelli degli uffici in via di costituzione che ha portato alla minaccia di sciopero del personale dell'Usra. "Non è ammissibile una differenza di trattamento", ha riconosciuto Pezzopane. Anche perché, gli uffici che si occuperanno della ricostruzione dei Comuni abruzzesi "con ogni probabilità troveranno sede a Fossa, accanto agli uffici dell'Usrc, e non è possibile che, tra una stanza e l'altra, per lo stesso lavoro, sia differente il trattamento salariale".

Pezzopane si è soffermata così sul trasferimento di 20 unità di personale, dall'Usra e dall'Usrc negli uffici costituendi, previsto nel decreto e richiesto dal commissario Vasco Errani per facilitare l'avvio dei lavori. Un provvedimento che ha scatenato violente polemiche, con la minaccia di dimissioni dell'assessore alla ricostruzione del Comune dell'Aquila. Giusto ieri, Di Stefano ha confermato a NewsTown che il governatore Luciano D'Alfonso l'avrebbe rassicurato, concedento il solo trasferimento di personale dall'Usrc che, a differenza dei colleghi dell'Usra, non esaminano direttamente le pratiche, un compito che per i Comuni del cratere viene svolto direttamente dagli Utr. Ma la Pezzopane - sul punto - non ha voluto sbilanciarsi: "Preferisco attendere il passaggio dei decreti in Commissione considerato che il primo testo del relatore non chiarisce ancora questo aspetto".

C'è una questione giuridica, da sciogliere. "Considerato che è previsto persino una retribuzione salariale differente, almeno per il momento - si è domandata Pezzopane - come si può consentire un diverso trattamento tra il personale dell'Usra e quello dell'Usrc?". Anche per questo, "sto lavorando affinché le unità di personale da trasferire non siano nel numero di 20, che il provvedimento non sia di natura permanente piuttosto provvisoria, e che venga concessa la possibilità di sostituire immediatamente coloro che verranno trasferiti attingendo dalle graduatorie Ripam che ho proposto vengano prolungate per ulteriori 3 anni".

Per saperne di più, toccherà aspettare domani. Allora, verranno discussi e, si spera, approvati, anche gli altri emendamenti presentati da Stefania Pezzopane. In particolare, "la proposta che le Regioni possano utilizzare le somme già assegnate allo scopo, e inutilizzate al momento, per nuovi interventi di messa in sicurezza degli edifici scolastici, a patto che siano immediatamente cantierabili".

Ultima modifica il Martedì, 22 Novembre 2016 09:47

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