Si chiama "Riscatto popolare" la lista civica presentata oggi da Giancarlo Silveri. Nell'elegante cornice dell'hotel La dimora del baco, l'ex manager della Asl aquilana ha voluto lanciare per la prima volta in pubblico la sua candidatura a sindaco dell'Aquila in vista delle elezioni di primavera. La lista sarà la prosecuzione in politica dell'associazione culturale Immaginazione, di cui lo stesso manager è presidente.
Come abbiamo anticipato lunedì [leggi], Silveri vorrebbe mettere assieme pezzi di "civismo" centrista e i partiti moderati del centrodestra cittadino. Da settimane il suo nome rimbalza sulle cronache politiche assieme agli altri papabili dell'area: Pierluigi Biondi - suo diretto concorrente per la leadership della coalizione - Luigi D'Eramo di Noi con Salvini (ma attualmente non in coalizione con Forza Italia). Oltre che Guido Bertolaso, lanciato dai forzisti aquilani più come una boutade che come un nome realmente spendibile.
In pieno stile politically correct, Silveri non vuole parlare di nomi ma di idee. Ma a precisa domanda, senza mai nominarli, afferma in modo chiaro la sua su Biondi e D'Eramo: "Sono due personaggi di nicchia: noi ci rivolgiamo alla gente, perché solo così è possibile puntare al ballottaggio".
La conferenza stampa di stamane suona comunque come un ultimatum all'eventuale coalizione: "Non abbiamo preclusioni ma la nostra non è un'apertura infinita, entro la metà del mese dovremo decidere cosa fare".
E' certo che dalla sua qualche cartuccia di partito può giocarsela, come l'Udc di Lorenzo Cesa, di cui è amico stretto da una vita, e i buoni rapporti con l'influente Filippo Piccone del Nuovo Centrodestra, partito di cui è già stato coordinatore delle candidature provinciali alle elezioni regionali di tre anni fa.
Con lui oggi alcuni volti noti della politica aquilana. Su tutti l'ex primo cittadino Enzo Lombardi (che non si ricandiderà), e poi Alessio Anzuini, già nelle lista in sostegno a Giorgio De Matteis cinque anni fa, e il medico Luigi Di Luzio, già assessore provinciale nei primi Duemila.
Riscatto popolare, dice Silveri, si vuole ispirare ad un popolarismo centrista "che guardi alle prossime generazioni, non alle prossime elezioni". Coerente con la sua storia politica, insomma: 72 anni, già iscritto alla Dc, è stato sindaco di Santa Marinella (Roma), ha ottenuto numerosi incarichi pubblici, tra i quali un assessorato proprio all'Aquila con Biagio Tempesta sindaco.
Per Silveri la politica non va urlata, ma è "analisi, ragionamento, mediazione tra istanze e pacificazione". Per questo è necessario tornare alla tradizione popolarista italiana, onde evitare l'acuirsi di "populismo, demagogia e clientelismo", e anche per governare una città in questi anni "amministrata male", soprattutto per quanto riguarda la ripresa economica dopo il terremoto del 2009.
Al di là del bon ton sui temi in agenda, la partita che in questi giorni si giocano all'Aquila tutte le aree politiche (da destra a sinistra) è quella sui nomi, appare superfluo pure ribadirlo. Anche per questo ieri i salviniani hanno citato in un comunicato stampa un dato (presunto) del sondaggio del Pd realizzato nei giorni scorsi, secondo il quale Silveri sarebbe dietro al candidato dem Pierpaolo Pietrucci di almeno venti punti. Stamane il dato è stato minimizzato, ed anzi negato, dallo stesso ex dirigente pubblico.
A prescindere sarà interessante capire se Silveri sarà della partita anche in appoggio ad altri candidati a sindaco (leggasi Biondi), portatore com'è di interessi "pesanti" di alcuni ambienti influenti della città.
Biondi: "Silveri ha sempre avuto incarichi per nomina, io mi sono sempre guadagnato consenso"
"La Ferrari è nata come un prodotto di nicchia, la Fiat Duna puntava a un mercato popolare: alla fine la prima ha venduto più della seconda, grazie al valore aggiunto della qualità e dell'eleganza". Lo afferma in una nota Pierluigi Biondi in risposta alla conferenza stampa di Silveri.
"Ricordo al già assessore, dirigente e direttore, incarichi sempre ricevuti per nomina, che il sottoscritto, quando ha inteso esercitare un ruolo, se lo è sempre guadagnato con il consenso, quello sì, popolare", aggiunge.
"A partire dalla rappresentanza nell'Azienda per il diritto allo studio dell'Aquila, passando per quella nel Consiglio nazionale degli studenti universitari, quando fui il più votato di tutto il collegio e di tutte le liste di centrodestra d'Italia - ricorda Biondi - fino ad arrivare agli undici anni da sindaco, c'è sempre stato qualcuno che ha scritto il mio nome sulla scheda elettorale".
"In virtù di ciò e della stima che credo di essermi conquistato in anni di duro lavoro e incessante impegno, soprattutto dopo il terremoto del 2009, ho ritenuto di mettermi a disposizione di quanti mi hanno chiesto di valutare l'opportunità di intraprendere l'avventura amministrativa della primavera prossima. Con l'obiettivo prioritario - conclude - di scardinare il sistema di potere tentacolare messo in piedi dal centrosinistra e riportare coesione e dignità all'interno della comunità aquilana".