Giovedì, 10 Dicembre 2020 10:02

Abruzzo in zona arancione, Governo impugna ordinanza: udienza fissata per oggi

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Ieri il Governo ha depositato l'impugnativa contro l'ordinanza con cui, lo scorso 6 dicembre, Marco Marsilio ha fatto rientrare l'Abruzzo in fascia arancione.

Il ricorso è stato presentato tramite l'avvocatura distrettuale dello Stato al Tar dell'Aquila ed è stato notificato e depositato con la richiesta di decreto presidenziale "inaudita altera parte", cioè senza ascoltare la regione Abruzzo.

Nel ricorso si chiede l'annullamento dell'ordinanza di Marsilio; in uno dei passaggi, si legge: "Le misure ampliative introdotte dalla Regione Abruzzo anticipando gli effetti o gli eventuali e, al momento non ancora adottati, provvedimenti di riclassificazione della Regione da zona rossa a zona arancione rischiano nell'attuale, delicato, contesto di portare ad un 'improvvisa impennata della curva dei contagi e gravissime e incalcolabili conseguenze nella salute delle persone e per la tenuta dei sistemi sanitari regionali". E ancora: "Posto che il 27 novembre la cabina di regia ha accertato per la prima volta la riduzione dello scenario epidemico condizione poi confermata dal monitoraggio del 4 dicembre, il periodo di 14 giorni era destinato a perfezionarsi non prima dell'11 dicembre".

Nella diffida inviata alla Regione dal Ministro delle Regioni Francesco Boccia, lo scorso 6 dicembre, data in cui il governatore abruzzese ha firmato l'ordinanza, si parlava di ritorno della Regione in zona arancione non prima del 9 dicembre.

Il documento è nelle mani del presidente del Tar Umberto Realfonzo che, a quanto si apprende, ha fissato l'udienza per domani: in sostanza, avrebbe deciso di non tener conto della richiesta di prendere una decisione "inaudita altera parte" e, dunque, entrerà nel merito delle diverse posizioni.

L'udienza coincide, tra l'altro, con la riunione della cabina di regia nazionale chiamata ad esaminare i dati epidemiologici della regione e certificare se ci sono le condizioni per un rientro in zona arancione.

Che cosa potrebbe accadere, dunque? Se il Tar dovesse riconoscere le ragioni del Governo, verrebbe meno l'efficacia dell'ordinanza 106 firmata da Marco Marsilio; contestualmente, però, la Cabina di regia dovrebbe certificare che i numeri della regione consentono il ritorno in zona arancione, con il ministro della Salute Roberto Speranza che, a quel punto, potrebbe firmare sabato l'ordinanza che sarebbe vigente dalla giornata di domenica 13.

Insomma, il rischio è che l'Abruzzo torni zona rossa per un solo giorno.

Di Salvatore: "Ricorso condivisibile"

Secondo Enzo Di Salvatore, professore di diritto costituzionale all'Università di Teramo, il ricorso del Governo è condivisibile.

Scrive Di Salvatore:

1) "Le norme che lo Stato si dà si rispettano sempre. Se si ritiene che esse siano irragionevoli, si interviene politicamente per farle cambiare; se si ritiene che esse siano illegittime, si interviene perché possa occuparsene un giudice. Avallare il comportamento della Regione Abruzzo è creare un precedente, e cioè far passare l’idea che ciascuna Regione possa fare ciò che vuole".

2) "Il motivo per cui il potere è attribuito in capo al Ministro della salute secondo il procedimento disciplinato dalla legge è semplice. Non è sufficiente dire “i dati dell’Abruzzo sono questi e quindi adotto una ordinanza e porto la mia Regione in zona arancione”: i dati hanno bisogno di essere interpretati scientificamente; per questo esistono il comitato tecnico scientifico e la cabina di regia. E l’ordinanza del ministro segue (e non precede) la proposta della cabina di regia".

3) "La differenza che passa tra l’ordinanza del Ministro e quella del Presidente di Regione è di sostanza: il Ministro, intervenendo, non si sottrae alla responsabilità politica che può essere fatta valere dinanzi al Parlamento. Il Presidente di Regione, sostituendosi al Ministro nell’esercizio di un potere che non è suo, dinanzi a chi dovrebbe essere responsabile?".

Pezzopane e D'Alessandro: "Abruzzo non paghi le colpe di Marsilio, subito in zona arancione"

“Una cosa è il ricorso inevitabile al Tar, altra è la definitiva classificazione della nostra Regione. Vogliamo che l'Abruzzo esca da questa incertezza. Marsilio ha fatto un grave errore nel firmare l’ordinanza che ha adottato per l’Abruzzo fuori da ogni copertura normativa e senza concordarla con il Governo, ma l'Abruzzo ora non paghi le sue colpe. Marsilio sapeva che il governo sarebbe stato costretto a fare ricorso, ma ha agito lo stesso per una stupida polemica politica. Quello che però chiediamo a gran voce al governo e al ministro Speranza è che si faccia chiarezza e ordine senza lasciare l’Abruzzo in una situazione di perenne incertezza fra zona rossa e arancione. I cittadini, le imprese, i commercianti hanno avuto un comportamento molto responsabile, hanno fatto sacrifici e quindi, nonostante il comportamento del presidente Marsilio, meritano risposte positive. In Abruzzo grazie all’impegno di medici, personale sanitario e tanti cittadini, sono scesi i contagi e per questo auspichiamo che l’Abruzzo non continui nel caos causato da Marsilio e venga portato in zona arancione senza altri indugi. Il ricorso al Tar, inevitabile, deve correre in parallelo con altro provvedimento del Governo, come da intesa con il Ministro Speranza, che collochi immediatamente l'Abruzzo in zona arancione. Si riporti la legalità e la serenità nella nostra regione”.

Lo dichiarano in una nota congiunta la deputata del Pd, Stefania Pezzopane e il deputato di Italia Viva, Camillo D’Alessandro.

La replica di Testa e Quaglieri: “Intervento tardivo e inutile, prima sordi alle richieste del mondo economico”

“Un intervento tardivo ed inutile , quello arditamente palesato dai deputati abruzzesi, Stefania Pezzopane e Camillo D’Alessandro, che oggi invocano la zona arancione. Un tempismo fuori dal coro, ad ulteriore testimonianza di quanto siano lontani dal territorio ma sempre impegnati a difendere il Governo nazionale. L’Abruzzo è in zona arancione – vale la pena ricordare ai due esponenti del Pd e di Italia Viva – solo grazie alla tempestiva azione del presidente della Regione, Marco Marsilio, che fortunatamente ha permesso agli operatori economici, ancora interessati dalle misure restrittive, di tornare a riaprire le loro attività. Azione che avrebbero dovuto sostenere, Pezzopane e D’Alessandro, anziché restare come al solito muti e soprattutto sordi rispetto alle accorate e continue richieste del mondo economico abruzzese. Solo quest’oggi si ricordano dei sacrifici e dei comportamenti responsabili di cittadini, imprese e commercianti, e solo oggi parlano dei dati epidemiologi nettamente migliorati che consentono, per l’appunto, di non essere più in zona rossa. Un modus operandi, il loro, davvero deplorevole, molto distante dal concetto di buona politica di cui la nostra regione necessità, oggi più che mai”.

Così, in una nota congiunta, il capogruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio regionale, Guerino Testa, e il consigliere Mario Quaglieri.

Ultima modifica il Venerdì, 11 Dicembre 2020 00:02

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