"Mi sorprendo che la Suprema Corte di Cassazione, quarta sezione penale, a distanza di 9 mesi dall’udienza dell’11 maggio 2016 non abbia ancora depositato le motivazioni della sentenza di conferma delle condanne dei responsabili penali".
A dichiararlo in una nota è l'avvocata teramana Wania Della Vigna che assiste alcune parti civili nell'ambito del processo per il crollo della Casa dello Studente. "A tal fine ho intenzione di proporre, nei prossimi giorni, un’istanza in Corte di Cassazione al primo presidente, Giovanni Canzio, all’epoca dei fatti presidente della Corte d’Appello dell’Aquila", ha annunciato.
Giusto domattina, prenderà il via il processo civile istruito avverso Regione Abruzzo e Adsu (Azienda per il diritto agli studi universitari) con richieste di risarcimento da 6 milioni di euro. "Finalmente, a distanza di 2 anni dalla notifica dell’atto di citazione, si entra nel merito del giudizio civile - dichiara Della Vigna - Questo processo nasce da tutto il materiale probatorio dalle indagini della Procura della Repubblica aquilana, dei procuratori Alfredo Rossini e Fabio Picuti, con tutte le consulenze tecniche dei prof. Decanini, Benedettini, Salvatori e soprattutto la perizia della professoressa Maria Gabriella Mulas assunte in sede di incidente probatorio, nel pieno contraddittorio tra le tutte le parti".
Anche per questo, l'avvocata chiede si arrivi subito alla deposizione delle motivazioni della sentenza che ha confermato le condanne a 4 anni per Pietro Centofanti, Tancredi Rossicone e Berardino Pace e a 2 anni e 6 mesi per il tecnico Adsu Pietro Sebastiani per omicidio colposo, disastro e lesioni. "Mi auguro, altresì, che i tempi della giustizia civile siano rapidi ed equi per rispetto ai familiari delle vittime".