Lunedì, 07 Ottobre 2013 16:02

Rosci trasferito di nuovo nel carcere di Viterbo. Acerbo:"E' persecuzione"

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Sembrava terminata e invece l'odissea di Davide Rosci - l'attivista teramano condannato a una pena pesantissima di sei anni per gli episodi di piazza del 15 ottobre 2011 - continua. Fino a sabato Rosci si trovava nel carcere di Teramo dove era arrivato passando dai domiciliari al carcere di Rieti e poi a quello di Viterbo. Infine sabato, è stato nuovamente ritrasferito con una certa sorpresa ancora a Viterbo: " Non si capisce quale sia la ragione se non una assurda volontà persecutoria nei confronti del nostro compagno" scrive il consigliere Regionale di Rifondazione Comunista Maurizio Acerbo.

Quando sabato Rosci è stato improvvisamente portato via da Teramo, parenti e amici non avevano proprio idea di dove fosse finito. Solo dopo, grazie ad un lavoro in tandem tra il parlamentare Gianluca Vacca del Movimento 5stelle e del Consigliere Acerbo, ci si è accertati del suo ritorno nel Lazio.

Domani tra l'altro, alla Camera arriverà la risposta del Governo all'interrogazione parlamentare sul trasferimento di Rosci, presentata tempo fa dal deputato di Sinistra e libertà Gianni Melilla.

"Dopo mesi - riepiloga sempre il consigliere Acerbo - si era ottenuto che Davide Rosci tornasse a Teramo in occasione di una serie di processi in cui e' risultato sempre assolto ma che testimoniano come nei suoi confronti sia in atto da tempo un accanimento persecutorio".

"I suoi legali avevano avanzato a nome dei familiari la richiesta di scontare la pena nel carcere della sua città in quanto l'anziano padre per motivi di salute non poteva affrontare viaggi in altre città italiane.
Questa sacrosanta richiesta dalle evidenti ragioni umanitarie e' stata sostenuta da parlamentari abruzzesi (Vacca, Amato, Melilla) e dallo stesso Consiglio Regionale che ha approvato all'unanimita una risoluzione lo scorso 16 luglio.

"Nelle scorse settimane era giunta alla presidenza del Consiglio Regionale in risposta alla risoluzione una nota del ministro Cancellieri da cui si evinceva che Davide sarebbe rimasto a Teramo".

"Comunque la vicenda pareva chiusa e attendevamo con amici e familiari che venisse finalmente esaminata la richiesta di scontare la pena ai domiciliari.
Invece stamattina e' arrivata l'ennesima angheria che getta nello sconforto una famiglia già provata".

Il consigliere ricorda nel comunicato anche che "Davide e' un giovane militante condannato a una pena spropositata di sei anni in base al famigerato reato di origine fascista di "devastazione e saccheggio" per essere stato fotografato in una manifestazione - quella del 15 ottobre 2011 - alla quale partecipavano centinaia di migliaia di persone. Compreso il sottoscritto".

"Reo di 'indignazione'  - prosegue Acerbo nella nota - Davide Rosci continua a essere sballottato per le carceri italiane per ragioni che il Dipartimento e il Ministero competente dovrebbero essere chiamati a spiegare".

"Se facciamo il conto - conclude Acerbo - dell'infinita serie di procedimenti giudiziari aperti nei confronti di Davide e fortunatamente smontati finora nei tribunali e' più che legittimo denunciare una persecuzione in atto nei confronti di un giovane militante che in una città di provincia e' diventato un punto di riferimento per tanti giovani.
Una vicenda che va chiarita perche' non e' tollerabile questa persecuzione.
Perché tutto questo accanimento contro Davide Rosci?"

Ultima modifica il Lunedì, 07 Ottobre 2013 16:58

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