Martedì, 30 Maggio 2017 14:51

Sottoservizi, 740mila euro di 'riserve' ad Asse Centrale: scoppia la polemica

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Sono destinate a far rumore le dichiarazioni rilasciate da Aurelio Melaragni, direttore tecnico della Gran Sasso Acqua, responsabile unico del procedimento di realizzazione del primo stralcio dei sottoservizi, maxi appalto pubblico da 38 milioni di euro.

Al quotidiano digitale Abruzzoweb, Melaragni ha spiegato che - ai primi di maggio - la partecipata ha firmato un accordo con la Asse Centrale Scarl, l’ati che si è aggiudicata i lavori, riconoscendo 740mila euro di ‘riserve’, a fronte di una richiesta che si aggirava intorno ai 3.6 milioni. Stando alle parole del direttore tecnico, Asse Centrale Scarl avrebbe ottenuto il ristoro dei danni patiti per i ritardi e i fermi di cantiere dovuti alla mancata concessione delle aree da parte del Comune; sarebbero state bocciate, invece, le richieste di riserve dovute alle lungaggini imponibili ai ritrovamenti archeologici. Dunque, l’accordo sul riconoscimento di 740mila euro.

Eppure, i lavori sono ancora in corso; anzi, al momento sono state realizzate il 55% delle opere previste: insomma, non solo sono state già riconosciute delle riserve sebbene i lavori non siano conclusi, ma – considerato che si è poco oltre la metà dell’opera – è possibile che, col tempo, le stesse siano destinate a ‘lievitare’. Inoltre, si è potuto apprendere che la fine lavori slitterà di un anno e mezzo, alla fine del 2018.

E’ chiaro che la vicenda si intreccia strettamente con le elezioni amministrative: infatti Gianni Frattale, coordinatore dell’ati d’imprese che si è aggiudicato i lavori, è vicinissimo ad Americo Di Benedetto, candidato sindaco della coalizione civico progressista e presidente, in carica, della Gran Sasso Acqua, la stazione appaltante; a cavallo dei primi giorni di maggio, e dell’accordo sulle riserve, dunque, Frattale ha partecipato ad almeno due incontri pubblici, fianco a fianco col candidato: il primo, in occasione del lancio della candidatura alle primarie, sul palco dell’Auditorium del Parco, il secondo, invece, nei giorni scorsi ad Arischia.

“Emerge in tutta la sua evidenza – l’affondo del coordinatore comunale di Forza Italia, Stefano Morelli - l'inopportunità che Di Benedetto mantenga la doppia veste di aspirante primo cittadino e presidente della Gran Sasso Acqua. La firma, a qualche giorno dal voto, di riserve sui lavori dei sottoservizi al suo main sponsor Frattale – ha aggiunto - evidenzia il modo di fare politica ed amministrazione da parte del PD e del suo esponente di punta”.

“Il fatto poi che Di Benedetto mantenga la poltrona e firmi gli atti ma lasci che a dare vaghe e farraginose spiegazioni sia il direttore dell'azienda – l’affondo di Morelli - copre tutta la vicenda di grottesco; questo episodio è il più cristallino esempio di come oggi ci si trovi ad un bivio: gli aquilani dovranno scegliere tra la coalizione degli interessi a guida Pd, ostile al rinnovamento rappresentato invece da Forza Italia e da Pierluigi Biondi, candidato sindaco di una coalizione, quella di centrodestra, fatta di gente libera che ha a cuore solo la nostra amata città e le esigenze dei nostri concittadini".

Ultima modifica il Martedì, 30 Maggio 2017 21:54

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