Non accenna a spegnersi il rogo sul monte Morrone.
Ieri nuovi focolai si sono accesi in più punti, in particolare vicino al Casino Pantano, alla chiesetta di San Pietro e nel borso di Mandra Castrata. Fiamme anche sul versante pescarese, verso Caramanico Terme.
Nuove preoccupazioni e tensioni, insieme a polemiche sull'insufficienza e sul ritardo degli interventi. Le fiamme, dopo aver superato Passo San Leonardo, dove il rogo era iniziato sabato scorso, si sono dirette verso Roccacaramanico, frazione di S.Eufemia a Majella (Pescara). Sul posto sono accorsi 50 uomini tra volontari e protezione civile, 5 squadre dei Vigili del Fuoco con un elicottero. In azione anche un Canadair.
Intanto il monitoraggio dell'Arta, agenzia regionale per la tutela ambientale, sulla qualità dell'aria a Sulmona, località Marane, ha rivelato un innalzamento della concentrazione degli inquinanti. Le maggiori concentrazioni di notte; nelle prime ore del mattino diminuiscono col mutare della direzione del vento.
Soa:"Fuochi d'artificio? E il Parco brucia"
"Il Parco della Majella brucia, ma autorizza fuochi artificiali in zone ufficialmente a fortissimo rischio incendio. Si fermino".
E' l'allarme lanciato dalla Stazione Ornitologica Abruzzese Onlus.
"Il Parco - prosegue la Onlus riferendosi all'incendio del monte Morrone - sta bruciando con una devastazione ambientale mai vista, ma l'Ente autorizza fuochi artificiali, nella notte tra 25 e 26 a Fara S.Martino (Chieti) e il 29 a Decontra di Caramanico Terme (Pescara)". "Con una comunicazione informale - riferisce Augusto De Sanctis della Soa - il Parco ci fa sapere che le autorizzazioni saranno annullate. Ci auguriamo che il Comune di Fara non sposti semplicemente di qualche metro il lancio dei fuochi, il danno all'ambiente e il pericolo sarebbero gli stessi. Saggiamente ha fatto il Comune dell'Aquila che ha vietato i fuochi artificiali sul territorio comunale, visto che la fine dell'estate è un periodo rischiosissimo in generale, con il periodo di secca, quest'anno, poi, con la siccità a livelli emergenziali".
Carugno(Psi): "Non si difende così territorio"
"Il monte Morrone brucia ancora.Le fiamme ora stanno imperversando sulla vetta e si stanno allargando pericolosamente. Evidentemente il notevole impegno profuso è stato insufficiente per il ridotto numero di uomini e mezzi messi a disposizione. La sensazione è che, scongiurato il dramma ai centri abitati, si sia alzata la bandiera bianca. Non è un bel modo di difendere il patrimonio naturalistico dopo che ci si loda per essere la 'regione verde' d'Italia. Stiamo assistendo impotenti a un autentico fallimento del sistema di tutela anche preventivo del patrimonio naturalistico esistente in Abruzzo".
E' quanto afferma in una nota Massimo Carugno della segreteria nazionale del Psi.
"La sgradevole sensazione è che quello che è successo al Morrone potrebbe ripetersi altrove. Il silenzio del Governo regionale è assordante. A parte parole di circostanza, non mi sembra che, da parte di chi governa questa regione, siano state lanciate rassicurazioni concrete. Ritengo che si abbia il pieno diritto di sapere: quali strumenti si intendono adottare per la riparazione dei danni e il ripristino del patrimonio boschivo; quali strumenti si intendono adottare per munire questa regione di un efficace sistema di prevenzione e intervento. Silenzio, o parole diverse da queste, sarebbero solo offensive".
Fiamme anche a Antrodoco
Da due giorni un incendio sta interessando anche le pendici del monte che sovrasta Antrodoco (Rieti), sul versante abruzzese, poco distante dell'abitato. Il fumo ha raggiunto alcune abitazioni. I vigili del fuoco sono stati costretti a chiudere la provinciale che da Antrodoco conduce a Sella di Corno. Sulla strada sono caduti anche alcuni massi.