Lunedì, 06 Febbraio 2017 17:10

Tribunale dell'Aquila: Camera Penale delibera lo stato d'agitazione

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Il Consiglio Direttivo della Camera Penale di L’Aquila “Emidio Lopardi jr.”, appreso dagli organi di stampa della proroga sino al settembre 2020 dell’accorpamento dei Tribunali abruzzesi ed in particolare di quelli di Avezzano e Sulmona a quello di L’Aquila, ha deliberato lo stato d'agitazione, riservandosi - in assenza di provvedimenti solutori certi da parte del Ministro della Giustizia - la proclamazione di astensione dalle udienze finalizzata alla tutela del diritto del cittadino ad una Giustizia certa e celere.

Si legge nella delibera a firma degli avvocati Piera Farina, segretaria, e Gian Luca Totani, presidente del Consiglio direttivo, inviata per comunicazione al Ministro della Giustizia, al CSM, al Presidente della Corte di Appello di L’Aquila, al Procuratore Generale presso la Corte di Appello di L’Aquila, al Presidente del Tribunale di L’Aquila, al Procuratore della Repubblica di L’Aquila, al Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di L’Aquila, alla Giunta dell’Unione delle Camere Penali Italiane.

Se la precedente proroga dal 2012 al 2018 era stata dettata essenzialmente dalla necessità di ripristinare la sede degli Uffici Giudiziari di L’Aquila, totalmente compromessa dal sisma del 2009, l'ultima deve intendersi ispirata, invece, ai nuovi e recenti eventi sismici "che non hanno interessato, però, L'Aquila, Avezzano e Sulmona né tantomeno Chieti, Lanciano e Vasto", leggiamo dal deliberato.

Può essere condivisa, dunque, "se intesa quale segnale di ripensamento da parte dell’Esecutivo e del Legislatore rispetto al taglio indiscriminato ed orizzontale delle sedi giudiziarie che, altrove, ha dato risultati totalmente contrari all’auspicato miglioramento dell’efficienza della macchina giudiziaria"; sta di fatto, però, che gli organici del Tribunale di L'Aquila vantano delle scoperture "che superano il 25% nel personale di Cancelleria ed il 50% nei Magistrati togati; e in particolare, nel settore penale - dal 1° gennaio - manca il Presidente di sezione, al dibattimento monocratico non risulta assegnato alcun Magistrato togato con la conseguenza che i processi provenienti da udienza preliminare vengono rinviati sostanzialmente sine die mentre i procedimenti a citazione diretta vengono giudicati esclusivamente da Giudici onorari, al dibattimento collegiale è stato assegnato un Magistrato Distrettuale ed applicato un Giudice proveniente da altra sede il quale, avendo svolto le funzioni di GIP e GUP a L’Aquila sino a 2 anni fa, ha maturato una serie di incompatibilità che ne riducono in maniera sostanziale la capacità di giudicare e che, pertanto, al momento l’attività nel settore penale dibattimentale è sostanzialmente paralizzata".

Fino ad oggi, rappresentanti politici e di Governo - da ultimo, la sottosegretaria alla giustizia Federica Chiavaroli - hanno escluso la possibilità di porre rimedio alle effettive carenze di organico "in virtù della circostanza che - sebbene l’accorpamento risulti prorogato - la pianta organica sarebbe considerata già 'unica'; è chiaro che "tale risultato sia frutto della lettura di dati esistenti solo sulla carta ma totalmente eccentrici rispetto alla realtà effettiva e che una simile risposta alle esigenze di un territorio già gravemente segnato dal terremoto del 6 aprile 2009 ha come effetto quello di frustrare in maniera definitiva la legittima domanda di Giustizia proveniente sia dalle persone offese che dagli imputati, i quali tutti hanno il diritto costituzionalmente garantito a che si celebri - in 'tempi brevi' - un 'giusto processo'".

Con l'ennesima proroga di due anni, o si porrà rimedio al problema oppure si assisterà all'aumento esponenziale del numero di procedimenti che si concluderanno con declaratoria di intervenuta prescrizione, "situazione alla quale nessun deprecato intervento per la modifica della disciplina potrà porre rimedio, con conseguente danno non solo per le 'parti civili' ma anche per gli imputati che vedranno cancellata la possibilità di un accertamento processuale di eventuali loro responsabilità troppo spesso malamente anticipate dall’interesse mediatico di alcune vicende".

 

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