Il professor Renato Galzio, primario del reparto di Neurochirurgia del San Salvatore, è sul punto di dimettersi, di nuovo, seppure l'atto non sia stato ancora formalizzato al manager Rinaldo Tordera, a seguito della polemica sul mantenimento, a L'Aquila o nel nosocomio di Avezzano, dell'unico reparto previsto per la Asl 1 dal piano di riorganizzazione della rete ospedaliera.
A darne notizia è il capogruppo di Forza Italia in Consiglio comunale, Guido Quintino Liris. "Le istituzioni sono responsabili di questa grave perdita", ha sottolineato Liris che, nei giorni scorsi, aveva polemizzato con l'ex dirigente della Asl di Avezzano Roberto Mastrostefano; in un'intervista comparsa sabato sul Centro, Mastrostefano aveva proposto, come soluzione per la riapertura della Neurochirurgia del nosocomio marsicano chiusa da cinque mesi - come previsto, tra l'altro, da una mozione bipartisan votata dal Consiglio regionale - di sopprimere la Neurochirurgia del San Salvatore, diretta appunto dal professor Galzio.
"Ora è il momento di unirsi, siamo sotto attacco", l'affondo di Liris. "Qualcuno si è divertito a giocare col fuoco, a soffiare sul fuoco: oggi siamo a registrare una sconfitta dolorosa della sanità non solo aquilana ma di tutto un territorio. Se chi ha oggi, ahimè, la responsabilità di governare le dinamiche politiche e amministrative del nostro territorio, dal Comune dell'Aquila alla Regione, non lavorerà per sanare entro poche ore il vulnus, sarà ricordato quale autore di un attentato letale al presente e al futuro dell'Ospedale e dell'Università del Capoluogo. Il Direttore Generale Tordera dovrà respingere con forza e convinzione le dimissioni di un'eccellenza nazionale che rappresenta da anni motivo di lustro e prestigio per l'intera Asl. Sindaco, Rettrice, Presidente della Regione, dove siete? Cos'altro devono subire i nostri concittadini?".
La querelle sulla Neurochirurgia è stata sottovalutata - Liris ne è convinto - "si è protratta per troppo tempo e ha consentito a tutti, anche a pericolosi e ridicoli avventurieri, di dire la propria opinione su argomenti delicati e complessi quali la gestione e la riorganizzazione della sanità sul territorio provinciale. Gli aquilani non perdoneranno mai un affronto tanto grave, ricorderanno per sempre i nomi e i cognomi di tanta incapacità, di tanta approssimazione, di tanta inettitudine. Oggi è necessaria la presa di posizione unitaria di tutti i portatori di interesse del territorio, dalla politica alle associazioni di categoria, dai sindacati agli ordini professionali. Chiederò subito un consiglio comunale sull'argomento, sarà necessaria una mobilitazione collettiva. È arrivato il momento di schierarsi, di individuare i nemici del territorio e di difendere 'a muso duro' la nostra Terra".
Tordera: "Non ho ancora ricevuto le dimissioni; dovessi riceverle, non esiteri a respingerle"
"Le dimissioni del prof. Galzio? Sulla mia scrivania non è arrivata alcuna lettera di questo tipo ma se la dovessi ricevere non esiterei a respingerla perché l’eccellenza della neurochirurgia della nostra Asl passa attraverso l’alta professionalità di Galzio, come ampiamente dimostrato dal programma nazionale degli esiti reso noto dalla stampa nei giorni scorsi".
Lo afferma il Manager della Asl 1 Abruzzo, Rinaldo Tordera che, nel puntualizzare la posizione sul direttore di neurochirurgia, sottolinea l’importanza di assicurare una adeguata tutela ai pazienti in relazione ai vari territori dell’azienda. "L’ospedale di Avezzano, come previsto dal piano sanitario regionale - ha sottolineato il manager - avrà un servizio di neurochirurgia ma, al momento, per noi al primo posto c’è la sicurezza dei pazienti che con l’attuale carenza di organico non può essere garantita. Intendiamo offrire la migliore assistenza possibile ai pazienti della Marsica applicando protocolli operativi che possano codificare e definire, in modo dettagliato, le modalità dell’attività. Tuttavia, per raggiungere questo obiettivo - ha proseguito Tordera - serve un numero adeguato di neurochirurghi che oggi in servizio, primario compreso, sono nel complesso 7, a causa della prolungata assenza per malattia di tre specialisti".
Per potenziare la dotazione dei neurochirurghi vengono, ormai da molti mesi, utilizzate tutte le possibilità di reclutamento degli specialisti previste dalla legge, fermi restando i vincoli normativi che l’azienda deve rispettare. "L’attivazione del servizio ad Avezzano potrà aver luogo solo in presenza delle necessarie condizioni a tutela degli utenti: un presupposto che per noi è un imperativo e una doverosa assunzione di responsabilità". Tordera ha dunque rimarcato che, come dimostrano inconfutabilmente i dati dell’Agenas pubblicati nei giorni scorsi, "i reparti che danno la maggiore sicurezza al paziente sono quelli in cui è molto alto il numero delle operazioni chirurgiche, indipendentemente dal fattore tempo relativo agli interventi. Per l’ospedale di Avezzano stiamo lavorando da tempo per attuare compiutamente tutte le operazioni preliminari che porteranno all’attivazione del servizio previsto dal piano sanitario regionale".
Questa e solo questa è l’indicazione programmatica della Regione che la Asl è chiamata ad attuare, ha ricordato, "non avendo, un Manager dell’azienda sanitaria, il potere di cambiare il piano di riordino ospedaliero, prerogativa che spetta esclusivamente alla Regione d’intesa col ministero della Salute".
Pietrucci: "Neurochirurgia resta a L'Aquila: punto"
"Ho appena sentito il professor Galzio invitandolo a ritirare le dimissioni. Il suo reparto di neurochirurgia, che dirige con competenza tanto da renderlo un'eccellenza di livello nazionale anche grazie alla collaborazione del dottor Alessandro Ricci, è una risorsa da valorizzare".
A dirlo è il consigliere regionale Pierpaolo Pietrucci, che aggiunge: "Il Piano Sanitario è chiaro e non ammette deroghe o ripensamenti. La neurochirurgia rimane all'Aquila e a Pescara, punto: senza se e senza ma. A Teramo e Chieti va la cardiochirurgia, in un'ottica di equa suddivisione dei servizi su base territoriale. Per quanto riguarda la neurochirurgia ad Avezzano rimane il servizio, a Teramo è programmata la Uosd".
Insomma, la neurochirurgia aquilana non si tocca, "e qualsiasi presa di posizione di medici o dei politici che dice il contrario creando confusione, fa il male del sistema sanitario regionale, tutto. La sanità è dei cittadini e non dei medici e dei politici e sono loro, i cittadini, il faro delle nostre scelte".