Giovedì, 18 Maggio 2017 16:01

Crollo via D'Annunzio: ingegner Cimino assolto dalla Corte d'Appello di Perugia

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Assolto perché il fatto non sussiste.

Si è chiuso in via definitiva con l'assoluzione dell'unico imputato, l'ingegnere Fabrizio Cimino, uno dei più importanti processi scaturiti dalla maxi inchiesta della Procura della Repubblica dell'Aquila sui crolli avvenuti a seguito del terremoto del 6 aprile 2009, quello sull'implosione della palazzina sita in via D’Annunzio, laddove morirono 13 persone.

Il professionista, accusato di omicidio colposo plurimo per una presunta condotta omissiva, in relazione ai restauri del palazzo svolti nel 2002 e, in particolare, per non aver notato palesi criticità strutturali della palazzina edificata nel 1961, è stato assolto dalla Corte d'Appello di Perugia, dove il procedimento era approdato per essere celebrato di nuovo come deciso della Corte di Cassazione.

A Cimino, dopo una prima condanna in tribunale a 3 anni di reclusione, giunta il 20 febbraio 2014, la Corte d’Appello aquilana aveva ridotto la pena a 1 anno e 10 mesi il 23 settembre 2015. Il 10 maggio 2016 la quarta sezione penale della Suprema Corte, però, aveva annullato con rinvio la sentenza d’Appello, disponendo appunto a Perugia un nuovo esame dei fatti.

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