Inizia a prendere forma il progetto della pista ciclabile della Valle dell'Aterno, l'opera voluta e finanziata dalla Regione Abruzzo che, una volta ultimata, si snoderà da Capitignano a Molina Aterno in un tracciato lungo 80 km che abbraccerà una ventina di comuni dell'Aquilano.
Questa mattina è stato inaugurato il primo tratto del terzo lotto, quello che riguarda il tracciato in uscita dalla città dell'Aquila dalla zona est.
E' un tratto suddiviso a sua volta in tre tronconi: un primo, di 2 km, che va dalla frazione di S. Elia all'incrocio con la via Mausonia; un secondo, di 1,5 km, che va dall'incrocio con la Mausonia fino a Monticchio; un terzo, di 2 km, che arriva fino al ponte romano del comune di Fossa.
Quelli già ultimati (e inaugurati) sono i primi due. Per il completamento del terzo si dovrà aspettare, stando all'assessore alle Opere Pubbliche del comune dell'Aquila Maurizio Capri, ancora un mesetto.
L'intervento è costato poco meno di 1 milione e 200 mila euro ed è stato finanziato dalla Regione con fondi Par-Fsc.
La pista (che sarà utilizzabile anche di notte grazie alla presenza di 165 pali della luce alimentati con pannelli fotovoltaici) non è in verità una ciclabile pura ma una polifunzionale, aperta cioè anche a podisti e pedoni. E non solo a loro. Poiché il tracciato ricalca esattamente quello della vecchia strada interpoderale, almeno finché il Comune non avrà provveduto a realizzare una strada alternativa per garantire a residenti, agricoltori e frontisti l'accesso alle proprie case e alle proprie terre, la pista sarà transitabile anche da mezzi motorizzati e macchine agricole, purché provviste di apposito pass (rilasciato dai vigili urbani). Non solo. Gli agricoltori dovranno anche mettersi a pulire il manto stradale (a proposito: reggerà al peso dei mezzi pesanti senza rovinarsi?) se dai loro trattori cadranno terriccio e detriti.
"All'inizio" ha spiegato Cialente "l'intenzione era quella di far passare la pista su un tracciato contiguo al fiume ma diverso da quello della vecchia interpoderale". Questo progetto, ha osservato però il primo cittadino, avrebbe richiesto tempi di realizzazione molto più lunghi e il comune avrebe corso il rischio di perdere il finanziamento della Regione.
La nuova pista ciclabile dovrebbe integrarsi anche con la metropolitana di superficie S. Gregorio-Scoppito e con la ferrovia. Ma c'è anche chi contesta il progetto: "Il comune poteva almeno consultarci" affermano alcuni abitanti di Monticchio "e dare prima i permessi agli agricoltori".
"La pista ciclabile è una iniziativa senz'altro lodevole, ma non può ledere le prerogative dei proprietari" ha aggiunto il capogruppo di Forza Italia in consiglio comunale Guido Liris.
"Le polemiche e le critiche ci sono sempre" risponde l'assessore alle Opere pubbliche del Comune dell'Aquila Maurizio Capri "ma se avessimo dovuto dare retta alle polemiche questa pista non l'avremmo mai aperta. Noi le cose vogliamo farle, nessuno avrà a lamentarsi perché saranno rspettate le esigenze di tutti".
La nota degli abitanti di Monticchio
Oggi si è tenuta l'inaugurazione della prima tratta della Pista Polifunzionale dell'Aterno - scrivono gli abitanti di Monticchio Massimo Scimia, Cesare Calvisi e Ombretta Di Cato - e i cittadini ringraziano i rappresentanti di Monticchio eletti in seno al Consiglio Territoriale di Partecipazione N.11, ringraziano l'Amministrazione Comunale e i Consiglieri Comunali di zona per la considerazione avuta in tutta questa storia nei nostri confronti e nei confronti dei nostri concittadini.
Non ce ne importa nulla dell'inaugurazione, avremmo voluto essere coinvolti nel percorso operativo/decisionale, avremmo potuto, consigliare, suggerire, proporre. Non perché pecchiamo di presunzione ma perché siamo persone che vivono e conoscono quel territorio. Chi forse ha peccato di presunzione in questa vicenda sono proprio loro, i nostri amministratori.
Quando capiranno che le loro scelte, se imposte e non condivise, saranno sempre impopolari? E se proprio volevano o dovevano tirare dritti per la loro strada, potevamo quantomeno illuminarli che forse bisognava fare prima i permessi (come previsto dalla deliberazione n.151 del 29.3.2017 – mai avuta per vie ufficiali) spiegando bene come e chi può richiederli, e non lo diciamo a caso, e poi inaugurarne l'apertura. Ma si sa, di questi periodi "a tagliare i nastri" viene sì la tendinite, ma fa scena.
Avremmo potuto suggerire all'Amministrazione che sarebbe stato utile dotare gli agricoltori della zona di idro-pulitrice portatile chi in delibera ha scritto: "...i conduttori delle macchine agricole sono obbligati ad operare l'immediata pulizia del manto stradale in caso di rilascio di detriti sullo stesso, pena le sanzioni previste dal Codice della Strada..." non ha mai neanche lontanamente annusato il profumo della terra, soprattutto quando piove...
Una pista ciclabile è una cosa positiva, va riconosciuto che 5 milioni di euro sono una cifra importante investita sul territorio, ma così realizzata rappresenta un reale pericolo per tutti coloro che vi transiteranno. Una strada interpoderale non può diventare pista ciclabile dall'oggi al domani, soprattutto se resta la commistione tra biciclette, auto, moto, mezzi agricoli e pedoni autorizzati o meno... è così difficile da capire?
Un caro saluto ai presenti all'inaugurazione, ai quali chiediamo un confronto pubblico con i cittadini di Monticchio.
La nota di Guido Liris
Vanno tutelati i diritti dei proprietari dei terreni ricadenti nei pressi della pista ciclabile e la sicurezza dei cicloamatori.
La pista ciclabile è un'iniziativa senz'altro lodevole, ma non può ledere le prerogative dei proprietari. Quando si decide di asfaltare una strada interpoderale per trasformare la stessa in pista ciclabile vanno necessariamente garantiti gli accessi ai terreni e la fruibilità degli stessi. La conoscenza delle abitudini di vita dei cittadini è un elemento indispensabile perché le iniziative politiche e amministrative non diventino impattanti.
Come si coniuga il diritto di un cicloamatore col passaggio di un trattore? Come può essere preservata l'incolumità di chi sceglie di fare sport in maniera sana e sicura? Come si possono evitare incidenti e situazioni spiacevoli?
Chiedo all'amministrazione comunale di aprire una riflessione immediata nell'interesse degli amanti della bicicletta e nel rispetto dei diritti e delle abitudini di vita dei proprietari dei terreni della zona est dell'Aquila.
Pietrucci: "Un grande lavoro di squadra"
"E' stato un grande lavoro di squadra" afferma il consigliere regionale Pierpaolo Pietrucci, tra coloro che più si sono spesi per il progetto "ci tengo a ringraziare l'Università e il Comune dell'Aquila, in primo luogo i dirigenti e i funzionari. E' un progetto che ha una valenza importante, innanzitutto perché dà un segnale di speranza per il nostro territorio e poi, nei fatti e nei prospettiva, è l'attuazione concreta di una visione strategica che lo vuole aperto all'area vasta. E' importante anche il fattore che fa riferimento alla qualità della vita: L'Aquila deve tornare a essere attrattiva, e la pista ciclabile, specialmente se consideriamo che arriverà a servire nelle sue ramificazioni aree fondamentali del territorio comunale (penso a Pettino, Paganica, Colle Sapone, solo per citarne alcune) e le opportunità di mobilità sostenibile che ne derivano, daranno un importante contributo in questo senso". Pietrucci ha concluso sottolineando che l'inaugurazione del primo tratto del pista ciclabile rappresenta anche "una rivoluzione culturale: L'Aquila può diventare la città delle sperimentazioni".