Domenica, 26 Marzo 2017 19:21

Decreto sisma, i sindaci: "Lacunoso, rischia di portare al dissesto dei Comuni"

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Il testo del decreto sisma approvato dalla Camera "è lacunoso e rischia di portare al dissesto i comuni del cratere".

A lanciare l'allarme sono i sindaci di Ascoli, Guido Castelli, Teramo, Maurizio Brucchi, Macerata, Romano Carancini, e Spoleto, Fabrizio Cardarelli che si appellano "al buon senso" dei senatori. "Siamo profondamente insoddisfatti del testo del Decreto Sisma Ter approvato dalla camera in sede di conversione. Sono stati respinti, infatti - spiegano in una nota congiunta - tutti gli emendamenti provenienti dall'Anci, e comunque sollecitati dagli enti locali, volti a sostenere i comuni del cratere sotto il profilo dei vincoli di finanza pubblica. Alludiamo a modifiche e integrazioni indispensabili affinché i sindaci possano svolgere quel ruolo attivo che, pure, il decreto per altri versi dichiara di voler stimolare".

"Finalmente'" si riconosce che i Comuni "devono essere protagonisti del complesso processo di ricostruzione", ma non si danno loro i mezzi adeguati. "Avevamo chiesto al Governo e al Parlamento - ricordano i firmatari dell'appello - che ai Comuni del cratere fosse garantita una deroga all'obbligo del parere di bilancio (ex Patto di stabilità) per il triennio 2017-2019. Un intervento necessario, se si vogliono scongiurare effetti paradossali come l'impossibilità tecnica per i sindaci di spendere i soldi ricevuti con le donazioni".

I Comuni avevano poi chiesto di prevedere anche per il 2017 "un congruo effetto compensativo a fronte dello slittamento rateale del pagamento dei tributi comunali dell'anno in corso"; in caso contrario, si prospettano "enormi problemi di equilibrio di cassa, anche per la necessità di anticipare risorse per il pagamento degli interventi di somma urgenza".

Da ultimo, osservano i primi cittadini di Ascoli, Macerata, Teramo e Spoleto, "serve il ristoro integrale, o quantomeno parametrizzato, del minor gettito della tassa sui rifiuti. Ad oggi è previsto, senza che peraltro siano noti tempi e modalità, il ristoro del mancato gettito Imu per gli immobili inagibili. Stesso meccanismo dovrebbe essere previsto - sostengono i quattro sindaci - per la Tari perché i contratti in essere di raccolta e smaltimento dei rifiuti non subiscono riduzioni nella prestazione del servizio proporzionale rispetto a quanto, per effetto delle ordinanze di sgombro, i contribuenti chiedono la cancellazione del tributo. A fronte di queste richieste la Camera ha preferito glissare e far finta di niente".

I sindaci chiedono al presidente dell'Anci Antonio De Caro di sostenere con determinazione la loro battaglia, "che è la battaglia di tutti. Se qualcuno vuole davvero aiutare le popolazioni dell'Appennino colpite dal sisma è ora di dimostrarlo.

 

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