Martedì, 20 Dicembre 2016 14:13

Sanità, Benedetti: "Politiche regionali iniziano a produrre devastanti conseguenze su Asl1"

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Come non bastassero le polemiche sollevate in mattinata dalla decisione del primario di Neurochirurgia del San Salvatore Renato Galzio di dimettersi, seppure la lettera non sia stata ancora formalizzata, ecco la durissima presa di posizione del Presidente del Consiglio comunale dell'Aquila, Carlo Benedetti, a sottolineare che le politiche sanitarie regionali, "come lungamente preannunciato nel corso del 2016", iniziano a produrre "devastanti conseguenze sulla Asl Avezzano – Sulmona – L’Aquila e sull’ospedale San Salvatore".

Di fatto, la mancata realizzazione di un hub di secondo livello nelle zone interne - la denuncia di Benedetti - "ha come effetto immediato la richiesta, da parte della Regione Abruzzo, di una riduzione delle spese per 4 milioni e mezzo di euro nel 2017. Tutto questo porterà, entro il 31 dicembre di quest’anno o al massimo entro il 31 gennaio 2017, ossia allo scadere dei contratti, al taglio di circa 370 unità di personale a tempo determinato sull’intera Asl numero 1, con effetti soprattutto sul nosocomio aquilano. Si tratta, infatti, di 47 amministrativi che si occupano principalmente di appalti, acquisti e aspetti gestionali, di personale Lsu (lavoratori socialmente utili) e, in massima parte, di personale impiegato nei reparti".

Si possono immaginare le conseguenze e l’impatto sulle liste di attesa, sulla funzionalità dei reparti, con la prevedibile soppressione di quelli di eccellenza, e, in definitiva, sull’economia stessa della città. "Lo smantellamento dell’ospedale dell’Aquila passa proprio attraverso questi atti, con l’ovvio contraltare di realizzare un hub di secondo livello a Pescara. Occorre pertanto che la politica e le rappresentanze sindacali diano vita ad una vertenza della provincia dell’Aquila e delle zone interne del teramano sul diritto alla salute e per la garanzia di pari opportunità di accesso a servizi sanitari adeguati tra i cittadini delle aree interne e quelli della costa".

Altro che campanilismi, l'affondo di Benedetti: "Bisogna dire un no deciso ai tagli da parte della Regione, no allo smantellamento della sanità pubblica nella nostra provincia, no ad un ingiusto squilibrio, in termini di assistenza socio sanitaria, tra diverse aree della regione".

Ultima modifica il Martedì, 20 Dicembre 2016 15:50

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