Lunedì, 09 Ottobre 2017 22:00

Bacino Gran Sasso, bufera per un presunto trasporto radioattivo nei Laboratori

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In giornata, la Stazione Ornitologica Abruzzese Onlus ha depositato un nuovo esposto alla Procura di Teramo in relazione alla notizia pubblicata sul sito primadanoi.it su un presunto trasporto nei Laboratori di fisica Nucleare di materiale radioattivo proveniente dalla Francia.

Stando all'articolo, nei prossimi giorni arriverà un primo carico con una piccola sorgente radioattiva; poi, seguirà un ulteriore trasporto di una parte di materiale radioattivo più consistente. "Nell'esposto si ricorda che entro 200 metri dai punti di captazione per scopi idropotabili non vi devono essere stoccaggi di materiali pericolosi e di sostanze radioattive come imposto dall'Art.94 del D.lgs.152/2006", chiarisce la SOA. Che chiede quindi alla Procura e agli enti interessati "di verificare la notizia e il rispetto di tutti gli obblighi di legge e delle procedure. Tra l'altro, il contesto unitario dell'area dei laboratori dal punto di vista della risorsa idropotabile e della sua vulnerabilità fa sì che anche se le sostanze radioattive venissero poste a 201 metri gli eventuali problemi che potrebbero derivare dalla loro presenza sarebbero praticamente gli stessi".

Alle 13:30 la Onlus ha contattato la ASL di Teramo: "ci hanno riferito di non essere a conoscenza di tale trasporto".

La Stazione Ornitologica aveva fortemente criticato la cosiddetta soluzione fornita dal 'protocollo Lolli' [leggi qui] "che è un pannicello caldo rispetto alle criticità del sistema Gran Sasso. Se la situazione è questa, si profila un vero e proprio flop dell'accordo dopo poche settimane. In ogni caso il vicepresidente della Regione continua a non voler affrontare, neanche dopo la manifestazione di Assergi del 9 luglio quando centinaia di persone hanno marciato per la tutela della Montagna, la problematica dello stoccaggio di grandi quantità di sostanze pericolose al di sotto di una montagna che garantisce acqua per 700.000 persone".

Questo è il vero tema da trattare - ribadiscono gli ambientalisti - imponendo limiti ad alcuni esperimenti, "se si ha veramente a cuore la tutela della montagna e della sicurezza dell'approvvigionamento idrico degli abruzzesi".

 

WWF Teramo: "Se fosse vero suonerebbe come una provocazione"

"Se dovesse essere confermata la notizia riportata dalla testata online primadanoi.it in merito ad un trasporto di materiale radioattivo proveniente dalla Francia verso i Laboratori del Gran Sasso dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, ci troveremmo dinanzi ad un'azione inspiegabile che suona quasi come una provocazione".

Così il WWF Teramo. "Evidentemente, la responsabile predisposizione al dialogo è stata male interpretata da chi ricopre responsabilità politiche e pubbliche sulle vicende che attengono all'aquifero del Gran Sasso d'Italia. Anche grazie alle iniziative promosse dall'Osservatorio Indipendente sull'Acqua del Gran Sasso è emersa la necessità di dotarsi di un protocollo per la gestione degli interventi sotto il Gran Sasso quale passaggio imprescindibile in attesa di soluzioni definitive per la messa in sicurezza delle due fonti potenzialmente inquinanti come i Laboratori e le gallerie autostradali. Solo poche settimane fa è stata annunciata la sottoscrizione di questo Protocollo, ma alla luce di queste notizie sorgono alcune domande. Gli Enti coinvolti sono a conoscenza di esperimenti con materiale radioattivo? Il Protocollo recentemente presentato è un codice comportamentale che si sorregge sull'applicazione responsabile dei contraenti. Ma è già operativo? E come si è affrontata tale circostanza?".

Se dalla relazione finale della 'gestione commissariale Balducci' si evince che i lavori di impermeabilizzazione non sono stati ultimati, "perché si permette il transito e l'utilizzo di questi materiali? Che fine hanno fatto le rassicurazioni pubbliche da parte dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare circa la volontà di abbandonare gli esperimenti potenzialmente pericolosi? Come Osservatorio abbiamo chiesto da subito di essere ammessi come uditori al Tavolo tecnico sull'acquifero del Gran Sasso istituito dalla Regione. Una richiesta assolutamente legittima a cui è stato opposto un fermo diniego. Le notizie di queste ore rendono ancora più incomprensibile tale atteggiamento da parte del Governo regionale. Dopo quello che è successo negli anni all'acqua del Gran Sasso i cittadini avrebbero diritto di essere informati e di essere coinvolti nei processi decisionali".

 

Laboratori Fisica Nucleare: "Soltanto una simulazione" 

Contattato dall'Osservatorio Indipendente sull'Acqua del Gran Sasso, il Direttore dei Laboratori di Fisica Nucleare Stefano Ragazzi ha spiegato che si tratterebbe di una simulazione senza nessuno materiale a bordo, finalizzato a fare una prova in caso di effettivo trasporto di materiale radioattivo nei Laboratori.

"A questo punto va fatta assolutamente chiarezza", l'affondo degli ambientalisti. "Cosa si sta facendo? Un'esercitazione? E allora perché non si è provveduto ad informare la cittadinanza come si è fatto in passato in simili circostanze? Una cosa è certa: non fornire in maniera preventiva informazioni certe alla cittadinanza crea problemi e insicurezza. Perché si continua a non voler fornire informazioni nei tempi e nei modi giusti? Inoltre l'Osservatorio ricorda che non dovrebbero essere fatte simulazioni per portare materiale radioattivo dentro i Laboratori, ma per portare via dai Laboratori i materiali pericolosi attualmente presenti".

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