"Anche un'ora in più potrebbe essere fatale". E' disperato l'appello dalla Valle Peligna, dove tra i numerosi incendi appiccati negli ultimi giorni il più pericoloso sembra essere quello che da Bagnaturo di Pratola Peligna (L'Aquila) si sta velocemente spostando verso il paese di Roccacasale, attraversando il Colle delle Vacche.
Per questo diversi volontari, tra i quali le Brigate di Solidarietà Attiva, stanno salendo sulla montagna nel tentativo di aprire una linea tagliafuoco e impedire che le fiamme arrivino al centro abitato, "tagliando" in due il paese.
L'appello arriva in redazione direttamente dalla montagna: è necessario arrivare nella sede comunale di Roccacasale, dove ci si registra come volontari e poi si sale in montagna. Occorrono attrezzature per il disboscamento e la creazione della linea tagliafuoco in mezzo a un bosco di pini, come motoseghe, ronche, guanti, rastrelli.
Ambientalisti: "Serve intervento massiccio dell'esercito"
"Le notizie che arrivano oggi dagli attivisti impegnati sul campo dell'incendio del Morrone non fanno altro che rafforzare la nostra richiesta avanzata già una settimana fa: serve l'Esercito con un intervento massiccio sul terreno. Settecento uomini, non settanta!".
A scriverlo, in una nota congiunta, sono le associazioni ambientaliste Forum abruzzese dei movimenti per l'acqua, Stazione ornitologica abruzzese, Nuovo senso civico e Dalla parte dell'orso.
"Bisogna dislocare centinaia di uomini con esperienza e relativi mezzi" scrivono le associazioni "motoseghe, ruspe, visori, elicotteri per trasporto".
"È incredibile" prosegue la nota "che tutto ciò possa avvenire nelle aree come l'Afghanistan mentre quando l'emergenza è nel nostro territorio uomini e potenti strumenti restano nelle caserme".
"Ovviamente" conclude la nota "ringraziamo chi si sta impegnando strenuamente da giorni davanti al fuoco o per realizzare le tagliafuoco. Vediamo piccoli comuni e tanti volontari con maggiore esperienza cercare di fare il possibile e anche di più. I semplici cittadini possono dare una mano con le ronde che abbiamo contribuito ad organizzare ma sulle tagliafuoco e in aree complicate, impervie e in quota bisogna impegnare personale specializzato e in grande quantità".