Sullo stato di sicurezza del liceo Classico Cotugno ci saranno nuove verifiche condotte dal direttore generale della Direzione per gli interventi in materia di edilizia scolastica del Miur.
E’ quanto ha disposto, con un’ordinanza, il Tar dell’Aquila in merito al ricorso presentato da un gruppo di genitori degli alunni dell’istituto per chiedere l’annullamento dell’atto con cui la Provincia ne aveva disposto la parziale riapertura a partire dal 13 marzo [clicca QUI per scaricare il documento].
La scuola, lo ricordiamo, era rimasta chiusa per un mese (lasso di tempo durante il quale gli oltre mille studenti avevano dovuto sostenere i doppi turni all’istituto D’Aosta) per consentire a tecnici e istituzioni l’approfondimento dei dati contenuti nelle perizie e nelle verifiche di agibilità e vulnerabilità.
Il verificatore nominato dal tribunale avrà 15 giorni di tempo per riesaminare tutti i documenti relativi allo stato di agibilità e sicurezza della scuola prodotti fin qui - dal certificato di idoneità statica e agibilità sismica del 2009 all’ormai famigerato studio di vulnerabilità sismica del 2013 – e consegnare una relazione in grado di fare chiarezza.
Ogni decisione di merito, pertanto, è stata rimandata a una nuova udienza fissata al 10 maggio 2017.
Il comunicato degli avvocati curatori del ricorso
"All’esito dell’udienza del 5 aprile" scrivono gli avvocati Luciano Dell'Orso e Rosario Panebianco, curatori del ricorso "il Tar ha adottato un provvedimento interlocutorio, nominando un verificatore, nella persona del Direttore generale della Direzione per gli interventi in materia di edilizia scolastica del Miur, che dovrà accertare – sulla base dei documenti depositati in giudizio ed in particolare del certificato di idoneità statica e agibilità sismica e del certificato di agibilità, entrambi del 2009, dello studio di vulnerabilità sismica redatto dall’ing. Catana nel 2013, della perizia tecnica per la realizzazione di lavori di adeguamento strutturale dell’ingegner Pace, delle osservazioni della Regione di cui alla nota n.124350 del 2015 e della relazione tecnica dell’ing. Pace dell’8.3.2017 – lo stato di sicurezza dell’edificio che ospita il Convitto Nazionale “D. Cotugno” dal punto di vista dell’idoneità statica e dell’agibilità sismica".
"Al verificatore sono stati assegnati 15 giorni per rispondere e ogni decisione sull’istanza cautelare è stata rimandata all’udienza del 10.5.2017".
"In capo al presidente della Provincia continuano, comunque, a gravare tutti i rischi connessi all’utilizzo a fini scolastici dell’edificio di via da Vinci n.8, considerato che ai sensi del decreto del presidente del Tar del 21.3.2017 la Provincia avrebbe già dovuto adottare, con la sollecitudine richiesta dal caso, le ulteriori misure necessarie per salvaguardare l’incolumità di tutti coloro che sono attualmente ospitati nel complesso edilizio in questione".
"Il presidente della Provincia continua, tuttavia, a non trovare una diversa ubicazione ai Licei annessi al Convitto Nazionale “D. Cotugno” nonostante un tecnico interno all’Ufficio, all’esito delle prove di carico e di laboratorio eseguite sulle strutture dei corpi F e G, abbia attestato nella nota del 3.2.2017 prot. n. 2686 che nella “staffatura dei pilastri dei corpi F e G, in particolare quelli ubicati nel portico esterno e quindi più esposti agli agenti atmosferici, risulta un’ossidazione diffusa alla base del pilastro”, concludendo poi che “i bassi risultati delle prove sui calcestruzzi effettuate diffusamente su diversi elementi strutturali (travi e pilastri) dei corpi F e G evidenziano una bassa resistenza caratteristica e compressione, tale da non garantire un residuo di affidabilità alle azioni sismiche”.
"Anche se i corpi F e G sono stati inibiti all’uso scolastico, il loro status incide in termini di sicurezza su tutto il resto dell’edificio ed in particolare sulle rampe di accesso e di uscita (adibite anche a vie di fuga) che, facendo parte del corpo F, sono potenzialmente soggette a pericolosissime sollecitazioni".
"Ciò nonostante l’attività scolastica continua ad essere svolta nella restante porzione dell’edificio, con l’ulteriore prescrizione di una riduzione dei carichi accidentali a 200 Kg/mq, soglia questa notevolmente più bassa rispetto ai 350 kg/mq previsti dalle norme per gli edifici strategici e di rilevante importanza, qual è - appunto - una scuola".
"Ma le norme tecniche non ammettono deroghe con riferimento ai valori dei carichi di esercizio. Di ciò è consapevole anche il responsabile della sicurezza incaricato dal Dirigente scolastico che in una nota del 17.1.2017 qualifica come “particolarmente grave, considerando il numero degli studenti presenti (e del personale)” il fatto che la struttura risponda alla verifica statica solo riducendo i carichi accidentali al 50%".
"L’unica soluzione praticabile in tal caso è rappresentata dal declassamento dell’edificio e dal suo impiego per un uso diverso da quello scolastico".