Potere dei social, e del flash mob di Jemo Nnanzi: a più di due mesi dalle valanghe indotte dalle scosse di terremoto del 18 gennaio scorso che hanno reso impraticabili le strade per il Vasto e Montecristo, si è finalmente trovata una soluzione per rimuovere lo strato di tronchi e detriti 'piovuti' a valle.

A farsi carico della rimozione sarà il Comune dell'Aquila, che attiverà l'Asm in collaborazione con l’amministrazione degli Usi civici della frazione di Assergi. In realtà, la manutenzione viaria sarebbe di competenza della Provincia che, però, considera i detriti dei rifiuti solidi urbani e, dunque, avrebbe dovuto trattarli con una prassi ben più articolata.

La decisione è stata assunta stamane, a conclusione del vertice convocato a Palazzo Fibbioni con Comune, Provincia, Usi civici e Asm; stando a quanto si apprende, l'amministrazione separata raccoglierà il legname, e la municipalizzata ripulirà poi il manto stradale.

Una soluzione di buon senso, ma ci sono voluti oltre sessanta giorni: nel frattempo, la viabilità è stata interdetta con danni gravissimi non solo all'immagine della nostra montagna piuttosto agli operatori economici che già hanno sofferto una stagione disgraziata.

Non sono mancati momenti di tensione. Il presidente dell’associazione culturale “San Pietro della Jenca” Pasquale Corriere, tra i primi a sollevare la questione considerato pure che il 2 aprile prossimo ricadranno i 12 anni dalla morte di San Giovanni II, ricorrenza che - si spera - attirerà molte persone al Santuario della Jenca, al momento irragiungibile, ha chiesto di partecipare alla riunione: ne è nato un diverbio molto acceso con l'assessore alle Opere pubbliche Maurizio Capri, e le urla - tra l'imbarazzo generale - hanno riecheggiato anche in Sala Rivera, dove Pierpaolo Pietrucci stava presentando la sua candidatura alle primarie del 9 e 10 aprile.

Alla fine, Corriere è rimasto alla porta: per fortuna, è stata almeno individuata una soluzione che, si spera, potrà risolvere il problema in breve tempo.