Durante la campagna elettorale, Fontari e scuole erano state indicate da Pierluigi Biondi come le due questioni più urgenti da affrontare se fosse stato eletto sindaco.
Ora che le elezioni le ha vinte davvero, per inaugurare il proprio mandato, il nuovo primo cittadino ha deciso di partire proprio da lì.
Dopo l’incontro avuto la scorsa settimana con i vertici del Centro Turistico per parlare della situazione degli impianti di Campo Imperatore, Biondi ha voluto fare il punto sull’edilizia scolastica insieme al comitato Scuole Sicure e ai rappresentanti di enti e istituzioni locali - Provincia, Regione, Usra, Usrc e Ufficio scolastico regionale.
La riunione svoltasi a Palazzo Fibbioni è stata più che altro un incontro ricognitivo, convocato per avere un quadro sinottico dei vari problemi che reclamano una soluzione: dalla situazione del Cotugno alla disponibilità di immobili, possibilmente pubblici, adatti a ospitare momentaneamente, in caso di necessità, gli studenti fino alle verifiche di vulnerabilità da completare prima che inizi il nuovo anno scolastico.
Riguardo l’ultimo punto, la dirigente del settore Ricostruzione pubblica del comune dell’Aquila, Enrica De Paolis, ha reso noto che, finora, le scuole di proprietà comunale sulle quali sono iniziati i controlli di vulnerabilità sono una decina.
Si tratta di scuole elementari e dell’infanzia, ospitate in edifici in muratura o cemento armato, per le quali è stata completata la fase delle verifiche geologiche ed è in procinto di aprirsi quella dedicata alle verifiche strutturali.
I controlli sono stati eseguiti da esperti e tecnici accreditati tramite affidamenti esterni pagati con fondi ad hoc accantonati nel bilancio comunale. Da quel che è emerso, si sta procedendo a ritmi piuttosto serrati ma per conoscere i risultati definitivi, con i relativi indici di vulnerabilità, bisognerà aspettare ancora qualche settimana.
Il comune ha deciso di fare da sé anche perché non è più andata in porto la convenzione che la Regione Abruzzo voleva stipulare con ReLuis per stilare un protocollo e delle procedure standardizzate da applicare nelle verifiche di vulnerabilità sismica degli edifici scolastici dell’Aquilano. L’intesa non è più andata a buon fine principalmente per questioni giuridico-amministrative - non sarebbe stato possibile fare affidamenti diretti alla ReLuis, un’azienda privata - anche se c’è chi sussurra che si siano messi di traverso Protezione civile e Consiglio superiore dei lavori pubblici.
In attesa, dunque, di conoscere gli indici di vulnerabilità delle scuole di proprietà comunale - asili, scuole elementari e medie (per queste ultime le verifiche non sono ancora partite), la situazione più urgente da affrontare rimane quella delle scuole superiori, in particolar modo del liceo Cotugno.
Tutti gli edifici degli istituti superiori, di proprietà della Provincia dell’Aquila, hanno riportato indici di vulnerabilità bassi, anche se non si può dire con certezza se questo particolare costituisca un rischio diretto, immediato e concreto per l’incolumità delle persone.
Sul caso Cotugno, com’è noto, si aspetta anche la sentenza del Tar, che dovrà decidere se accogliere o respingere un ricorso presentato da un gruppo di genitori. Fino a quando il tribunale amministrativo non si sarà pronunciato, sarà improbabile che provincia e comune possano prendere una decisione.
La maggioranza degli studenti e dei genitori ha chiesto di trasferire la scuola in un’altra struttura, più sicura. Il problema, però, è proprio quello di trovare una sede alternativa idonea dal punto di vista non solo antisismico ma anche di ampiezza e capienza. L’ostacolo principale è costituito dall’assenza di edifici pubblici disponibili, ragion per cui sono state avanzate altre proposte, di cui però si dovrà valutare la fattibilità. Una di queste riguarda il palazzo in cui attualmente ha sede l’Inps, in via dei Giardini. A breve, l’edificio potrebbe liberarsi visto che gli uffici dell’ente previdenziale torneranno nella storica sede che affaccia su Corso Federico II. Sembra, tuttavia, che il trasferimento non avverrà prima di gennaio e cioè a anno scolastico già abbondantemente iniziato.
Rimane sempre sul tavolo l’idea ex Optimes. Ma anche in questo caso, occorrerà prima capire qual è l’indice di vulnerabilità dell’edificio, che comunque, anche in caso di idoneità, dovrà essere ristrutturato e adeguato a ospitare classi scolastiche.
Altra ipotesi ventilata, di difficile se non impossibile praticabilità, è la realizzazione di nuovi Musp. L’idea è quella di sondare il terreno per capire se, nell’ambito della mega commessa Consip dalla quale arriveranno i moduli provvisori per il Centro Italia, possa essere effettuato qualche ordinativo ulteriore per L’Aquila. Ma a parte la difficoltà intrinseca di un’operazione come questa, a remare contro è soprattutto il fattore tempo: due mesi sembrano troppo pochi per fare tutto.
Nel frattempo, nei prossimi mesi torneranno a disposizione due Musp attualmente occupati dalle suore Micarelli e dalle suore Ferrari. Entrambe le scuole dovrebbero far ritorno, per l’inizio del nuovo anno scolastico, nelle proprie sedi originarie. I Musp che si libereranno sono strutture troppo piccole per pensare di poter ospitare gli studenti dei licei e delle scuole superiori ma potrebbero funzionare, in caso di necessità, da sistemazioni temporanee per tamponare eventuali emergenze.