Lunedì, 09 Ottobre 2017 14:19

L'Aquila, chiude la scuola di specializzazione in Pediatria. De Matteis chiede un Consiglio straordinario

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"Sottoporremo l’ipotesi di chiusura della scuola di Pediatria dell’Aquila all’assemblea dei sindaci che si riunirà martedì 10 ottobre".

Così il sindaco del capoluogo, Pierluigi Biondi, alla luce delle notizie ricevute dagli specializzandi ovvero che la Scuola non risulta nel programma formativo per il prossimo anno accademico. Una notizia confermata dal direttore della scuola Alberto Verrotti che stamane, ai microfoni de Il Centro, ha confermato che la scuola di specializzazione potrebbe essere accorpata a quella di Chieti; l'aggregazione avviene "nell'ambito di una riorganizzazione su base nazionale" - ha spiegato il professore - "si è giunti a questa situazione in quanto, alcuni mesi fa, il ministero della Pubblica istruzione ha emesso un decreto con dei requisiti minimi che devono avere tutte le scuole di specializzazione per poter continuare ad operare sul territorio. Per soddisfare tali requisiti è stato necessario arrivare a questa aggregazione".

Se di "scandalo" ha parlato il presidente provinciale dell'Ordine dei medici, Maurizio Ortu, ricordando che "la scuola aquilana di specializzazione in pediatria, una delle migliori che abbiamo in Italia, fu fondata negli anni Settanta dal professor Fabrizio De Matteis", a gettare acqua sul fuoco delle polemiche ha provato la rettrice dell'Università dell'Aquila, Paola Inverardi, "Con le nuove normative ministeriali, relative all'accreditamento delle scuole di specializzazione, quest'anno si è creata una gran confusione. Abbiamo lavorato di corsa e in emergenza, ma non tutto è perduto. Il corso accademico 2017- 2018 della scuola di pediatria verrà attivato a Chieti, almeno per quest'anno. Poi, vedremo cosa si può fare", ha spiegato la rettrice. 

Sta di fatto che l'accorpamento ricalca quanto già avvenuto con altre Scuole. "Abbiamo il dovere di tutelare i giovani che intendono investire sull’Aquila, costruire qui la loro formazione e il loro futuro professionale – le parole di Pierluigi Biondi – Quanto ipotizzato sarebbe una perdita preoccupante anche per il nostro nosocomio. Gli specializzandi, infatti, sono parte integrante e performante dei reparti ospedalieri e quindi dell’offerta sanitaria del territorio".

 

De Matteis: "Presentata richiesta di Consiglio comunale straordinario"

"Abbiamo presentato al presidente del Consiglio comunale Roberto Tinari la richiesta di un Consiglio straordinario sulla sanità. Saranno invitatati la rettrice dell'Università dell'Aquila e il direttore generale della Asl Avezzano-Sulmona-L'Aquila. Non è più assolutamente sostenibile, infatti, quello che sta accadendo. Mi riferisco, in particolare, allo spostamento della scuola di specializzazione in Pediatria che peraltro, ci giungono notizie, non sarà la sola a subire tale sorte".

Si legge in una nota firmata dal capogruppo di Fratelli d'Italia in Consiglio, Giorgio De Matteis. "Tutto ciò è inaccettabile e vogliamo conoscere e rendere noto alla città ciò che sta realmente accadendo. Appare evidente che perdere scuole di specializzazione comporta perdita di prestigio, di qualità e di livelli di assistenza sanitaria, oltre a costituire un segnale assolutamente negativo della gestione del problema da parte dell'Università. In una città dove, faticosamente, vengono difese e sostenute prerogative fondamentali, non possiamo assistere inermi a tale situazione. Attraverso questa adunanza straordinaria l'Amministrazione comunale, il Consiglio e la città intendono conoscere la situazione in maniera chiara e inequivocabile".

"È naturale che non solo l'esecutivo e la maggioranza consiliare ma, presumo, anche l'opposizione, intendano difendere in ogni modo il prestigio della facoltà di Medicina e i livelli qualitativi e di efficienza dell'ospedale regionale San Salvatore. Ci aspettiamo quindi risposte, in sede consiliare, che siano chiare, esaustive e che tranquillizzino l'intera opinione pubblica".

 

Sangermano (Cisl): "Mantenere all'Aquila la scuola di specializzazione"

"Un pesante scippo al territorio che perde un importante presidio formativo".

Così il segretario provinciale della Cisl Paolo Sangermano, in una nota. "Alla luce delle dichiarazioni rese da importanti esponenti del mondo accedemico, politico e associaziativo, concordiamo sulla gravità del provvedimento in atto e ci rendiamo disponibili a sostenere qualsiasi iniziativa che vada nella direzione di un recupero di opportunità, dal punto di vista della formazione accademica, a favore di un territorio già pesantemente penalizzato".

"Non si comprendono le motivazione che hanno portato alla scelta di favorire Chieti, rispetto all'Aquila, nella collocazione della sede dell'unica scuola di specializzazione in pediatria che sarà presente in Abruzzo per il corso 2017-2018", aggiunge Sangermano, "se è vero che tale scelta è dettata dalla riorganizzazione imposta dal ministero della Pubblica istruzione, che tiene conto di alcuni parametri relativi a prestazioni, servizi e posti letto, vanno rideterminate le condizioni perché la facoltà di medicina dell'Aquila possa continuare ad operare con tutte le scuole di specializzazione, senza che venga intaccata in alcun modo l'offerta formativa".

 

Noi con Salvini giovani: "D'Alfonso come i Lanzichenecchi"

"L'ennesimo scippo ai danni della nostra città, D'Alfonso come i lanzichenecchi", l'affondo del segretario cittadino Noi con Salvini Giovani, Andrea Costantini.

"La problematica sorta sulla scuola di specializzazione in Pediatria è l'ennesima riprova di una Regione Abruzzo a due velocità. È una vergona il continuo tentativo di spoliazione ai danni dell'Università e della Asl aquilana. L'Aquila ha la fortuna di ospitare una unità di terapia intensiva neonatale di altissima qualità e la sua scuola andrebbe difesa con i denti", sottolinea Costantini. "Un governo regionale efficiente proverebbe in ogni modo a sostenere l'Ateneo e lo sviluppo delle sue potenzialità. Portare a Chieti la scuola di specializzazione sarebbe inoltre un danno ingente al territorio, che verrebbe privato di una importantissima realtà di formazione e canalizzazione delle eccellenze abruzsesi".

"Siamo in un momento così delicato che giocare all''asso piglia tutto' è illegittimo nei confronti di un territorio già straziato e di un bacino di utenti che necessita di assistenza ospedaliera", conclude Costantini.

Ultima modifica il Martedì, 10 Ottobre 2017 15:10

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