E' partita stamane, nel cortile antistante l'istituto "Cotugno" dell'Aquila, la protesta di studenti, genitori, docenti e personale della scuola, una delle più frequentate del capoluogo abruzzese. La vicenda è legata all'indice di vulnerabilità sismica dell'edificio che ospita i licei classico, linguistico e delle scienze umane.
Uno studio, di cui è titolare la Provincia dell'Aquila, sulla tenuta statica del palazzo evidenzia infatti un indice di vulnerabilità sismica fermo a 0,26, notevolmente più basso anche rispetto allo standard degli edifici privati. La notizia è emersa grazie all'accesso agli atti di alcuni genitori.
Dopo le forti scosse del 18 gennaio nessuno, dunque, si sente sicuro. Per questo un'affollata assemblea convocata martedì scorso [leggi] ha deciso per la protesta a oltranza: non si tornerà a fare lezione fino a quando le istituzioni daranno "risposte certe" sulla sicurezza del palazzo, edificato ben prima del terremoto aquilano dell'aprile 2009.
"Non abbiamo novità dal Comune e dalla Provincia, proprietaria della struttura - dichiara a old.news-town.it Andrea Amarii, uno dei rappresentanti degli studenti - in questi giorni abbiamo ricevuto solo porte in faccia e scaricabarili, e abbiamo capito che si vuole prendere solo tempo".
Già il 16 gennaio scorso, due giorni prima del terremoto nell'Alta valle dell'Aterno, si è svolta una riunione alla quale hanno partecipato anche il sindaco Massimo Cialente e il consigliere regionale Pierpaolo Pietrucci. Nel corso dell'incontro si sarebbe preso atto della mancanza di carte necessarie a rassicurare studenti, personale e famiglie sulla tenuta dell'edificio.
La questione, dapprima tenuta riservata, è scoppiata dopo le scosse di mercoledì scorso. Gli studenti chiedono certezze su un edificio considerato, dallo studio della Provincia, a forte rischio.
La vulnerabilità sismica degli edifici pubblici dell'Aquila non riguarda solo il Cotugno, ma numerosi stabili: l'amministrazione presieduta da Cialente, infatti, è inadempiente dal marzo 2013 per quanto riguarda le verifiche previste dalla legge sulla vulnerabilità degli edifici di sua proprietà. Per questo gli studenti vorrebbero l'innalzamento della sicurezza nell'istituto di via Da Vinci, piuttosto che un trasferimento in altri lidi, come ex Optimes, Reiss Romoli o ex tribunale a Bazzano: "La scintilla è scoccata al Cotugno ma la questione è rilevante in tutta la città", evidenzia Amarii.
La protesta era partita già ieri sui social network, con l'hashtag #sicuridamorire. Sempre di ieri è una lettera di un gruppo di genitori che diffida le istituzioni, riservandosi di rivolgersi alla procura della Repubblica. E' stato inoltre costituito il comitato "Scuole sicure L'Aquila", composto principalmente da genitori, mentre in tarda mattinata sempre il piazzale del Cotugno ospiterà il sit-in di docenti e personale.