Mercoledì, 08 Febbraio 2017 23:46

Il caso dei "grottoni" di Picenze, Difensore Civico blocca i lavori

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Un labirinto di grotte sotterranee minaccia la ricostruzione del paese di Picenze, frazione del Comune di Barisciano.

La vicenda non è nuova (la senatrice del M5S Enza Blundo, a riguardo, presentò, due anni fa, anche un’interrogazione parlamentare) ma è tornata attuale dopo che il Difensore Civico regionale, l’avvocato Fabrizio Di Carlo, in una lettera datata 2 febbraio, ha ordinato al sindaco di Barisciano, Francesco Di Paolo, di bloccare il progetto di ricostruzione di un consorzio, situato in località San Martino (Consorzio 23 SM), che insiste proprio sopra una di queste cavità ipogee.

Nei mesi scorsi anche il prefetto aveva scritto a Di Paolo per sollecitarlo a rispondere alle questioni sollevate da due esposti presentati da Clara Camardese, proprietaria di una delle abitazioni facenti parte del consorzio.

Il primo cittadino, però, non aveva risposto, tanto da essere “bacchettato” dallo stesso prefetto che, nell’ultima lettera, datata 27 dicembre 2016, non gliele mandava a dire: "Il persistente silenzio di questa amministrazione stride con il principio di leale collaborazione che deve contraddistinguere il rapporto istituzionale”.

Il difensore civico ha intimato a Di Paolo di non avviare i lavori di ristrutturazione del consorzio finché il Comune non avrà aggiornato il PAI -  il Piano stralcio di Bacino per l’Assetto Idrogeologico, Fenomeni Gravitati e Processi Erosivi - e, contestualmente, ha chiesto all’Ingv e all’Università dell’Aquila “di far conoscere se, allo stato attuale, è possibile e opportuno costruire o ricostruire sopra alle aree interessate dai grottoni sotterranei” considerando anche che “la stessa località ricade in una zona ad alta sismicità”.

Ci sono delle perizie, però, già effettuate dal geologo dell’Univaq Antonio Moretti, che descrivono un quadro abbastanza preoccupante. Dopo l'ultimo sopralluogo, risalente al settembre scorso, Moretti scrive in una relazione:

Il “grottone” di pertinenza del consorzio 23 SM, già rilevato dal personale di questo Laboratorio nell’ano 2012, ha evidenziato, rispetto all’anno del primo rilevamento, un importante fenomeno di crollo lungo l’asse principale del sotterraneo nel tratto corrispondente grossomodo all’area sottostante la porzione NE del complesso edilizio [...] Lo spessore di roccia soprastante (1.5-2 m) dovrebbe essere sufficiente a garantirne la stabilità, permettendo di escludere altri crolli importanti a breve termine. È tuttavia ovvio che, perdurando lo stato di incuria e l’infiltrazione delle acque, lo stato di stabilità si aggraverà progressivamente mettendo in serio pericolo l’edificato soprastante.

In sostanza, afferma Moretti, lo strato di roccia su cui poggiano le fondamenta delle case, anche se, al momento, risulta ancora stabile, potrebbe cedere per effetto del protrarsi dei crolli (fenomeno noto anche con il termine tecnico di sinkhole) che si sono già verificati all’interno delle grotte. Crolli dovuti, si legge nella relazione, a vari fattori: incuria, infiltrazioni meteoriche, vibrazioni dovute a macchine e mezzi pesanti che transitano sulle strade del paese e, ultime ma non ultime, le scosse di terremoto, in particolare quella del 24 agosto.

Il consorzio in questione è costituito da due prime case e poi, per lo più, da stalle, pagliai e seconde case ma tutta la frazione di Picenze è costruita sopra i “grottoni” (la presenza di grotte e cunicoli sotterranei, del resto, è diffusa in tutta l’area compresa tra Barisciano, Poggio Picenze, Castelnuovo, San Demetrio ne’ Vestini e Villa Sant’Angelo).

Alcuni proprietari del consorzio avrebbero già deciso di non tornare ad abitare nelle proprie case quando i lavori saranno ultimati e si chiedono se sia giusto finanziare la ricostruzione di abitazioni che sorgono su un terreno cedevole e nelle quali nessuno è disposto a rientrare.

“Ho provato a chiedere una sostituzione edilizia” racconta a NewsTown la signora Camardese, l’autrice degli esposti “ma ho lasciato perdere quando mi hanno detto che mi avrebbero riconosciuto solo il valore catastale, circa 80 mila euro, con i quali, però, non avrei potuto comprare nulla”.

Il sindaco Di Paolo, pur prendendo atto delle disposizioni del difensore civico, sostiene, invece, che il terreno su cui sorgono gli aggregati che formano il consorzio è sicuro: “C’è una perizia geologica allegata al progetto che afferma l’esatto contrario di quello che è scritto nella relazione di Moretti” dice a NewsTown “e cioè che lì si può ricostruire in piena sicurezza. Ma se il difensore civico mi ha detto di fermarmi mi fermerò. Dopodiché ognuno si prenderà le proprie responsabilità. Io comunque sto valutando la possibilità di adire le vie legali per procurato allarme e interruzione della ricostruzione”.

Colaianni (Barisciano Bene Comune): "Di Paolo inadempiente"

"Fossi il sindaco di Barisciano sarei molto più cauto nell'affermare che il terreno su cui sorgono gli aggregati in discussione sono sicuri".

Ad affermarlo è il consigliere comunale di opposizione del gruppo Barisciano Bene Comune Mauro Colaianni.

"Stessa cosa" dichiara Colaianni "non farei per tutti gli altri aggregati ricadenti sulle cavità ipogee,soprattutto in assenza di uno studio complessivo su tutta la materia. Nella sua dichiarazione afferma che ognuno dovrà assumersi le proprie responsabilità,afferma una cosa ovvia". Le responsabilità partono dal rispetto delle istituzioni e arrivano al rispetto delle regole".

"Nessuno ha impedito al sindaco" prosegue il consigliere "di rispondere alle diverse sollecitazioni di chiarimento pervenute da S.E. il Prefetto di L'Aquila così come nessuno gli ha impedito di aggiornare il Piano Stralcio di Bacino per l'Assetto Idrogeologico,Fenomeni Gravitativi e Processi erosivi (PAI)".

"Se intende iniziare una caccia alle streghe cercando i responsabili del procurato allarme" conclude Colaianni "sappia che le direttive di ciò che bisogna fare sono pervenute dal difensore civico e se la decisione venuta fuori è stata questa, è dovuta essenzialmente al fatto che ci sono state delle inadempienze prima di tutto da parte del primo cittadino del Comune di Barisciano e a lui vorremmo ricordare che i soldi per adire a vie legali sono dei cittadini e lui non può con tanta superficialità stabilire quando adire,per cosa adire e contro chi adire".

Ultima modifica il Venerdì, 10 Febbraio 2017 00:57

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