Martedì, 09 Maggio 2017 18:39

Acqua del Gran Sasso potabile. D'Alfonso: "Campionamenti negativi"

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E nella notte, l'acqua del teramano è 'tornata' potabile.

A comunicarlo, il governatore Luciano D'Alfonso che ha spiegato - all'alba - come il sesto ed ultimo campionamento sia stato negativo; "stiamo aspettando il provvedimento della ASL", ha aggiunto. Ma "l'acqua è potabile: emergenza finita".

Poche ore prima, il governatore aveva sottolineato come l'Arta stesse ripetendo le analisi dei prelievi "necessari a qualificare l'acqua delle capienze idriche ad uso della cittadinanza teramana. Per due volte - aveva aggiunto - le analisi effettuate hanno evidenziato l'assenza di sostanze nocive per la salute nelle risorse idriche delle condotte del Ruzzo. I dati e le infomazioni mi pervengono direttamente da Arta Abruzzo, Direttore Generale e dai contatti costanti con il Prefetto di Teramo".

Poco dopo le 10, la comunicazione ufficiale: "Si avverte la Cittadinanza dei Comuni di Alba Adriatica, Ancarano, Basciano, Bellante, Campli, Canzano, Castellalto, Castelli, Civitella del Tronto, Colledara, Colonnella, Controguerra, Corropoli, Giulianova, Isola del Gran Sasso, Martinsicuro, Montorio al Vomano, Morro d’Oro, Mosciano, Nereto, Notaresco, Penna S. Andrea (Val Vomano), Pineto, Roseto, Sant’Omero, Sant’Egidio, Teramo, Torano Nuovo, Torricella Sicura (capoluogo e Bivio S. Chiara), Tortoreto e Tossicia che SONO STATE REVOCATE LE LIMITAZIONI D´USO DELL´ACQUA IN RETE disposte nel pomeriggio di ieri, dal SIAN. Infatti, lesito dei risultati analitici sui campioni d´acqua prelevati il 9.5.2017 e pervenuti oggi alle ore 1:56, risulta di conformità alla vigente normativa (D.Lgs. 31/2001 e s.m.i.)".

Ore convulse

Ieri pomeriggio, la Ruzzo Reti spa - l'azienda che gestisce il ciclo idrico integrato della provincia di Teramo - aveva comunicato che "a seguito dei prelievi effettuati al Traforo del Gran Sasso", l'Arta aveva giudicato l'acqua in uscita "non conforme", e pertanto il Sian dell'Asl di Teramo aveva disposto l'uso per soli fini igienici. (Testo disposizione ASL di Teramo)".

"Sino a nuova disposizione" si leggeva nel comunicato dell'azienda "è vietato l'uso potabile".

Nella nota della Asl che ha fatto scattare l'allarme, veniva sottolineato come fosse stata rilevata "la non conformità per odore non accettabile, e sapore non accettabile" e venisse dunque disposta, con effetto immediato, la messa a scarico da parte dell'ente gestore Ruzzo reti spa dell'acqua proveniente dallo sbarramento destro e sinistro, rilevato che l'acqua del Laboratorio nazionale del Gran Sasso è già in scarico". 

La Asl ha imposto, altresì, la limitazione d'uso dell'acqua in rete con divieto di utilizzo idropotabile, e uso unicamente per fini igienici. La decisione è stata concordata con il dottor Luca Lucentini responsabile del reparto acque ad uso umano dell'Iss. La disposizione resta in vigore fino al ristabilimento delle condizioni di conformità.

Non solo. A partire dal pomeriggio di martedì 9 maggio, il mancato approvvigionamento dalle sorgenti del Gran Sasso ha provocato la progressiva disalimentazione delle utenze nei seguenti comuni:

- ALBA ADRIATICA
- ANCARANO
- BASCIANO
- BELLANTE
- CAMPLI
- CANZANO
- CASTELLALTO
- CASTELLI
- CIVITELLA DEL TRONTO
- COLLEDARA
- COLONNELLA
- CONTROGUERRA
- CORROPOLI
- GIULIANOVA
- MARTINSICURO
- MONTORIO AL VOMANO
- MORRO D'ORO
- MOSCIANO
- NERETO
- NOTARESCO
- PENNA S'ANDREA (Val Vomano)
- ROSETO
- SANT'OMERO
- SANT'EGIDIO
- TERAMO
- TORANO NUOVO
- TORRICELLA SICURA (Capoluogo e Bivio S.Chiara)
- TORTORETO
- TOSSICIA
- VALLE CASTELLANA
- ISOLA DEL GRAN SASSO
- PINETO

In attesa di sviluppi sulla vicenda, le scuole a Teramo sono rimaste chiuse; nelle altre località interessante dal divieto di usare l’acqua del rubinetto per fini potabili, non sono stati adottati analoghi provvedimenti. A Giulianova, nelle scuole dell’infanzia e in quelle dove viene effettuato il tempo prolungato, la Cir Food ha predisposto un menù apposito garantendo l’approvvigionamento di acqua potabile con il ricorso esclusivo a bottiglie di acqua minerale.

Intanto, nel tardo pomeriggio di ieri i supermercati e i negozi di alimentari sono stati letteralmente presi d'assalto dai cittadini che hanno acquistato casse d'acqua per affrontare l'emergenza.

Wwf, Mountain Wilderness, Legambiente e Arci chiedono chiarezza

Dopo circa 12 ore da incubo, questa mattina è arrivata la comunicazione della Prefettura che l'emergenza idrica nel teramano sarebbe rientrata. Le nuove analisi rileverebbero dati conformi alla normativa vigente.

"L'auspicato superamento dell'emergenza, da chiarire con dati alla mano, non fa venire meno i problemi che permangono e che sono gli stessi evidenziati 15 anni fa", sottolineano Wwf, Legambiente, Arci e Mountain Wilderness. "L'approvvigionamento idrico di metà degli Abruzzesi dipende dalla falda del Gran Sasso che è a contatto con due fonti potenzialmente inquinanti: i Laboratori dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare e le gallerie autostradali A24. Per la messa in sicurezza di questo sistema fu anche nominato un commissario che ha avuto a disposizione milioni di euro che evidentemente però non sono stati sufficienti. È da questa semplice verità che si deve ripartire se non si vuole vivere nuovamente la situazione paradossale di ieri, quando una delle popolazioni più fortunate per l'abbondanza di risorse idriche si è ritrovata a litigare nei supermercati per le bottigliette di acqua minerale".

Le Associazioni credono che sia arrivato il momento di affrontare una volta per tutte questa situazione. "Nel 2002 fu la società civile a far emergere i problemi del Gran Sasso, ma fu poi messa da parte da una gestione commissariale che non lasciò spazio a nessun tipo di partecipazione e dal disinteresse della classe politica e amministrativa che si dimenticò del problema. I risultati sono sotto gli occhi di tutti. Ora si tratta di riprendere gli spazi di confronto necessari".

In questo senso, le Associazione auspicano che si possa creare un movimento partecipato a partire dal territorio teramano e invitano le altre associazioni e i cittadini ad aderire ad un Osservatorio indipendente sull'acqua del Gran Sasso d'Italia. "Primo obiettivo di questo Osservatorio sarà ottenere tutte le informazioni con i relativi dati dei prelievi effettuati in questo periodo di crisi: la massima trasparenza su quanto è accaduto, oltre ad essere prevista dalla legge, rappresenta l'unica strada per restituire ai cittadini la fiducia verso gli enti di gestione e quelli di vigilanza. Secondo obiettivo è la convocazione, già nella prossima settimana,  di un incontro cittadino per un confronto pubblico con tutti gli enti competenti per comprendere cosa è effettivamente successo nella giornata di ieri, qual è il grado di sicurezza del sistema di approvvigionamento idrico dal Gran Sasso e cosa deve essere fatto nel concreto per migliorarlo. Tanti anni fa furono proprio le associazioni ambientaliste insieme alle altre associazioni della società civile ad avviare e portare avanti la battaglia per la difesa dell'acqua del Gran Sasso contro il terzo traforo e l'ampliamento dei Laboratori dell'INFN: ora si tratta di ricreare quel movimento ampio e trasversale per garantire nuovamente la sicurezza della nostra e delle generazioni future".

 

La nota di Strada dei Parchi: "Nessun inquinamento, sospetti ridicoli"

Da oltre dieci anni utilizziamo gli stessi materiali e le stesse modalità per riverniciare le strisce sull’asfalto sotto il Gran Sasso.

In oltre dieci anni non è mai emerso un problema, non solo perché i materiali che utilizziamo sono quelli autorizzati dalle stesse ASL, ma soprattutto perché le quantità di solventi contenute nelle vernici sono davvero infinitesimali.

Se non bastasse ciò a rendere infondata la possibilità che la nostra attività di manutenzione possa aver creato un qualche problema alla falda e all’acquedotto, ci pensano i fatti a dimostrare l’infondatezza del sospetto: basta considerare che sotto il manto stradale dove sono state fatte le strisce ci sono oltre 25 centimetri di catrame. Sotto ancora ci sono qualcosa come 30-70 centimetri di cemento armato che rendono ridicolo il solo pensare che ci possa essere un’ipotesi di filtraggio delle micro particelle di vernice con la falda.

Pertanto, le false notizie  che stanno circolando da un alcune ore a questa parte sono frutto di un perverso gioco di scarico delle responsabilità e di errori di valutazione. False notizie imputabili forse ad una superficiale conoscenza dello stato dei luoghi e delle attività svolte da SdP nei due tunnel.

 

Ultima modifica il Mercoledì, 10 Maggio 2017 18:58

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