Era la metà di marzo 2016 e, ad un anno e mezzo dalla chiusura del bando di gara, la Gran Sasso Acqua assegnava gli appalti per il secondo stralcio dei sottoservizi nella città dell'Aquila, per complessivi 48 milioni di euro divisi in cinque lotti.
Ebbene, il primo lotto - Quarto di San Pietro, per 11.5 milioni - era andato alle imprese aquilane Armido Frezza Srl e Walter Frezza costruzioni Srl; se non fosse che l'impresa seconda classificata, la Delta Lavori Spa, difesa dall'avvocato Antonio Morgante, ha impugnato l'assegnazione, presentando esposto di annullamento, e il Tar ha accolto il ricorso che aveva come principale oggetto di contenzioso una omessa dichiarazione da parte del progettista dell'Ati Frezza di cui Gran Sasso Acqua, stando alle informazioni trapelate, non poteva avere contezza.
In particolare, il progettista non avrebbe dichiarato di essere stato causa di una variante per oltre 13 milioni di euro presso il Consorzio di Bonifica di Catania e di dovere 700 mila euro di danni allo stesso Consorzio per lavorazioni che, tra l'altro, e almeno in parte, sarebbero di natura simile a quelli banditi da GSA. In altre parole, il ricorso sarebbe stato accolto perché il tecnico avrebbe omesso di dichiarare un grave errore professionale (art 38, C 1, lettera f del dlgs 163/2006).
Ora, bisognerà attendere trenta giorni per conoscere le motivazioni della sentenza emessa il 23 novembre scorso e con la quale, presumibilmente, verrà dichiarata l'inefficacia del contratto sottoscritto. E con ogni probabilità, le imprese Frezza faranno ricorso al Consiglio di Stato: dovesse andare così, il Rup non avrebbe altra scelta che sospendere il procedimento, almeno fino a pronuncia definitiva.
Un bel guaio: si corre il rischio, infatti, di un ulteriore rinvio nell'avvio dei lavori, di almeno 4 o 5 mesi.
Tra l'altro, anche per il terzo lotto - Quarto San Giorgio, Villa Comunale per 6.5 milioni - la società I Platani della famiglia Palmerini ha presentato ricorso avverso l'aggiudicazione alla ditta Costruzioni pubbliche Porcinari Srl di Montorio al Vomano (Teramo), in raggruppamento di impresa con l’aquilana Vittorini Emidio Srl.
Si attende il pronunciamento del Tribunale amministrativo regionale.