Il Tribunale dell’Aquila ha assolto "perché il fatto non costituisce reato" l’ex rettore dell’ateneo aquilano Ferdinando di Orio, l’ex direttore amministrativo Filippo Del Vecchio e l’imprenditore Marcello Gallucci, nell’ambito del processo sui canoni che sarebbero stati gonfiati per affittare il capannone che era dell’azienda Optimes dove ritrovarono sede le facoltà universitarie di Ingegneria ed Economia, a seguito del terremoto.
L’accusa per i tre era di abuso d’ufficio aggravato; anche il pm David Mancini che aveva chiesto il rinvio a giudizio formulando accuse precise, nella requisitoria ha chiesto l’assoluzione con formula dubitativa perché, pur ribadendo i costi lievitati e alcune illegittimità amministrative, tra le altre la stima dei costi chiesta all’Ute (ora Agenzia del territorio) dopo la stipula dei contratti d'affitto, ha sostenuto - citando una sentenza della Suprema Corte - di non poter chiedere la condanna perché non sono emerse prove del passaggio di denaro.
Il processo sarebbe comunque andato in prescrizione.
La vicenda non puo' dirsi conclusa, comunque: la Corte dei Conti, infatti, chiede all’ex rettore e all’ex direttore amministrativo ben 538 mila euro per i costi sostenuti per l’affitto.
L’ex rettore Ferdinando Di Orio, sin dall’inizio, ha sempre respinto ogni accusa affermando di aver firmato degli atti con il solo obiettivo di salvare l’ateneo aquilano dallo spostamento in altre citta’.