Giovedì, 19 Gennaio 2017 21:42

L'Aquila, altra notte 'precaria': arrivano famiglie dai comuni terremotati

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Nella notte scorsa, circa 2mila aquilani hanno dormito nelle strutture d'accoglienza predisposte dal Comune. Stasera, sono stati preparati 1020 pasti; il numero, però, non tiene conto delle strutture con cucina autonoma, e in particolare dei centri di Camarda, Sassa, Bazzano e Preturo.

A darne notizia a Mente Locale è Giuliano Di Nicola, consigliere comunale delegato alla Protezione civile, raggiunto al Centro operativo comunale. "Solo chi ha reali necessità si ri rechi nei centri predisposti", l'appello; seppure, siano arrivate - rispetto a ieri notte - "500 brandine che potranno dare risposta ai bisogni dei cittadini". Andranno ad aggiungersi alle 200 che erano state reperite in giornata.

Stanotte, L'Aquila ospiterà anche alcune famiglie arrivate dai comuni di Capitignano e Campotosto, oltre che dalle altre zone in emergenza terremoto. "In particolare, 47 famiglie giunte da Capitignano verranno ospitate a Roio Colle e Roio Poggio; altre 20 famiglie sono arrivate in elicottero all'Aeroporto dei Parchi, da Campotosto, e c'è anche un neonato di venti giorni".

Passata la prima emergenza, andranno verificati - nei prossimi giorni - eventuali danni alle abitazioni. "Anche qui, una raccomandazione", le parole di Giuliano Di Nicola; "si rechino al Coc soltanto coloro che, effettivamente, hanno rilevato dei danni a seguito delle scosse che si sono susseguite ieri".

In questo senso, ha spiegato il sindaco Massimo Cialente, "i cittadini che ritengono che la propria abitazione, riparata o ricostruita, abbia riportato danni che la renderebbero non agibile (o che potrebbero comportare rischi per coloro che ci vivono), devono far riferimento prioritariamente ai progettisti e alle ditte di fiducia che hanno progettato ed eseguito gli interventi di riparazione o ricostruzione dell’edificio. E pare sia accaduto, in un edificio sito in via Francia ad esempio". Invece, "nel caso di abitazioni classificate A in seguito al sisma del 6 aprile 2009, sulle quali non siano stati effettuati interventi, in attesa di disposizioni dalla Dicomac della Protezione civile in merito alla verifica di agibilità, i proprietari devono richiedere i sopralluoghi ai Vigili del Fuoco".

La Giunta comunale ha pure approvato la delibera con la quale viene richiesta la dichiarazione dello stato di emergenza e di calamità naturale. Il provvedimento è stato inoltrato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, al Dipartimento di Protezione civile nazionale e alla Regione Abruzzo. "Si tratta di un provvedimento che ha risvolti di tipo normativo e legale", ha spiegato il sindaco dell'Aquila; "soltanto così, infatti, è possibile far fronte ad alcune spese di estrema urgenza. Oltre l'effettiva necessità, dunque, è un passaggio obbligato".

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