"Dobbiamo constatare che quel monito ad evitare la diffusione di materiale di indagine durante le esecrabili conferenze stampa, appuntamento ormai irrinunciabile all'esito dell'applicazione di una qualche misura cautelare, è rimasto inascoltato". E' dura la nota del direttivo della Camera penale dell'Aquila "E. Lopardi jr.", che richiama il monito pronunciato da Pietro Mennini, pronunciate dal procuratore generale della Corte d'Appello del capoluogo, durante la recente cerimonia dell'anno giudiziario.
Gli avvocati aquilani criticano aspramente la scelta da parte degli inquirenti di diffondere, come succede sovente, le immagini di arresti e misure cautelari. Il riferimento è implicito ma chiaro anche alla conferenza stampa tenuta dalla Polizia stamane [leggi] sull'operazione antidroga Drugs and the city.
"Siamo stati costretti ad assistere alla ennesima diffusione di 'filmati ad uso divulgativo' - afferma il direttivo della Camera penale - con tanto di marchio di provenienza, che riprendono non solo le fasi iniziali di una operazione di polizia ma anche immagini inequivocabilmente provenienti dagli atti di indagine. Il tutto ben prima che le difese possano essere state messe nelle condizioni di avere accesso a quel materiale e con la geniale novità di dover attendere anche una ventina di secondi di pubblicità".
"Come Camera Penale non ci stancheremo mai di stigmatizzare simili devianze dalle regole del codice di procedura che hanno il risultato di esporre gli indagati al linciaggio mediatico, rimanendo convinti che i processi vadano celebrati nelle aule di giustizia, davanti ad un giudice terzo e cognitivamente vergine rispetto al caso portato alla sua attenzione".
L'attacco si conclude con una sottile vena ironica: "Comprendiamo che, come tutti gli innamorati, una delle parti processuali abbia voluto fare alla sua amata stampa il proprio regalo nel giorno di San Valentino".